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Dal 10 al 16 novembre 2025, Lodi ospiterà per il terzo anno consecutivo la rassegna BookCity Milano, rafforzando il legame con il prestigioso evento letterario, nato nel capoluogo lombardo nel 2012, con l’intento di promuovere la lettura attraverso una rete di incontri e manifestazioni diffusi sul territorio.
La partecipazione di Lodi è il risultato di una sempre più stretta sinergia tra Provincia e Comune, che rafforzano il loro impegno congiunto nella promozione di iniziative di alto profilo per valorizzare il patrimonio culturale locale, coinvolgendo attivamente la comunità.
Il Presidente della Provincia di Lodi, Fabrizio Santantonio, mette in luce l'importanza del rinnovato coinvolgimento della città e il suo ruolo centrale nell'evento:
«Siamo onorati di collaborare per il secondo anno consecutivo a un’iniziativa prestigiosa quale BookCity Milano, che, dopo l'esperienza positiva del 2023, ha deciso di confermare il coinvolgimento di Lodi nella rassegna. Il programma, costruito in stretta sinergia con il Comune di Lodi, offre un ampio ventaglio di stimoli multidisciplinari in grado di suscitare l'interesse di un pubblico vasto e diversificato. Gli incontri spaziano tra prosa, poesia, narrativa e saggistica, offrendo agli appassionati e ai curiosi la possibilità di costruire un proprio personale itinerario tra le suggestive location della città, tutte facilmente accessibili. È un’occasione per scoprire Lodi sotto una nuova luce, attraverso un circuito culturale che valorizza la vicinanza dei luoghi e la loro identità».
Anche Francesco Milanesi, Assessore alla Cultura del Comune di Lodi, esprime l'entusiasmo della Città di essere parte attiva a questo importante progetto:
«Siamo entusiasti di essere
per il terzo anno consecutivo una parte importante di Book City Milano. La
sinergia con la Provincia ci
permette di offrire un programma di altissimo profilo con un focus sul futuro:
affronteremo l'etica e le
sfide dell'Intelligenza Artificiale, con autori come Alfio Quarteroni e Padre
Paolo Benanti, bilanciando la tecnologia con tante tematiche diverse ospitando
grandi nomi della narrativa. Il libro è la chiave per interpretare il presente
e proporre una kermesse libera e diffusa che ci permette di scoprire autori,
approfondire temi importanti e far conoscere la nostra città».
«Il titolo, Il potere delle idee / le idee del potere, simmetricamente opposto e altrettanto ambiguamente contiguo, consegnato all’edizione 2025 di Book City Milano e travasato “anche a Lodi”, è il tentativo di fotografare l’attualità in una successione di dibattiti e presentazioni che affrontino, attraverso l’oggetto libro, questioni nodali e urgenti per la sopravvivenza del pianeta, ovviamente inteso come vita umana. Anche quando questi non sembrano altro che sforzi di dare un ordine di priorità a un mondo che si ripresenta, ancora una volta tanto per scomodare una sentenza gramsciana, come “confuso e terribile”, per come risulta sbrecciato in più punti nevralgici dell’infosfera politica ed economica da una rivoluzione scientifica che sta assumendo contorni imprevedibili nel costruire spazi inediti nei quali ogni cosa – ora lo si sa - è interconnessa e rimodulata in sistemi in movimento. Nondimeno da un privato, che non è più pubblico e civile (la militanza è altro), ma che tende sempre più ad essere inconoscibile e a “socializzarsi” in estetiche e narrazioni romanzesche. Dunque, ci si trova a dover considerare quell’“eguaglianza di tutte le cose” come recita il recente libro delle lezioni americane di Carlo Rovelli. Nel caso, il programma che si ha di fronte e che questa rapida nota ha la pretesa di introdurre, lasciando alla lettura dello stesso nomi di autori e libri, intreccia un tempo in cui il passato entra prepotentemente in un futuro prossimo, fuoriuscendo da un presente somigliante a un film di fantascienza, talvolta anche di serie B (già vissuto con la crisi pandemica e ripresentatosi nella medianicità di alcune opinioni, rasentanti ancor più il già grottesco, nei cosiddetti piani alti del potere mondiale). Appunto è la scomoda, a secondo dei casi, estetica “social” a dettare i tempi d’ingaggio e di comprensione di ciò che si sta vivendo, in una tessitura di fatti alternativi che rende mobili persino verità consolidate. Sostenuti (e quanto accondiscendenti) anche dall’avvento preponderante dell’AI in ogni campo del sapere. Su tale prospettiva, aperto dall’abbraccio dell’indagine/inchiesta a tutto campo sulle applicazioni medico - sanitarie, giuridico - filosofiche, socio - economiche, storico - artistiche dell’intelligenza artificiale, il programma si dipana a sondaggi e contatti con il romanzo al femminile, il saggio colto, la biografia letteraria e scientifica, la traduzione alta, la poesia e la filosofia antica come grimaldello di un pensiero lungo, sia performativo nel rilevare tracce di quel passato assaggiato dal presente ed inglobato in una posterità tutta da decifrare e codificare».
Fabio Francione
Curatore del Programma Bookcity anche a Lodi


