MERCOLEDÌ
28 FEBBRAIO
VENERDÌ
29 MARZO
MARTEDÌ
30 APRILE
VENERDÌ
31 MAGGIO
TEATRINO GIANNETTA MUSITELLI
VIA PAOLO GORINI, 21
ORE 21.00
La casa editrice Linee Infinite è un progetto che vuole consentire a scrittori esordienti di entrare a far parte a tutti gli effetti del panorama letterario, mettendo in risalto le qualità degli autori e delle opere.
L’obiettivo è di permettere alle idee di volare libere, per riunire uomini e donne che condividono l'amore per la scrittura.
La rassegna letteraria proposta prevede quattro date, una al mese da Febbraio, dedicata alla scrittura femminile; incontri di presentazione con una o più autrici che hanno pubblicato con la Casa Editrice.
Le donne hanno un istinto atavico che le porta in alcuni momenti dell’esistenza a mettere l’anima allo specchio e a scandagliarla minuziosamente. In “Sentieri di Donne”, differenti figure femminili aprono il loro mondo al di là del tempo e dello spazio, offrendo specchi utili a chiunque voglia guardarsi dentro, alla ricerca di una svolta. I racconti sono accompagnati da coinvolgenti test e autovalutazioni interattive sul proprio sé, in una finestra di “realtà aumentata” che va oltre l’immedesimazione della lettura e offre strumenti utili per affrontare consapevolmente le diverse situazioni della vita. L’approfondimento psicologico è a cura di Rosalba Torretta, zia dell’Autrice, psicoterapeuta psicoanalista, in una significativa collaborazione transgenerazionale.
Caterina Lucariello, 24 anni, dimostra il suo amore per il linguaggio e la narrazione sin da piccolissima. Appassionata di psicologia, ama indagare l’animo umano in tutte le sue sfaccettature, avendo fatto tesoro delle proprie esperienze in ogni ambito: la scuola, i libri, i viaggi, i lavori a contatto con il pubblico, vivendole tutte come fonti di ispirazione per i suoi racconti. Pratica Jujitsu, arte marziale brasiliana, ed è estimatrice del settore food. Vive a Milano con il suo bambino di 2 anni.
E se ti dicessi che in una città come tante altre si nascondono storie incredibili e misteriose? Anche quello che può presentarsi come un posto tranquillo come Borgo Rivero, dove tutte le giornate iniziano con un’alba non triste e non allegra, e si concludono con un tramonto non bello e non brutto, ha delle storie da raccontare. Serve solo uno sguardo diverso per rendersi conto che nell'enorme plico di giorni ugualmente grigi e piatti che sono trascorsi a Borgo Rivero qualcosa, qui e là, è successo davvero; più di qualcosa a essere sinceri. La bolla di normalità in cui il paese credeva di dormire in realtà e scoppiata da tempo, e ha lasciato entrare pioggia, neve, sangue e storie di ogni tipo: storie di morti, amori e cassetti.
B. Jacques Ouses nasce a Milano nel settembre 1946,da una famiglia proprietaria di una piccola cartoleria. Perde la madre da bambino e cresce principalmente con la compagnia dei nonni paterni, mentre il padre porta avanti la piccola gestione famigliare. Finito il percorso di studi con il diploma di quinta superiore, inizia a girare il mondo. Trascorre quindici anni della sua vita a viaggiare fra Asia, Nord Africa e America del Sud. Di ciascuno di questi paesi studia la cultura, la letteratura, la poesia, riportando tutti i suoi racconti sul suo taccuino. Ritorna poi in Italia, stabilendosi a Crema, una piccola città vicino a Milano, dove incontra la donna che sposerà nel 1988. Verso l’inizio della sua vecchiaia concepisce l’idea di raccontare le storie che gli sono state raccontate nei suoi viaggi. Pubblica cosi, nel 2023, il suo primo romanzo: “Sei morti, due amori e un cassetto”.
Una piccola storia, in cui l'amore è il collegamento tra i vari personaggi del racconto. Arturo e Rosina abitano in campagna, insieme a Scindi, una simpatica cagnolina, in una graziosa casetta. Le loro giornate sono scandite dal ritmo della natura e dalle esigenze dei loro animali. Ma alla cagnolina un giorno capita una cosa "terribile" e tutti si mettono in moto per soccorrere e da iutare.
L'amore e la cura riportano la quiete ed ogni cosa ritorna al proprio posto. La filastrocca può ricominciare.
Maia Iovacchini
Sono nata il 13 novembre del 1965 a Lodi, una città che amo molto. Ho frequentato l'Istituto Magistrale Maffeo Vegio e, qualche anno più in là, l'I.S.E.F. a Milano. Nel 1997 ho iniziato ad insegnare nella scuola dell'infanzia. La scuola è un luogo in cui riesco ad esprimermi totalmente, sia utilizzando il corpo, sia utilizzando la parola. Sono docente da molti anni, nella scuola “S. F. Cabrini” e precisamente nella sezione “Orsetti” insieme alla mia collega Emi, che adoro e che ringrazio per tutti gli insegnamenti ricevuti in questi anni.
Quanto può essere profondo ed immenso l'animo umano? Quanto dolore o quanta gioia può contenere il nostro cuore? E, come possono il vento, il sole, la pioggia o la nebbia influenzare il nostro essere? Quale diritto abbiamo di sentirci superiori alla natura? E quanto ancora dovremmo essere ciechi prima di capire che il male più grande siamo proprio noi? Ecco, su queste domande e su molte altre cerca di far riflettere questo libro... Le parole di queste poesie riempiono ogni piccolo alito di vento per poter insinuarsi in ogni più piccola crepa, mentale e fisica.
Sara Bellan nasce a Sant'Angelo Lodigiano (LO) il 3Settembre del 1980. Si avvicina alla poesia in giovane età leggendo i grandi poeti e poetesse del passato. Scrive le sue prime poesie per metabolizzare la separazione dei genitori e per affrancarsi da quelle schermaglie che adesso chiameremmo bullismo. Crescendo, sboccia come un fiore di alta montagna, dando ascolto al suo Io interiore, rivendicando a questo mondo, il suo posto nel mondo. Nonostante la sua età ormai adulta, Sara percepisce il mondo oltre al mondo e guarda al passato, al presente e al futuro con occhi velati di magia...
Un libro di poesie è un'esplosione di emozioni, un crogiolo di sentimenti che tracimano da argini fragili, scorrendo come acque impetuose attraverso i flussi della nostra vita e del tempo. Poesie che affrontano diversi argomenti, che scavano nell'animo umano utilizzando, a volte, un linguaggio ormai quasi perso, il dialetto, per poter trasmettere al lettore il senso di appartenenza ad una terra, il cremasco, ubicata al centro della Pianura Padana. Poesie che sanno d'antico ma anche di moderno. Parole che s'amalgamano alla perfezione con i ricordi di un tempo passato e un occhio rivolto al futuro. Rosa Gabriella Vanazzi compie il prodigio di mischiare questi due lassi temporali, come una perfetta alchimista, rendendo le sue opere, uniche ed imperdibili. La nostra autrice ferma lo scorrere del tempo, imprimendo su carta un retaggio culturale insito in ognuno di noi.
Rosa Gabriella Vanazzi ha lavorato 40 anni a Milano in una importante compagnia di assicurazioni. Svolge volontariato da 31 anni a favore della leucemia infantile. Si occupo di cultura nell'amministrazione del suo comune. Ama dipingere, scrivere poesie, leggere, ascoltare musica dal melodico al rock al blues, ballare, viaggiare, cucinare, ricevere amici.
Ai bambini e a chi sente risvegliarsi il bambino che ha ancora in sé: Tica Pica, Topo Toby, Pesce Valentino, Mirko, Eric, Tom, l’asinello di Santa Lucia egli altri personaggi vogliono far vivere gioiose e divertenti avventure nel mondo della fantasia e, magari, ricordare alcuni valori, come quelli dell’amicizia, degli affetti, della solidarietà. Certamente sarebbero contenti di accompagnare i lettori, la sera, ad essere protagonisti di bei sogni sereni.
Durante una noiosa attesa la nonna pensò di tenere tranquillo il piccolo Ale inventando un racconto e lui chiese che il protagonista fosse un drago. Molto tempo dopo quella favola fu messa per iscritto. Nacquero così le storie di Draghetto Brillo Schizzetto…
Luisa Bergamaschi
Mi è sempre piaciuto leggere e disegnare.
Ricordo ancora l’emozione di bambina in un giorno di Santa Lucia in cui ho ricevuto un libro che mi sembrava meraviglioso solo a guardarlo. Ricordo l’esame di quinta elementare, quando la maestra, per aiutarci, ha dato a meda finire il disegno di una compagna e mi ha fatto lei il lavoro di cucito, per cui ero negata! Son nata e vissuta a Lodi, ho studiato a Pavia ed ho insegnato matematica e scienze alle scuole medie. Nella maturità ho viaggiato molto con mio marito ed un gruppo affiatato di compagni di viaggio ed alcuni ricordi a volte affiorano per ispirare una storia. Figlia e genero carissimi mi hanno regalato due nipoti avidi di letture, che mi hanno spesso chiesto di inventare storie. E tante le abbiamo inventate insieme. Ad un certo punto ho pensato di scriverle e disegnarle per regalarle a bambini e nonni di mia conoscenza e poi, come per magia, sono arrivate in questo libro! Spero che facciano trascorrere lieti momenti ai bambini e agli adulti che gliele leggeranno.
I nostri figli sono nati senza il dono del sonno. Così, per sopravvivenza, quando erano piccoli facevamo a turni per tentare di farliaddormentare ed ognuno di noi aveva la sua ricetta speciale. C’erano le serate dell’uscita in passeggino su strada accidentata (pare che le buche concilino il sonno) o quelle dei lunghi giri in macchina per le strade del Cremasco, che regolarmente si concludevano con il brusco risveglio dell’interessato non appena spento il motore nel garage. E se io ero più portata per canzoncine e filastrocche (ricordate figli “C’era una volta un piccolo naviglio”?), Paolo invece si cimentava nelle sue doti di narratore. Protagonista delle sue storie era immancabilmente “il bambino che voleva volare”, un mitico ragazzino le cui avventure non erano mai uguali da una volta all’altra, forse per una spiccata propensione dell’autore per l’improvvisazione. “Non era così, papà!” si lamentavano i piccoli uditori nottambuli, ma poi si perdevano nell’ascolto delle vicende del giovane eroe senza nome. E qualche volta si addormentavano.
Cristina Pizzala e Paolo Guerini Rocco
Paolo e Cristina sono due “ragazzi” classe ‘64 che stanno insieme da tempo immemorabile (ormai da quarant’anni!). Ingegnere lui, maestra lei, condividono l’amore per i viaggi, la buona cucina, le tradizioni e la vita all’aria aperta. Pur avendo personalità molto diverse (lui è riflessivo, lei… no; lui ama i Dire Straits, lei i Queen; lei adora i cibi piccanti, a lui fanno male), quando uniscono le forze ottengono sempre qualcosa di buono: due figli, Michele e Marco, una vita serena e, forse, questo libro.