Home  /  LODI di PACE - dal 1454 / 11 Aprile - AFGHANISTAN IL PAESE CHE ODIA LE DONNE
 

AFGHANISTAN: IL PAESE CHE ODIA LE DONNE

 
 
 
 
 
 
 

per  LODI DI PACE - DAL 1454

DANIELE BELLOCCHIO

11 APRILE 2023 - ore 21.00
Aula Magna  Liceo Pietro Verri
Via San Francesco, 11 

In Afghanistan, con il ritorno al potere dei talebani, è stato instaurato un vero e proprio regime di apartheid di genere. In meno di 20 mesi le donne afghane sono state allontanate dalle scuole superiori, licenziate dai posti di lavori, estromesse dai ruoli amministrativi, espulse dalle università, impossibilitate a fare sport e comprare contraccettivi. E persino private del diritto alla salute, dal momento che, da inizio gennaio, non possono più essere visitate da medici se questi sono uomini. Peccato, però, che in Afghanistan alle donne sia vietato studiare medicina. Durante la serata verrà mostrato un documentario realizzato in Afghanistan che racconta della situazione femminile e poi seguirà un racconto dell’ autore sulla sua
esperienza nel cuore dell’emirato dei talebani. Il focus dell’evento è la condizione delle donne afghane che, nonostante le restrizioni e i divieti, continuano a lottare, nel silenzio mediatico globale, per i loro diritti e per  il futuro del loro Paese. Dopo il ritorno al potere degli studenti coranici l’Afghanistan è in balia di una crisi economica senza pari che vede oltre metà della popolazione (22 milioni di abitanti) dipendere dagli aiuti umanitari e il prezzo più alto lo stanno pagando le donne e i bambini.

DANIELE BELLOCCHIO

Nato a Lodi nel 1989, giornalista pubblicista e laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano.
Affascinato dalla professione del reporter ha iniziato questo mestiere nel 2012. Negli anni ha raccontato i conflitti in Somalia, Congo, Nigeria, Sudan, la rinascita di Haiti a cinque anni dal terremoto, ha realizzato reportage ad Exarchia, il quartiere anarchico di Atene, ha coperto il conflitto in Repubblica Centrafricana, è ritornato nel 2015 a Mogadiscio per descrivere la realtà di un Paese sospeso tra una guerra infinita e la volontà di cambiamento.
Ha raccontato poi la crisi in Burundi, la persecuzione delle minoranze religiose in Pakistan, l'interminabile conflitto del Nagorno Karabakh e ha realizzato il documentario ''Mwavita, nata in tempo di guerra'', sulle violenza carnali nella Repubblica democratica del Congo.
I lavori sono stati pubblicati da diverse testate italiane e straniere, tra le quali Gli occhi della Guerra, IlGiornale.it, L'Espresso, Gruppo RCS, Radio Rai3 e Le Iene. 
I reportage dalla Somalia, dal Congo, dalla Nigeria , dal Sudan e dalla Grecia hanno vinto i premi giornalistici “Fogli di viaggio, sulle orme di Tiziano Terzani 2012”, “Natale Ucsi- Targa Athesis 2013”, il premio internazionale di giornalismo “Giornalisti del Mediterraneo 2014- Sezione Minori nei conflitti di guerra”, il premio “Giuseppe De Carli- Sezione giovani 2014” , il premio “Tonino Carino- Sezione giornalismo territoriale 2014” e la menzione speciale al premio di scrittura ”Indro Montanelli 2015”.

IN COLLABORAZIONE CON