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Percorsi Turistici


 

 

Il centro storico "Tutto in un giorno"

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Il progetto CREA

Attrazioni e monumenti in città

Si parte dalla Piazza Maggiore (nome ufficiale "della Vittoria"), centro e cuore di Lodi e del Lodigiano. E' una delle più belle, ampie e vivaci piazze d'Italia; conserva la settecentesca pavimentazione a ciottoli di fiume con trottatoie ai lati e un disegno geometrico a quadrilatero di beole di pietra al centro. E dominata dalla Cattedrale e dal Municipio, affiancati. Attorno, case a portici irregolari dal XIV al XX secolo: la costruzione più imponente è Palazzo Vistarini (lato sud), dimora castellata del XIV sec. che nel lato verso corso Vittorio Emanuele si trasforma nel settecentesco Palazzo Barni.
 

La Cattedrale e il Palazzo Municipale
La Cattedrale e il Palazzo Municipale
Palazzo Vistarini
Palazzo Vistarini
 

La Cattedrale è un edificio di impianto romanico, tra i più vasti di Lombardia, iniziato nel 1160, portato a compimento nel XVI sec. e completamente restaurato dal 1958 al 1965. Nella facciata sono degni di menzione: il protiro del XII sec. con leoni stilofori e sculture sul portale, l'ampio rosone e le due finestre rinascimentali, il possente campanile. Interno a tre navate con presbiterio rialzato e cripta.
 

Rosone della facciata della CattedraleFinestre rinascimentaliProtiro della Cattedrale

Alcuni particolari della facciata della Cattedrale


Nella navata di destra: due polittici di Martino e Callisto Piazza, tele ed affreschi di varie epoche; nella navata di sinistra: lapide ornata con busto barocco del card. Vidoni, già vescovo di Lodi, frammenti d'affreschi votivi medievali; nella navata centrale: statua in rame dorato di S. Bassiano (sec.XIII), altare sarcofago gotico con ambone e cattedra di Monfrini (1987); dietro, affreschi votivi basso-medievali e una rara scultura romanica raffigurante l'"Ultima Cena". Nell'alto presbiterio, cui si accede da due scale, meritano menzione il barocco altar maggiore e il coro rinascimentale con tarsìe di fra' Giovanni da Verona. Nel catino dell'abside, mosaico di Aligi Sassu (1964). Dal presbiterio a destra, salendo uno scenografico scalone, si giunge al Museo Diocesano d'Arte Sacra, sistemato in belle sale settecentesche che contiene dipinti, statue, arredi sacri, ex-voto di varie epoche provenienti da varie chiese del Lodigiano. Si ritorna in Cattedrale e si scende nella cripta: al centro l'urna con le reliquie del patrono Bassiano, a sinistra il gruppo ligneo della Pietà (Sec.XV).
 

Polittico navata destraStatua di San BassianoPolittico navata destra

          I polittici dei fratelli Piazza nella navata destra della Cattedrale e la statua di San Bassiano nella navata centrale
 
A fianco del Duomo sorge la facciata neoclassica del Municipio, con portici e loggiato: ai lati, i busti dei due fondatori della città: Pompeo e Federico Barbarossa. Attraversati i portici si entra nel Broletto, cortile pubblico animato da una fontana ricavata da un battistero del XV sec: sulla sinistra un lato medievale a portici del municipio con lapidi commemorative (tra cui quella che ricorda i caduti del famoso reggimento Cavalleggeri Lodi, un tempo di stanza in città), sulla destra la poderosa fiancata a contrafforti della Cattedrale, con porta in ferro battuto.
 

Busto di Barbarossa  Battistero di Piazza Broletto Busto di Pompeo

                        Busto di Barbarossa                          Battistero in Piazza Broletto                              Busto di Pompeo

Per un passaggio pedonale a volta si giunge nell'alberata piazza Mercato, compresa tra le imponenti quinte del municipio, del palazzo vescovile (notare la merlatura ghibellina del muro di cinta del giardino) e delle tre absidi del duomo, una delle quali con deliziosa edicola in stile bramantesco. La piazza fa ancora onore al suo nome: per due giorni (Sabato e Domenica, al mattino) vi si tiene un vivacissimo mercato ambulante. In proposito è bene ricordare che tutti i negozi non alimentari della città sono aperti (pasticcerie comprese) anche di Domenica mattina. Da piazza Mercato si passa nel bel cortile settecentesco del palazzo Vescovile e di qui in via Cavour - Isola pedonale - con una delle sedi della Banca Popolare di Lodi, la prima sorta in Italia. Si gira a destra per corso Roma - isola pedonale - ricchissima di negozi e boutiques e si ritorna in piazza Maggiore.
 

Piazza MercatoCorso RomaIl cortile del Vescovado

                              Piazza Mercato                                          Corso Roma                                    Il cortile del Vescovado
 
Di qui diritto per la breve via Incoronata si giunge al tempio rinascimentale, che già si annuncia dalla piazza con la parte superiore dell'ottagono, la lanterna e lo snello campanile a punta. Il tempio dell'Incoronata, di proprietà del Comune di Lodi (vi campeggia all'interno lo stemma municipale: croce rossa in campo d'oro presente anche sul frontone di palazzo Broletto) è una piccola e splendida costruzione ottagonale, ideata nel 1488 da Giovanni Battagio, allievo del Bramante, e ultimata dall'Amadeo e dal Dolcebuono. L'interno, a pianta centrale, è un irripetibile, delizioso capolavoro del Rinascimento. Conviene dapprima ammirare l'insieme che è una sinfonia blu e oro, rallegrata dai colori delle lesene affrescate a putti e dai dipinti sistemati nei nicchioni dell'ordine inferiore. Nell'ordine superiore corre un loggiato con colonnine e bifore: gli spicchi della cupola vennero affrescati nell'800. Tutte le altre opere pittoriche presenti nell'ottagono sono della bottega dei Piazza ("conversione di S. Paolo, storie del Battista, passione di Gesù" di Callisto, polittico Berinzaghi" di Martino e Alberto, "storie di S. Antonio Abate" di Scipione, "storie di Abramo" di Fulvio), più le mirabili quattro tavole delle "storie di Maria" del Bergognone nella cappella di S.Paolo. L'organo e la cantoria del '500 in legno dorato sono del Gamberino: i dipinti delle ante dei Della Chiesa. I nicchioni sono protetti da cancelli in ferro battuto disegnati dai Piazza. Il nicchione dell'altar maggiore venne sfondato nel '600 per costruirvi dietro una coreografica abside barocca, opera del Fontana, con affreschi del Legnani e sontuoso coro a stalli. Sull'altare una miracolosa immagine della Madonna e, dietro, l'"Incoronazione di Maria" dipinto su seta di Alberto Piazza. Si visiti anche la Sacrestia con armadi in legno intagliato del '700 e, nei locali sotterranei dell'annesso antico Monte di Pietà, la mostra del Tesoro dell'Incoronata con arredi sacri, messali miniati e oggetti d'oreficeria dei secc.XV-XVIII.
 

Particolare della cupola dell'IncoronataParticolare dell'IncoronataMatroneo

                                                                   Alcuni particolari del Tempio dell'Incoronata
 
Usciti dalla chiesa dell'Incoronata si gira in via Solferino, poi a sinistra in via S.Maria del Sole dove campeggia la bella facciata barocca della chiesa omonima (all'interno, grande e singolare tela di G.B. Trotti detto il Malosso raffigurante l'Incoronazione della Vergine e i misteri del Rosario). Proseguendo, via Santa Maria del Sole sbocca in via Fanfulla, dove si trovano l'ex Chiesa dell'Angelo e l'ex Chiesa di San Cristoforo: l'interno della chiesa, a navata unica a croce latina, è un nitido capolavoro d'architettura classica ed essenziale, con ardita cupola che dona all'ambiente una suggestiva luminosità (sec.XVI). Attualmente questi spazi sono destinati ad attività espositive e mostre d'arte e possono essere visitate solo in occasioni di questi eventi.
 

L'interno di Santa Maria del SoleLa facciata della Chiesa dell'AngeloLa facciata dell'ex chiesa di San Cristoforo

                                         Santa Maria del Sole               Ex Chiesa dell'Angelo          Ex chiesa di San Cristoforo
 
Più avanti ci si imbatte negli ex conventi di San Cristoforo e di San Domenico, la cui costruzione ebbe inizio a metà del XIII secolo. In seguito gli immobili di questo grande complesso furono occupati per usi completamente diversi da quelli originari. Nel 1798 la Chiesa e il Convento di San Domenico furono soppressi e trasformati in Cavallerizza e gli edifici vennero naturalmente adattati alla loro nuova funzione. Al tempo della campagna napoleonica il Convento di San Cristoforo venne invece destinato a scopi militari e utilizzato come infermeria di fortuna (il campo di battaglia al Ponte di Lodi era vicinissimo al Convento). Alla fine dell'Ottocento, con l'annessione di un palazzo tra via Fanfulla e via Lodino, il convento di San Domenico venne suddiviso in due edifici, il primo destinato a magazzino, il secondo a scuderia cavalli e stanze per le truppe, mentre i locali del San Cristoforo vennero utilizzati come caserma militare e, dopo la seconda guerra mondiale, adattati ad abitazioni civili (era alloggiata una comunità di circa 45 famiglie). Negli anni '50, per breve tempo furono ancora residenza di un ordine monastico, per poi essere dati in comodato d'uso al Comune di Lodi fino agli anni '90.
 
Nel 1998 la Provincia di Lodi ha acquistato gli immobili dei conventi di S.Cristoforo e S. Domenico per adibirli a sua sede: l'Ente Provinciale li ha completamente riqualificati e ristrutturati nell'arco di una decina d'anni, terminando i lavori a San Domenico nella primavera del 2009.
Oggi San Cristoforo e San Domenico costituiscono la pregevole sede della Provincia di Lodi.
 

L'ex Convento di San Cristoforo, ora sede della Provincia di Lodi

                                                       L'ex Convento di San Cristoforo, ora sede della Provincia di Lodi
 
Per via Callisto Piazza (di fronte alla chiesa) e poi per via Verdi (dove comincia l'isola pedonale) si giunge in corso Umberto.
Una breve considerazione. Camminando per il centro storico di Lodi si rimane colpiti dall'equilibrata misura e dall'armonia del tessuto urbanistico: le abitazioni, anche quelle più povere, hanno una loro dignità e personalità; sono spesso adornate da balconi e cancelli in ferro battuto, talvolta di squisita fattura, e ingentilite da cortili dove si aprono improvvisi giardini. Va notato che queste amabili strutture sono tutelate da opportuni vincoli comunali e dalla Sovraintendenza ai monumenti.
In corso Umberto sulla sinistra ecco la chiesa di S. Filippo, opera dei lodigiani fratelli Sartorio (sec.XVIII): la facciata è in elegante barocchetto, e l'interno a sala, è affrescato dal Carloni con variopinta fantasia di colori. Di fianco c'è l'antico convento dei Filippini, ora sede del Civico Museo e della Biblioteca Laudense, in ristrutturazione da luglio 2009.
Il Museo Civico a pianterreno, dopo l'ingresso con cancello in ferro battuto di Roncoroni (1958) e camino rinascimentale, e il cortile - giardino ornato da anfore romane, ospita la bellissima Sezione Ceramica, divisa in due comparti: nel primo (donazioni Dossena e minori) ceramiche padane e lodigiane dal XV al XIX secolo, tra cui preziosi manufatti delle fabbriche Rossetti, Coppellotti, Ferretti e Dossena; nel secondo (donazione Robiati) squisita collezione di maioliche lodigiane e italiane del '700.
Sempre a pianterreno, nel corridoio, le due sale della Sezione Archeologica che comprendono reperti di età celtica, etrusca e romana, tombe ed epigrafi funerarie e dedicatorie (a Mefite, Ercole, Tiberio e Agrippina) una colonna miliare del IV sec., epigrafi cristiane del VI sec., quasi tutte provenienti da Laus e dal territorio. Segue la Sezione Risorgimentale con armi, divise, stampe, documenti del Risorgimento: notevole il grande quadro di Pietro Bignami che raffigura la battaglia napoleonica al ponte di Lodi.
In fondo al corridoio, cortiletto con lapidi, sculture, iscrizioni funerarie dell'antico cimitero ebraico, frammenti del monumento a Napoleone, già in piazza Maggiore, abbattuto nel 1814. A sinistra la sala S. Paolo, ex chiesetta settecentesca trasformata in auditorium: alle pareti minori due tele d'argomento storico del primo '800. Si ritorna nel corridoio e si sale per lo scalone ornato da ferri battuti del '700 e dal busto di Ludovico Vistarini, nobile lodigiano, opera di Leone Leoni (sec.XVI). Di fronte, la Pinacoteca, che raccoglie affreschi, quadri, opere d'arte provenienti da chiese e case lodigiane. Nell'ordine, sono particolarmente degni di menzione: le formelle in legno dipinto dei fratelli Lupi con scene della vita della Madonna (sec.XV - dall'Incoronata - sala I); i corali miniati del vescovo Pallavicino (sec.XV sala II); gli affreschi delle storie del Battista di G. e M. Chiesa (sec.XV - dall'Incoronata - sala III); dipinti di Alberto e Callisto Piazza e di Cesare da Sesto (sale IV-V e VI); dipinti barocchi del Procaccini ed altri (sale VII e VIII); quadri settecenteschi e dell'Hayez. Le ultime due sale sono dedicate ad un'antologica di pittori e scultori lodigiani dell'800 e del primo '900. Uscendo dalla Pinacoteca, a sinistra il "Salone dei Notai", già sede dell'archivio notarile, ora restaurato e sede di mostre (nella volta, affresco del Carloni). A destra, l'ingresso alla Biblioteca Laudense, ricca di 120 mila volumi e di una preziosa raccolta di manoscritti, pergamene, codici (dal sec.XII in poi), incunaboli, cinquecentine, disegni e stampe. Va ammirata la solenne sala di lettura detta "Libreria dei Filippini" del XVIII sec. con scaffali e tavoli in noce intagliati dal Cavanna.
 

Chiesa di San FilippoBiblioteca LaudenseTela di F.HayezZuppiera di ceramica

           Chiesa di San Filippo              Biblioteca Laudense                           Tela di F.Hayez                       Zuppiera di ceramica

Uscendo dal Museo si ha di fronte il secentesco palazzo Galleano. Si prende a sinistra e si scende in via Lodino, antica denominazione del quartiere popolare posto nella zona bassa della città vicino al fiume. La seconda strada a sinistra è via Maddalena che conduce all'omonima chiesa, costruita nel XVIII sec. dai lodigiani fratelli Sartorio (la facciata, di stile barocco, risale al secolo scorso). Interno vastissimo a sala, con gioco estroso di curve. Sopra l'altar maggiore un venerato Crocifisso medievale; affreschi del Carloni e Crocifissione del Fiammenghino. A fianco dell'attuale tempio, resti dell'antica chiesa risalente al XII sec. e costruita nei pressi del porto fluviale di Laus.
 

Chiesa della Maddalena - esternoChiesa della Maddalena - interno

                                                                                      Chiesa della Maddalena
 
Si prende via Indipendenza a sinistra e si giunge a piazza Barzaghi nei pressi dell'attuale ponte sull'Adda (1864). Di fronte alla chiesa di S. Rocco, lapide commemorativa della battaglia qui combattuta e vinta da Napoleone contro gli austriaci (10 maggio 1796). Il ponte antico in legno fu distrutto nel 1859. Si scende al Lungoadda Bonaparte: se si ha tempo vale la pena di compiere una bella passeggiata sulla sponda del fiume, dalla statua della Madonna del Soccorso (a destra del ponte) sino in località Belgiardino, passando prima sotto il ponte, poi a fianco di un edificio già sede del Centro Studi AGIP voluto da Enrico Mattei, e infine del monumento ai barcaioli e alle lavandaie, opera di Poletti e B. Vailetti. Si arriva così per un lungofiume sterrato con bellissima vista al Centro ricreativo pubblico del Belgiardino (ristorante, bar, piscina, parco giochi, percorso-vita, noleggio barche e canoe, suggestivo parco protetto).
 

Chiesa di San RoccoIl fiume Adda e vista del ponte N.Bonaparte

                                 Chiesa di San Rocco in Borgo Adda           Il fiume Adda con vista del ponte Napoleone Bonaparte

A seguito dell'alluvione che ha colpito la Città di Lodi nel 2002, il Comune ha intrapreso una massiccia opera di riqualificazione degli argini del fiume, che ha portato al rifacimento delle difese spondali.
 

I nuovi argini in sponda sinistra a monte del ponte

                                                                 I nuovi argini in sponda sinistra a monte del ponte
 
Arrivando da Crema si può attraversare il vecchio Ponte Napoleone Bonaparte e godere, grazie all'installazione del nuovo impianto di illuminazione a led, della caratteristica vista panoramica dal fiume sulla città anche nelle ore serali.
 

Panorama notturno della città dal Ponte Napoleone Bonaparte

                                                        Panorama notturno della città dal Ponte Napoleone Bonaparte
 
Proseguendo lungo il corso dell'Adda in sponda destra, a sinistra del ponte si arriva al nuovo Parco dell'Isola Bella che sarà a breve ultimato con l'allestimento di un punto di ristoro. 
Sul lato di sponda sinistra, prenderà invece vita il progetto "Lodi Beach", che prevede la costruzione di un ristorante galleggiante, di un imbarcadero con capienza di 100 posti e di una spiaggia attrezzata.
 

Rendering del progetto Lodi BeachParticolare Lodi Beach: il ristorante galleggiante

                                     Rendering del progetto Lodi Beach col particolare del ristorante galleggiante
 
Si ritorna poi verso il centro salendo per corso Adda; si prende a sinistra per via S. Francesco dove si trova il Liceo-Ginnasio "P.Verri" nei locali dell'ex-monastero di S. Benedetto, con chiostro cinquecentesco di Pellegrino Tibaldi restaurato dal Piermarini. Nella vicina via Cavour merita una visita il delizioso Teatro Comunale "Alle Vigne", ricavato dalla chiesa sconsacrata di S.Giovanni alle Vigne (sec.XVI-XVII).
 

L'ingresso del cortile del Liceo VerriIl Teatro alle Vigne

                                                                   Il Liceo Verri                  L'interno del Teatro alle Vigne

Via S. Francesco termina in piazza Ospedale: di fronte la mole del vecchio Ospedale Maggiore, a sinistra il tempio di S. Francesco d'Assisi, a destra - in un minuscolo giardino - il monumento a Paolo Gorini di P. Giudici (1899). Sulla bella piazza a ciottoli di fiume, domina la rossa facciata della medievale chiesa di S. Francesco (sec.XIII), costruita dalla nobile famiglia guelfa dei Fissiraga, con protiro ogivale, grande rosone marmoreo e due emozionanti bifore a cielo aperto che danno leggerezza all'insieme. Imponente interno a tre navate ravvivato da una serie d'affreschi votivi che ricoprono i 14 piloni, le pareti, gli archi e le volte del tempio che si propone così come una straordinaria antologia della pittura popolare lombarda del XIV e XV sec. Ammirevole è la cappella di S. Bernardino da Siena (che predicò nel tempio) con le coloritissime "Storie del Santo" di Giacomo da Lodi. La chiesa accoglie anche pregevoli opere del Civerchio, del Malosso, dell'Arisi, del Soncino, del Nuvoloni, del Salmeggia e di Camillo Procaccini, nonché le tombe di Antonio e Bongiovanni Fissiraga, di Francesco De Lemene, Agostino Bassi, del venerato padre barnabita Cesare Barzaghi e di Ada Negri che ricordò più volte il tempio nelle sue poesie e nelle sue prose. Uscendo da S. Francesco, si ha sulla sinistra la maestosa quinta neoclassica della facciata dell'Ospedale Maggiore, opera del Piermarini che disegnò anche il cortile. All'interno del complesso merita una visita l'elegante chiostro quattrocentesco dell'antico ospedale dello Spirito Santo con portico, colonne in pietra, fregi in terracotta ed aereo loggiato superiore. Sotto il portico, l'ingresso al Museo Goriniano (chiedere ai custodi) che contiene singolari reperti, frutto degli esperimenti di mummificazione e pietrificazione eseguiti nel 1800 da Paolo Gorini.
 

Chiesa di San Francesco e Piazza OspitaleEx ospedale Vecchio

                                          Chiesa di San Francesco e Piazza Ospitale                             Ex ospedale Vecchio
 
Si ritorna in Piazza Ospitale e si imbocca via XX Settembre. A destra, il bellissimo palazzo Mozzanica (fine '400), probabile opera del Battagio, con facciata in cotto, portale in pietra ornata con medaglioni, fascia mediana in terra cotta a figure mitologiche, finestre ogivali decorate al piano nobile. Proseguendo, sempre sulla destra si incontra il maestoso palazzo Modignani - Ghisalberti costruito a inizio '700 dai lodigiani fratelli Sartorio in stile barocco sobrio e raffinato.  
 

Palazzo MozzanicaPalazzo Modignani

                                                       Palazzo Mozzanica                                   Palazzo Modignani 

Si volta poi a destra in via Marsala dove si trova la chiesa trecentesca di S. Agnese dalla straordinaria purezza di linee architettoniche, sia nella facciata che nel severo interno a tre navate ad archi ogivali con frammenti d'affreschi del '400 e del '500. Degni di nota il Crocefisso dell'abside (sec.XV) e il grande polittico rinascimentale di Alberto Piazza. Si prende poi a sinistra per via Garibaldi che propone una serie di eleganti palazzi dei secc.XVI - XVIII e si giunge alla chiesa romanica di S. Lorenzo (sec.XII), la più antica di Lodi dopo la Cattedrale. La facciata si apre su una deliziosa piazzetta. L'interno, rimaneggiato, conserva l'impianto basilicale a tre navate. Nell'abside un coro cinquecentesco sormontato da statue in cornici a stucco di Abbondio da Ascona (sec.XVI): nel catino, "Resurrezione", affresco di Callisto Piazza.
 

Chiesa di Sant'AgneseChiesa di San Lorenzo

                                                Chiesa di Sant'Agnese                            Chiesa di San Lorenzo
 
Si prosegue per via Ottone Morena sino a Piazza Castello dove si eleva parte dell'edificio già adattato a caserma dagli Austriaci sulle strutture dell'imponente castello visconteo di Porta Regale (sec.XIV) ampliato poi dagli Sforza e ulteriormente fortificato dagli Spagnoli. Nell'angolo sud-ovest venne costruito da Luca Beltrami agli inizi del '900 un imponente torrione di tipo sforzesco: più tardi si restaurò l'antica doppia porta sul fossato visibile da piazzale Fiume. Di recente casuali scavi han posto in luce una serie di fortificazioni, contrafforti, bastioni, rivellini e percorsi sotterranei risalenti all'epoca sforzesca e della dominazione spagnola (secc.XVI-XVII) in seguito interrati: è prevista nell'area la costituzione di un parco archeologico. 
 

Porta RegaleIl torrioneLodi sotterranea

                                          Porta Regale                                    Il torrione                                Lodi sotterranea
 
Da via del Guasto si può scendere poi per una scalinata al parco pubblico dell'Isola Carolina (raggiungibile anche da Piazzale Fiume lungo viale Dalmazia): i vialetti interni di questo parco, che sarà oggetto nel corso del 2010 di un progetto di riqualificazione sostanziale, formano un intreccio di itinerari che si snodano da Piazzale Matteotti, alla base del torrione, sino al terrazzo del colle Eghezzone. Uscendo dal parco, all'angolo con Piazzale 3 Agosto sorge la Pusterla di San Vincenzo, la porta che controllava la via di accesso a Milano e sopra la quale si innalzava la Specola, cioè la torre di osservazione delle guardie. 
A finaco della pusterla, in Piazzale 3 agosto, è possibile ammirare il monumento equestre in bronzo di Federico I di Svevia, detto il Barbarossa, realizzata dall'artista lodigiano Felice Vanelli e donata alla Città di Lodi nel 2010 dalla Banca di Credito Cooperativo Centropadana per celebrare l'850° anniversario della fondazione della città nuova.
Il Barbarossa è ritratto mentre a cavallo scruta l'orizzonte, rievocando in questo modo gli avvenimenti del 3 agosto 1158, quando insieme ai notabili profughi di Laus, distrutta dai milanesi, l'imperatore perlustrò i dintorni del corso dell'Adda per individuare la zona più adatta dove insediare la nuova città, scegliendo il Colle Eghezzone, cioè il punto più alto sopra la scarpata del fiume e quindi meglio difendibile: un luogo di importanza strategica, che consentì alla nuova Lodi il controllo del territorio circostante e il consolidamento progressivo di una nuova identità. La formalizzazione avvenne con il decreto imperiale del 3 dicembre 1158 con cui Federico I di Svevia riconobbe a Lodi lo status di città e le concesse privilegi commerciali, amministrativi e militari.
 

Isola CarolinaPusterla di San VincenzoStatua di Federico Barbarossa

                      Isola Carolina prima della riqualificazione              Pusterla di San Vincenzo             Federico Barbarossa

Ritornati in piazza Castello passando per Corso Archinti (in fondo a via del Guasto si incontra il monumento a Vittorio Emanuele II del Barzaghi, 1883) si prosegue per l'alberato viale Dante.
Sulla sinistra iniziano i cosiddetti Giardini del Passeggio, intitolati a Federico Barbarossa, fiancheggiati da due viali alberati e divisi a metà da Piazzale Medaglie d'Oro, dove si erge il monumento alla Resistenza scolpito da Gianni Vigorelli (1965). I Giardini sono stati recentemente riqualificati, sulla base di un progetto dell'architetto Gianfranco Franchi e ospitano, nella parte compresa tra Piazzale Medaglie d'Oro e Piazza Zaninelli, una coreografica fontana a getti e un originale caffè, progettato dall'architetto Michele De Lucchi, che si inserisce in modo funzionale e "leggero" nel contesto ambientale.
I Giardini del Passeggio sono interamente coperti da un sistema wireless di collegamento gratuito ad internet, tramite accreditamento giornaliero con password.
 

Piazzale Medaglie d'oroI Giardini del PasseggioIl Caffè Calicantus

                    Piazzale Medaglie d'oro                I Giardini del Passeggio                          Il Caffè Calicantus
 
I giardini e i viali conducono a Porta Cremonese (sec.XVIII) l'unica rimasta in piedi tra le antiche porte della città. Nei pressi, i monumenti ai caduti nelle due guerre mondiali, il piccolo santuario settecentesco della Vergine delle Grazie, i resti delle mura medievali di Lodi e del castello fatto costruire da Federico II di Svevia.
 

Porta CremoneseMonumento ai Caduti

                                                     Porta Cremonese                                                           Monumento ai Caduti

Ripercorrendo i Giardini in direzione del Centro Storico, si oltrepassa Porta Regale e si prosegue in via San Bassiano dove, su un'area un tempo occupata dagli stabilimenti della Polenghi Lombardo (importante industria casearia lodigiana sorta alla fine dell'Ottocento per opera dei fratelli Polenghi e di Antonio Zazzera), sorge la nuova sede della Banca Popolare di Lodi, progettata dall'architetto Renzo Piano e realizzata tra il 1991 e il 2001. Il complesso polifunzionale sorto per ospitare la sede generale della Banca Popolare di Lodi costituisce un'opera che riqualifica la zona antistante la stazione ferroviaria. Attraverso il porticato del piano terra si accede a una piazza interna, coperta da una tensostruttura in cavi di acciaio e vetro. Nella piazza sono situati i corpi cilindrici del grande auditorium, sede di numerose iniziative, e dei caveaux rivestiti in cotto.
 

Auditorium della BPLLa Piazza coperta della BPL

                                                L'Auditorium della BPL                                            La Piazza coperta della BPL
 
Uscendo dalla sede della Banca Popolare di Lodi si arriva alla Stazione ferroviaria. Dal vicino viale Trento e Trieste che corre in fregio alla ferrovia, si può ammirare l'imponente complesso dell'ex-Linificio e Canapificio (inizi sec.XX). Tra la ferrovia e la tangenziale sud della via Emilia si estende la nuova Lodi con quartieri residenziali, centri commerciali, edifici di interesse pubblico ed aree sportive con strutture importanti come il modernissimo palazzetto dello sport e le piscine in zona Faustina, che sono state inaugurate nell'ottobre 2013.
 

Il PalacastellottiLa nuova piscina

                                                   Il Palacastellotti                                                       La nuova piscina
 
Lodi è una città ancora a misura d'uomo, capoluogo di un territorio già paludoso, reso nel tempo fertilissimo in virtù dell'ingegno dei monaci benedettini e dell'impegno dei suoi abitanti: ricca d'arte, di storia e di momenti di aggregazione sociale, si propone come centro esemplare per chi vuol riscoprire il gusto di un'esistenza equilibrata e cordiale.