Domenica 17 marzo anche a Lodi si sono svolte le celebrazioni in occasione del 158° Anniversario dell'Unità d'Italia.
In quella che è definita come la 'Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione
dell'inno e della bandierale, della Costituzione
dell'inno e della bandiera', riportiamo il discorso dell'Amministrazione comunale di Lodi, pronunciato dall'Assessore Giusy Molinari.
Eccellenza,
autorità, associazioni, cari concittadini,
158 anni fa
nasceva l'Italia unita.
L'anniversario
che celebriamo ci ricorda la promulgazione della legge con la quale nel 1861
Vittorio Emanuele proclamò la nascita del Regno d'Italia. Per la prima volta le
divisioni territoriali venivano ricomposte in un'unica realtà politica e
istituzionale. Il compimento del disegno risorgimentale segnava l'inizio di una
nuova epoca, fatta di luci e ombre. Da quel 17 marzo di oltre un secolo e mezzo
fa l'Italia ha infatti subito la devastazione di due guerre mondiali, ma è
anche approdata a una forma di governo democratico perfezionato, con
l'istituzione della Repubblica e della sua Legge fondamentale, la Costituzione,
che all'articolo 5 sancisce l'unitarietà della Stato nazionale, e alla quale,
insieme al tricolore e all'inno nazionale, è parimenti intitolata la festa di
oggi.
Il compito a
cui ritengo siamo chiamati è quello di rinnovare la memoria di quanto accaduto,
facendo esercizio di critica per imparare dai nostri errori, approfondendo e
valorizzando quegli aspetti della storia che spesso vengono trascurati, anche
per trasmettere ai nostri bambini e ragazzi il significato più vero e profondo
di questo anniversario.
Guardiamo con riconoscenza a chi ha lottato per
consegnarci l'Italia unita, ma pensiamo anche al futuro che si profila
all'orizzonte, denso di sfide e cambiamenti per la nostra società e per la
dimensione europea e internazionale con cui l'Italia si rapporta.
“Comunità” è
un concetto che si sta lentamente svuotando di senso e il compito di noi
amministratori è aiutare i cittadini a non cadere nella tentazione
dell'individualismo esasperato che caratterizza il nostro tempo e a sentirsi di
nuovo parte di una società dove la convivenza pacifica, sicura e costruttiva si
basa sulla condivisione di valori, di responsabilità e di prospettive. La festa
di oggi ci invita anche a superare le diversità, facendo prevalere l'orgoglio
che ci accomuna come italiani e unisce le vecchie generazioni alle nuove, il
Nord al Sud, pur nel riconoscimento delle innegabili diversità territoriali: la
bandiera innalzata al centro di Piazza della Vittoria
crea scia tricolore che congiunge idealmente
generazioni e territori.
L'Italia ha
scelto di rivestire un ruolo importante in Europa ed è anche su questo terreno
che si gioca il futuro.
Sarebbe sbagliato infatti pensare che gli equilibri
sociali ed economici del Paese siano determinati solo da circostanze interne e
siano limitati dai confini territoriali. Le elezioni in programma a maggio
vedranno impegnati 400 milioni di cittadini a esprimere il proprio voto, un
esercizio di democrazia importante e un'occasione di cambiamento e di riforma
delle istituzioni dell'Europa che sono custodi della coesione sociale, fondata
su valori condivisi da tutti i popoli europei.
Non lasciamo
che questo giorno trascorra come una cerimonia vuota. Cogliamolo, invece, come
un'opportunità per una pausa di riflessione, indispensabile per ripartire con
atteggiamento positivo e fiducioso verso le sfide che ci attendono.
Con questo
auspicio, auguro buon compleanno alla nostra Italia.
Giusy Molinari