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"Che disastro di commedia" al Teatro alle Vigne

Per la stagione di Prosa 2018/2019 del Teatro alle Vigne, il Comune di Lodi propone Che disastro di commedia, che si tiene il giorno mercoledì 20 marzo 2019 alle ore 21.00 presso il Teatro alle Vigne, in via Cavour 66.

Abbonamenti
- intero: 135 €
- ridotto (under-25 e over-65): 110 €

Biglietti
- intero: 23 €
- ridotto (under-25 e over-65): 19 €

Teatro alle Vigne
Tel. 0371 409.855
e-mail: teatroallevigne.biglietteria@comune.lodi.it
 

 
 

Luca Basile, Stefania Autuori, Marco Zordan, Alessandro Marverti, Valerio Di Benedetto, Yaser Mohamed, Viviana Colais e con la partecipazione di Gabriele Pignotta

Che disastro di commedia
di Henry Lewis Jonathan Sayer Henry Shields

produzione AB Management

regia Mark Bell

Che Disastro di Commedia racconta la storia di una compagnia teatrale amatoriale che, dopo aver ereditato improvvisamente un’ingente somma di denaro, tenta di produrre un ambizioso spettacolo, che ruota intorno a un misterioso omicidio perpetrato negli anni ’20, a Londra.

La vicenda prende forma tra una scenografia che implode a poco a poco su sé stessa; e attori strampalati che, goffamente, tentano di parare i colpi degli svariati tragicomici inconvenienti che si intromettono tra loro e il copione, con estro e inventiva. Tra paradossi e colpi di scena gli attori non si ricordano le battute, le porte non si aprono, le scene crollano, gli oggetti scompaiono e ricompaiono altrove. Lo spettacolo si rivela una catastrofe e gli attori cominciano ad accusare la pressione, andando nel panico. Che Disastro Di Commedia evidenzia tutte le paure e gli errori che un attore sul palco non vorrebbe e dovrebbe mai commettere. Questo spettacolo è in scena dal 2014 al Duchess Theatre di Londra. Ha vinto l’Oscar del Teatro inglese, l’Olivier Award, come Miglior Commedia; e in Francia l’analogo, il Premio Molière. È stato tradotto in oltre venti Paesi, dalla Cina al Brasile.

“Un delirio costruito dagli autori con controllata e consapevole ricerca degli effetti comici, ma anche con gustosi riferimenti a classici dello schermo a cui di continuo si rifanno”. (S. Avanzo, Hystrio, 3/2018)

 
immagine dello spettacolo