Nella sempre vivace cornice del Caffè Letterario lodigiano 4 artisti espongono 4 opere ciascuno realizzate a collage, la tecnica forse più emblematica del’900, secolo in cui si compie l’apocalisse incruenta e poderosa che disvela mondi possibili, tra caos e cosmo quotidiano, tra sogno e plastica rappresentazione.
Da Braque a Picasso, dai futuristi ai dadaisti, dai surrealisti fino alla pop art, la papier collé scompagina quella che Andrèn Salmon definì “l’imbecille teoria dei generi”, tesa a reificare pittura e scultura, relegando il resto alla periferia del decorativo.
Il collage, dunque, proclama l’uguaglianza di tutti i materiali. Con sensibilità e obiettivi diversi Alvaro (Occhipinti), Adalberto Borioli, Ivan Croce e Renato Volpini, sono maestri d’arte accomunati da una sapienza del fare, potremmo dire prendendo a prestito il titolo di un saggio di un sociologo alla moda, artisti che “pensano con le mani”, oltre a saper osservare, come è richiesto a tutti coloro che si dedicano agli artifizi della rappresentazione, mimetica o astratta che sia. Creatori di universi, dal frammento. Le differenti texture, le sottili geometrie e i giochi di senso, che compongono le carte in mostra, non hanno bisogno di giustificazioni e di particolari apparati concettuali, sussistono autonomi, vivono del e nel proprio equilibrio estetico. Finestre su altri mondi che l’occhio può cogliere senza riti e convenevoli, come un caleidoscopio tra le mani di un bimbo.
Certo, ciascuno degli autori articola un proprio linguaggio, una personale poetica.

Sala delle Colonne - Biblioteca Laudense, dal 12 al 26 novembre.

Inaugurazione sabato 12 novembre ore 18.30

(10/11/2016)