E' la nuova generazione "liquida", che si distingue per un notevole aumento della rapidità del cambiamento e per un elevato grado di complessità e specializzazione.
Che sente di vivere in luoghi non all'altezza delle proprie aspettative e capacità, specie se il raffronto è coi coetanei degli altri paesi d'Europa.
E che non si rassegna comunque ad essere una 'generazione perdente'.
I giovani 'millenials, età compresa tra i 16 e i 35 anni, sono stati oggetto di un'accurata indagine in Lombardia, guidata dal demografo dell'Università Cattolica di Milano Alessandro Rosina, di recente ospite a Lodi nella prima edizione del festival 'Generare Futuro' e presentata nella sede di ANCI Lombardia lo scorso 23 settembre.
E' in quel contesto che è emerso un dato sorprendente, rispetto al trend delle risposte attese: alla domanda “A quale ambito territoriale senti di appartenere di più”, il Comune riceve il 48% dei consensi, l’Italia il 28,2%, l’Europa e il mondo 22%, altro 1,8%. "Questo significa che le politiche a livello comunale, o in sinergia tra livello nazionale o comunitario e locale, sono quelle che maggiormente possono raggiungere e ingaggiare i giovani, soprattutto quelli in condizione sociale più svantaggiata", ha spiegato Rosina.
Il compito dei Comuni sembra dunque chiaro: aiutare i giovani a trovare un posto nel mondo, supportando il loro livello di fiducia e, utilizzando un adeguato linguaggio, sostenerli nel percorso di vita, consci che il 48% di loro esprime un forte senso di appartenenza rispetto ala città in cui è nato e vive.
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Lodi, 26 settembre 2016