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Anche nel 2012 Lodi aderisce al progetto "Drugs on street"

Il territorio lodigiano non può essere definito immune dalla problematica della guida in stato psicofisico alterato a causa dell'uso di alcol e sostanze stupefacenti, tuttavia il fenomeno resta in gran parte sommerso, a causa della difficoltà di approntare una rete di controlli sufficientemente estesa e costante. Per questo motivo, confermare l'adesione al progetto "Drugs on Street" può risultare utile ed efficace, perché grazie all' incremento del numero dei controlli su strada l'iniziativa può contribuire al conseguimento dell'obiettivo di ridurre l'incidentalità stradale correlata ad alcol e droga ed alla diffusione di condotte di guida maggiormente consapevoli. I punti di forza del progetto sono infatti l'attuazione di posti di controllo dedicati specificamente all'attività di contrasto del fenomeno ed il conseguente effetto deterrente, ottenuto grazie al risalto dato all'iniziativa dalla stampa locale. Sulla base di queste considerazioni, dopo la positiva esperienza maturata nel 2010 il Comune di Lodi ha deciso di partecipare anche alla nuova edizione del progetto promosso dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il primo passo è stato mosso nei giorni scorsi, con l'approvazione da parte della giunta di un accordo con il Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale di Verona, il soggetto individuato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga per coordinare le attività di "Drugs on Street" su scala nazionale. L'ipotesi operativa elaborata dal Comando di Polizia Locale di Lodi (capofila del progetto nel Lodigiano) prevede un corso di circa 25.000 euro, che verrà finanziato con un contributo erogato dal Dipartimento.

"La sperimentazione di questa nuova modalità operativa, con la costituzione di un gruppo interforze composto da personale sanitario ed operatori di polizia - sottolinea il comandante della Polizia Locale di Lodi, Salvatore Micciché - ha dato buoni risultati, consentendo di effettuare, per la prima volta in modo sistematico, controlli sulla diffusione del fenomeno della guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Dall'analisi dei dati riepilogativi dell'attività svolta nel 2010, il dato quantitativo relativo ai conducenti di veicoli risultati positivi agli esami tossicologici per la ricerca di sostanze stupefacenti (4) appare piuttosto modesto se considerato come valore assoluto anche se, valutato rispetto al numero di conducenti sottoposti ad esami tossicologici (35), evidenzia un dato piuttosto significativo (11,4%). Probabilmente ciò è dovuto ad una serie di fattori che, secondo i pareri espressi dai rappresentanti dei vari enti coinvolti nel progetto durante i lavori del tavolo di concertazione attivato in Prefettura, possono essere individuati principalmente nei seguenti: complessità e tempi lunghi per la raccolta del campione biologico; assenza di luoghi di intrattenimento di particolare richiamo sul territorio provinciale; facilità nell'individuazione dell'ubicazione dei posti di controllo ed attivazione del "passaparola" tra gli automobilisti in un contesto piuttosto piccolo quale quello di Lodi e del Lodigiano".
 
Tra giugno ed ottobre 2010, sono stati effettuate complessivamente 7 operazioni di appostamento, di cui 3 a Lodi in piazzale Medaglie d'Oro, 1 a Lodi sulla Via Emilia in località Olmo, 1 a Lodi presso la rotatoria Faustina tra la tangenziale sud e la provinciale 23 per Borghetto, uno a Casalpusterlengo lungo la Via Emilia ed uno a Crespiatica all'incrocio tra l'ex statale 235 e la provinciale 185. Nel corso dei servizi sono stati fermati 619 veicoli (più 2 motocicli), di cui 4 confiscati perché i rispettivi conducenti avevano un tasso alcolemico superiore a 1,5, mentre sono state 17 le patenti ritirate per tasso alcolemico superiore a 0,5; i conducenti complessivamente sottoposti a controlli sull'abuso di alcol e sostanze stupefacenti sono stati 35, di cui 21 sono risultati negativi, 10 positivi solo all'alcol e 4 positivi ad alcol e droghe (tutti e 4 positivi a cannabis ed uno anche a cocaina).

"Un aspetto centrale e molto positivo del progetto è stato quello della condivisione con i vari soggetti interessati alla problematica - osserva il comandante Micciché - Grazie al coordinamento assicurato dalla Prefettura è stato possibile costituire una "rete" tra le Forze dell'Ordine, Comune e Provincia di Lodi, Azienda Sanitaria Locale, Azienda Ospedaliera, Servizio Sanitario 118, Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana e Protezione Civile, giungendo alla firma di un apposito Protocollo di Intesa per l'attuazione degli interventi nel territorio Lodigiano, nel quale sono stati definiti ruoli e compiti di ciascun soggetto in un'ottica di sistema coordinato. Accogliendo la proposta avanzata dal Comune di Lodi, è stata altresì condivisa l'opportunità di non limitare gli interventi al territorio del capoluogo, ma di estenderli anche lungo le principali arterie della Provincia. Senza dubbio si è trattato di un'esperienza proficua, che ci apprestiamo a ripetere".
 
(23-12-2011)


Ultima Modifica: 25/05/2022