"Sul tema della protezione della città dai rischi collegati alle esondazioni dell'Adda, credo che si debba dare atto a questa amministrazione comunale di aver realizzato in questi anni uno sforzo straordinario, facendosi carico di un compito che spetterebbe ad altri enti. Penso proprio che non ci siano in Italia molti esempi di una simile capacità di elaborare, finanziare e realizzare un piano di opere così articolato ed impegnativo. Tutti gli impegni presi dal Comune nel 2005 sono stati portati a termine: nuovo argine in sponda destra a valle del ponte, nuovo argine in sponda sinistra a monte del ponte, consolidamento del ponte stesso, corazzamento dell'Isolotto Achilli, abbassamento della briglia fluviale. Questi interventi, che hanno comportato investimenti per quasi 6 milioni di euro, di cui circa 5 milioni di risorse comunali, hanno radicalmente cambiato volto al tratto urbano del fiume, che è nettamente ed indiscutibilmente più sicuro di quanto non sia mai stato nella storia di Lodi, come tra l'altro dimostrano i dati delle piene degli ultimi anni, quando il livello del fiume ha raggiunto misure sensibilmente inferiori a quelle che si sarebbero registrate, a parità di portata, nella situazione precedente la realizzazione delle opere. Opere che sono state progettate in rapporto al picco storico di piena del novembre 2002, per cui oggi le difese spondali sono in grado di mettere al riparo gli insediamenti residenziali e produttivi che sorgono a ridosso degli argini anche nell'ipotesi che si ripetesse un evento che i tecnici e le statistiche hanno classificato come eccezionale e replicabile solo nell'arco di 200 anni. Per completare il piano mancano ancora due interventi, gli unici che non dipendevano dal Comune; il primo è il nuovo argine in sponda destra a monte del ponte, che rappresenta un impegno preciso preso dall'Agenzia Interregionale per il Po, alla quale chiediamo, a quasi tre anni dalla presentazione del progetto definitivo, di varare finalmente la progettazione esecutiva e bandire la gara d'appalto; il secondo è l'innalzamento dell'argine lungo la strada provinciale per Boffalora, un'iniziativa della Provincia che due anni fa, per rompere gli indugi, abbiamo chiesto di assumere direttamente in carico noi, completando la progettazione e assegnando l'appalto, arrivando anche ad aumentare la partecipazione del Comune al finanziamento dell'opera dai 500.000 euro inizialmente previsti a 1.700.000 euro".
Investimento complessivo: 5.790.000 euro, di cui 4.790.000 a carico del Comune e 1.000.000 di contributo regionale (per l'argine ex Sicc)
A seguito delle opere di potenziamento delle difese spondali già realizzate, nel gennaio 2011 l'amministrazione comunale ha incaricato lo studio Etatec di Milano di procedere all'aggiornamento dello Studio Idrologico-Idraulico del tratto di fiume Adda compreso nei confini comunali, la cui prima versione risale al 2001, con una prima revisione effettuata nel 2005; insieme allo studio, è stata aggiornata la tabella propedeutica alla redazione del Piano di Protezione Civile, che definisce, in funzione della portata idrica del fiume, le aree allagate e quelle di imminente allagamento, nonché le relative procedure di intervento a protezione degli insediamenti. In base alle risultanze dell'aggiornamento dello Studio Idrologico-Idraulico, allo scopo di completare le difese del quartiere Pratello (che contano già sulle nuove chiuse automatizzate delle rogge Gaetana e Gelata, contro il rischio di riflusso delle acque in caso di piena dell'Adda) e di adeguare la protezione del quartiere Martinetta, il Comune ha avviato la progettazione di nuove opere di difesa a nord di viale Milano. Queste opere sono indipendenti dal nuovo argine in sponda destra a monte del ponte che verrà realizzato dall'Aipo; i lavori si collocano infatti in una zona più all'interno rispetto a quello che sarà il nuovo argine maestro, che correrà dal ponte all'incrocio con la strada provinciale per Montanaso. Le opere, progettate dall'ingegner Rosetti, consistono in terrapieni arginali, dossi e rialzi stradali nei punti dove la viabilità risulta a quote inferiori rispetto al livello di massima piena; innalzamento dei muretti esistenti, che ora sono a quota inferiore di quella di massima piena; posizionamento di valvole sugli scarichi esistenti sui muri; due paratoie in corrispondenza della Roggia Rosina e di un suo colo; posizionamento di valvole sulle tubazioni di scarico delle rogge Gaetana e Roggione.
Il dato di partenza del progetto è che la quota di massima piena storica dell'Adda in corrispondenza del quartiere Martinetta è di 69,35 metri sul livello del mare, mentre le zone poste a nord di viale Milano si trovano tra 68,1 e 68,9 metri, i muretti di contenimento esistenti sono tra 68,7 e 69,2 metri ed il tratto più basso di viale Milano è tra 68,9 e 69 metri, quindi sotto il livello di massima piena.
Con i lavori che verranno effettuati i muretti saranno portati a 69,5 metri, con un franco di 15 centimetri rispetto al massimo storico di piena (onda di ritorno 200 anni); verrà inoltre rialzato anche il livello stradale di via Napoli alla Martinetta, che sarà portato anch'esso a 69,5 metri, 40 centimetri più alto del livello attuale.
Per quanto riguarda le rogge della zona, alcuni tratti della roggia Rosina e di un suo colo saranno dotati di paratoie larghe 1,3 e alte 1,8 metri, a chiusura manuale, che verranno installate in caso di piena (come quelle del nuovo argine in sponda destra a valle del ponte); anche le tubazioni di scarico delle rogge Gaetana e Roggione costituiscono punti di infiltrazione delle acque in caso di piena, per cui verranno "sigillate" con paratie basculanti (valvole clapet) al fine di garantirne la tenuta idraulica.
Il costo dei lavori è stimato in circa 155.000 euro, di cui 71.000 per opere; 18.000 di Iva; 45.00 per espropri, servitù, occupazioni; circa 21.000 per spese tecniche di progettazione, imprevisti etc. Con un intervento separato, verrà poi realizzata una paratoia sulla roggia Sandona, in fase di definizione.
Il primo "banco di prova" dell'efficacia delle opere di potenziamento delle difese spondali realizzate in questi anni si è verificato in occasione della piena del 4 maggio 2010, quando il livello dell'Adda al punto di rilevazione del teleidrometro del ponte di Lodi raggiunse una punta di 55 centimetri sopra lo zero idrometrico, in sé per nulla preoccupante, tenuto conto che la soglia di pre allerta è fissata a 90 centimetri sopra lo zero idrometrico.
Il dato interessante rilevato in quell'occasione fu che con gli stessi dati di portata dell'Adda registrati nel maggio 2010, in passato (prima delle nuove difese) il livello del fiume avrebbe raggiunto gli 80 centimetri sopra la zero idrometrico, anziché 55 centimetri: ciò è stato valutato come un effetto diretto delle opere realizzate in questi anni dal Comune, in particolare l'abbassamento della briglia fluviale, per cui questa circostanza può essere presa come il primo vero test sull'efficacia dei lavori realizzati, test superato in modo positivo. La stessa soglia di pre allerta di 90 centimetri assume ora un diverso significato, perché le condizioni dell'Adda nel tratto urbano di Lodi sono attualmente tali che per raggiungere quella soglia sarebbe necessaria una portata del fiume ben superiore a quanto avveniva in passato. L'ultimo evento di piena significativo risale invece al periodo 30 ottobre-2 novembre 2010, quando il livello dell'Adda al Ponte di Lodi raggiunse un massimo di 68 centimetri sopra la zero idrometrico; nel dettaglio, il livello del fiume si mantenne sopra lo zero idrometrico per circa 17 ore, tra le 08.00 dell'1 novembre e le ore 01.00 del 2 novembre. Nei tre anni precedenti sono stati registrati altri 4 eventi di piena, solo uno dei quali con stato di allerta, tra il 18 ed il 19 maggio del 2008, quando il livello del fiume raggiunse quota 106 centimetri sopra lo zero idrometrico. Successive piene si sono verificate tra il 28 aprile ed il 30 aprile 2009 (con un picco di 50 centimetri), tra il 4 ed il 7 maggio 2010 (con un picco di 55 centimetri) e tra l'11 ed il 14 maggio 2010 (con un picco di 60 centimetri).