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Indagine sul rischio inondazione: Lodi scelta da un progetto europeo

La città di Lodi è stata scelta come "caso di studio" per lo svolgimento di una indagine conoscitiva (denominata S.U.F.R.I., Strategies of Urban Flood Risk Management) sulla gestione del rischio di inondazione in aree urbane attraversate da grandi fiumi, nel contesto del programma europeo Era-Net Crue. Coordinata dall'Università di Graz (Austria), l'iniziativa coinvolge alcuni importanti atenei europei (come Dresda, Valencia e Barcellona) ed in Italia vede interessata l'Università di Pavia, che realizzerà l'indagine a Lodi. Lo scopo è quello di rilevare dati e sviluppare, partendo dalla loro analisi, strategie di controllo delle inondazioni urbane, oltre a registrare la percezione del rischio tra la popolazione e le conseguenze psicologiche di eventi come quello della grande piena che colpì la città nel novembre del 2002. I residenti dell'area rivierasca verranno coinvolta attraverso la consegna a domicilio di un questionario in forma scritta, che verrà proposto ad un campione di 250 persone, in rappresentanza di altrettanti nuclei famigliari, selezionati in modo da garantire una significativa partecipazione di tutta l'area interessata. Ad effettuare la consegna dei questionari saranno i ricercatori dell'Università di Pavia, coadiuvati dai volontari del nucleo comunale di Protezione Civile di Lodi, con la collaborazione del Comitato Alluvionati, presieduto da Carlo Bajoni, che ha firmato congiuntamente al sindaco Lorenzo Guerini una lettera di presentazione dell'iniziativa che verrà distribuita nei prossimi giorni. Dopo la consegna dei questionari, gli incaricati concorderanno tempi e modalità di ritiro, entro la settimana successiva. Per chi lo desiderasse, sarà possibile chiedere assistenza agli incaricati per compilare il questionario. I ricercatori universitari ed i volontari della Protezione Civile locale saranno muniti, oltre che di un tesserino di riconoscimento, anche di un'apposita lettera di accreditamento del Comune.
 
"Invitiamo i prescelti nel campione statistico a dare la propria disponibilità - afferma il sindaco, Lorenzo Guerini - così da favorire il buon esito dell'iniziativa, che andrà a vantaggio della sicurezza e della vivibilità dei quartieri vicino all'Adda. Crediamo che tutto ciò, unito alle impegnative opere di messa in sicurezza degli argini che il Comune sta completando ed ai progetti di recupero urbano e turistico del nostro fiume, costituisca un segnale molto importante ed atteso dall'intera città".
 
"Abbiamo aderito con convinzione alla proposta di collaborazione che ci è stata formulata dall'Università di Pavia - sottolinea Enrico Brunetti, assessore comunale alle politiche per il fiume Adda - L'atenento pavese, infatti, dopo aver studiato la piena del 2002, ha ritenuto particolarmente interessante collocare nella nostra città la parte italiana del progetto europeo di ricerca anche alla luce dei lavori di potenziamento delle difese spondali eseguiti in questi anni. Siamo convinti che i risultati di questo lavoro porteranno giovamento anche all'azione dell'amministrazione comunale, che avrà la possibilità di valutare, a distanza di 8 anni dalla grande piena del 2002 e dopo i lavori realizzati per mettere in sicurezza il tratto urbano del fiume dal rischio di esondazioni, come si è eventualmente modificata la percezione da parte della popolazione del rischio legato alla presenza del fiume, con l'auspicio che gli interventi effettuati possano aver ridato serenità ai residenti della zona".
 
Il progetto prevede complessivamente 250 interviste effettuate tramite questionario cartaceo a soggetti singoli residenti nelle zone inondate, sulla base di un criterio che seleziona una o al massimo due persone di uno stesso nucleo famigliare e che sceglie un'abitazione ogni 2 o 3 case adiacenti. La distribuzione a domicilio dei questionari (in busta chiusa intestata e contrassegnata anche dal logo del Comune di Lodi, oltre che da quello dell'Università di Pavia) avverrà nelle giornate tra il pomeriggio del venerdì e la domenica. Il fine settimana successivo a quello della consegna, gli incaricati passeranno nuovamente nelle abitazioni per ritirare i questionari compilati, aiutando eventualmente coloro che non fossero riusciti a completare il documento in ogni sua parte. Dopo l'analisi e l'elaborazione dei dati a cura dell'Università capofila del progetto (Graz, Austria), l'ateneo pavese consegnerà copia dei risultati al Comune di Lodi, per le opportune valutazioni e la presentazione alla città.
(15-10-2010)