Home  /  Ambiente ed Ecologia - Tutte le notizie / 2010 / Ottobre / Al via la mostra: "I Vailetti"

Al via la mostra: "I Vailetti"

Si terrà dal 16 ottobre al 26 dicembre, presso lo spazio espositivo Bipielle Arte di via Polenghi Lombardo, la mostra I Vailetti-Una famiglia di pittori a Lodi nel Novecento. Promosso dal Comune di Lodi e del Convivio Artistico Francesco Delemene, con il patrocinio della Provincia di Lodi ed il sostegno della Banca Popolare di Lodi e della Fondazione Bpl, l'evento è stato ideato e sviluppato come un approfondimento monografico dell'ampia rassegna del 2007 sull'arte a Lodi tra Ottocento e Novecento, allo scopo di valorizzare una famiglia di artisti particolarmente significativa nella storia artistica della città e del territorio. La mostra riscopre l'attività di questi tre pittori come un unico corpo che attraversa tutto il secolo scorso, dal richiamato della Grande Guerra ritratto da Giuseppe nel 1915 agli autoritratti tragici scarabocchiati dal figlio Benito nel 1999.
 
"Quando, tre anni orsono, si concluse l'importante mostra dedicata all'evoluzione della scena artistica lodigiana tra Ottocento e Novecento (un evento che, senza ombra di dubbio, ha segnato l'avvio di una nuova e stimolante fase della progettualità espositiva in città e nel territorio), da più parti venne formulato l'auspicio che da quella positiva esperienza potessero trarre spunto nuove ricerche e approfondimenti dedicati tanto a singole figure quanto a movimenti e tendenze che hanno lasciato nel corso degli anni testimonianze di valore - sottolinea il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini - A tale proposito, la mostra che viene ora dedicata ai Vailetti coglie puntualmente quell'indicazione, consentendo di ricostruire un percorso artistico molto articolato e carico di significati, che ha caratterizzato in modo rilevante il panorama del Novecento a Lodi".
 
"Artisti calati nel loro tempo ma sempre aperti alle innovazioni, con riferimenti costanti ad un rigore derivante dalle influenze del vicino ambiente accademico di Brera - commenta l'assessore comunale alla cultura, Andrea Ferrari - i Vailetti (dal padre Giuseppe, particolarmente attivo nella prima metà del XX secolo, ai figli Santino e Benito, protagonisti del circuito espositivo a partire dagli anni '50) hanno infatti contribuito in modo tutt'altro che marginale all'affermazione di un modello di pittura di paesaggio che in Lombardia trovava contesto ed identità funzionali a definire le linee di un nuovo corso espressivo. L'intreccio dei corsi d'acqua (dai grandi fiumi al reticolo irriguo), le verdi distese della pianura e le pregevoli testimonianze di architettura rurale così sovente raffigurati nelle opere dei Vailetti davano infatti vita ad un distinguo figurativo in cui critica e pubblico potevano cogliere i chiari elementi di una identità territoriale e socio-culturale. Le opere dei Vailetti hanno dato forma artistica a questa identità, diventandone una delle espressioni più apprezzate e riconosciute, come testimonia la loro diffusione nelle case dei lodigiani, "gallerie familiari", più ancora che "collezioni private", che costituiscono in gran parte la struttura di questa mostra".
 
Anche se la loro fama rimase circoscritta al territorio d'origine e la loro fortuna critica fu discontinua, non può prescindere dalla loro opera chi voglia ritrovare una Lodi che non esiste più, dal Teatro Verdi alle cave dell'Adda. Nella ricerca e nella scelta delle opere destinate alla mostra, l'interesse si è soffermato sui dipinti di valenza storica e di qualità indiscutibile, tenendo conto di alcuni periodi "d'oro" nella produzione dei Vailetti: gli anni Venti e gli anni Trenta per Giuseppe, gli anni Sessanta per Santino e il decennio seguente per Benito. Inoltre, grazie alla disponibilità di familiari e collezionisti, sono state ritrovate opere non più esposte al pubblico da molti decenni. La mostra, costituita da circa 150 dipinti, disegni e bozzetti, si articola in tre sezioni monografiche che individuano nelle rispettive cronologie alcuni temi iconografici tipici e nel contempo evidenziano la circolarità di soggetti, tecniche e materiali. La tecnica dei Vailetti è ineccepibile e pienamente nel solco della cultura figurativa lombarda dell'Ottocento. Attivi per decenni fra le sponde dell'Adda e l'immediato entroterra, fra gli scorci di una Lodi ormai scomparsa e i boschi e sottoboschi circostanti, il padre Giuseppe e i figli Santino e Benito furono ispirati soprattutto dall'amore per la propria terra e dal sentimento di pace malinconica connaturato ad essa. Fu Giuseppe Vailetti (1889-1950) a tracciare il solco delle ricerche, affermandosi sul territorio come il pittore di paesaggio. Incoraggiò i figli a seguire la medesima carriera, trasmettendo loro il mestiere ma dando loro anche l'occasione di studiare. Il primogenito Santino (1927-1969), mancato prematuramente, azzardò qualche timida sperimentazione di matrice avanguardista. Benito (1934-2003) coltivò più volentieri la natura morta e l'acquerello,con uno stile piacevole e sentimentale. Accompagna l'esposizione un catalogo contenente la riproduzione di tutte le opere esposte e testi di Bassano Luigi Colombo, Sara Fontana e Maria Emilia Moro.
(08-10-2010)
 
La mostra osserverà i seguenti orari di apertura straordinaria per le festività natalizie:
 
mercoledì 8 dicembre
orari: 10.00 - 13.00 e 15.00 - 20.00
venerdì 24 dicembre orari: 10.00 - 13.00 e 15.00 - 20.00
sabato 25 dicembre orari: 15.00 - 20.00
domenica 26 dicembre orari: 10.00 - 13.00 e 15.00 - 20.00
 

immagine tratta da opera della mostra "i Vailetti"