Nella città di Lodi risiedono oltre duemila persone anziane che vivono sole e che sono potenziali destinatarie di attività illecite.
Emersa la necessità di predisporre azioni concrete per contrastare il fenomeno, sia in termini di prevenzione, finalizzate a rendere edotti gli anziani e le persone più fragili delle potenziali situazioni di pericolo, sia in termini di gestione della frustrazione conseguente alla subita truffa o tentata truffa, il Comune di Lodi, dall'anno 2022 ha posto in essere una serie di progetti in collaborazione con la Prefettura di Lodi per l'acquisizione di bandi ad erogazione del Ministero dell'Interno
PROGETTI
A) INTERVENTI DI SENSIBILIZZAZIONE E STRATEGIE CONTRO LE TRUFFE PRESSO CENTRI ANZIANI E DISABILI
Il Comune di Lodi con il coinvolgimento attivo di soggetti del Terzo Settore e con la
collaborazione per il coordinamento delle Autorità di Pubblica Sicurezza ha promosso la progettazione di interventi volti a offrire spazi di ascolto e a sensibilizzare e formare le persone, soprattutto quelle fragili, perché siano più consapevoli e possano quindi sentirsi più sicure. ( Volantino Come difendersi dalle truffe - Comune di Lodi ).
Questi progetti hanno portato ad una collaborazione con i centri anziani e disabili del Comune di Lodi e con la Cooperativa Sociale Il Mosaico che accoglie persone con disabilità nei propri Centri di Socio-Educativi e di Formazione all’Autonomia e l’equipe mista di progetto. La progettualità a contrasto della criminalità e a supporto delle vittime ha permesso all’equipe di costruire un percorso dedicato anche alle persone con disabilità fortemente richiesto a seguito di episodi di truffa che li avevano visti coinvolti.
Il percorso è stato svolto presso la sede della Cooperativa del Mosaico ed è consistito in sei incontri dal mese di settembre al mese di dicembre 2024 che hanno fatto emergere domande complesse che sostanziano il bisogno di un confronto con le Forze dell’Ordine per essere istruiti e rassicurati e altresì vissuti di vittimizzazione conseguenti esperienze subite in prima persona. Vi è stato il coinvolgimento del Commissario Alberto Pavesi della Polizia Locale e dell’Assessora per la Sicurezza e Polizia Locale Manuela Minojetti proprio al fine di dare risposte alle domande poste e permettere la promozione di pratiche condivise per prevenire i reati.
La collaborazione è esitata in un articolo diffuso sia sul blog online sia tramite la stampa locale. (link blog)
Vi è stato nel corso del mese di dicembre un incontro presso il Commissariato della Polizia Locale I ragazzi e le ragazze hanno accolto con entusiasmo questa opportunità e si sono mostrati curiosi e interessati a conoscere il lavoro degli agenti.
Le operatrici di progetto hanno poi organizzato un incontro con la redazione del blog al fine di dare supporto ai giornalisti nella stesura dell’articolo di sintesi del lavoro svolto.
B) INTERVENTI DI MEDIAZIONE SOCIALE
Gli interventi previsti si sono svolti presso contesti abitativi popolari e comunitari dove si sono sviluppate situazioni conflittuali e hanno previsto sia l’intervento del gruppo di mediatori su situazioni puntuali di conflitto tra condomini, sia la mappatura di nuclei abitativi di persone fragili che possono avere bisogno di informazioni, supporto e punti di riferimento a cui rivolgersi per evitare truffe o l’innesco di situazioni di conflittualità.
Sono stati chiesti interventi presso famiglie del territorio in cui sono presenti familiari sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria che necessitano supporto per l’accoglienza e il reinserimento dei loro familiari con problemi di dipendenze e/o psichiatrici e presso istituti scolastici dove si sono verificate situazioni conflittuali.
C) NUMERO TELEFONICO 324 9851069
E' stato messo a disposizione di numero telefonico attivo con operatore dedicato e durante tutte le tipologie di intervento è stata data informazione dell’esistenza del numero dedicato e ne è stato spiegato lo scopo e l’utilità. Il numero di telefono è acceso e disponibile per tutto il periodo di progetto.
D) INTERVENTO PRESSO IL LICEO ARTISTICO CALLISTO PIAZZA DI LODI ALL’INTERNO DELLA PROGETTAZIONE PER IL CONTRASTO E LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITA’
Il progetto ha previsto, da un lato, degli incontri di sensibilizzazione, informazione e condivisione con le nuove generazioni per prevenire la diffusione e la normalizzazione di atti violenti e di criminalità comune, al fine di intervenire anche a livello territoriale per favorire una cultura della non violenza e del rispetto nella consapevolezza delle norme.
Dall’altro, la progettazione ha voluto creare un dialogo anche con le persone che avevano già compiuto uno strappo con la società con un lavoro in parallelo con le persone detenute nella casa circondariale. Le attività si sono concluse con l’ingresso in carcere degli studenti nel mese di gennaio 2025 per incontrare il gruppo di persone detenute che ha lavorato in parallelo con loro.
Entrambi i gruppi hanno lavorato a partire dal mese di settembre 2024 per la costruzione di una riflessione condivisa sulla violenza di genere e “in genere” che producesse una testimonianza per la giornata del 25 novembre, dedicata al contrasto della violenza sulle donne.
Grazie all’intervento congiunto degli operatori della Cooperativa Dike per la Mediazione dei Conflitti Onlus, dell’Associazione Comunità Il Gabbiano e dei volontari dell’Associazione Loscarcere sono stati organizzati 4 interventi presso 2 classi del Liceo artistico e 6 all’interno della biblioteca della Casa Circondariale di Lodi.
In una seconda fase i ragazzi e le ragazze del Liceo Artistico hanno prodotto delle rappresentazioni artistiche a partire dalle parole e dalle riflessioni condivise nel brainstorming anche con la collaborazione dell’associazione Rumorosse.
Le persone detenute hanno contribuito in modo simbolico alle istallazioni costruendo rose di carta che sono state distribuite ai passanti, insieme a cartoline e sticker prodotte dagli studenti.
È stato prodotto da una persona detenuta un questionario da somministrare ai ragazzi della scuola per approfondire la dimensione della violenza.
Il lavoro congiunto ha permesso di ampliare la riflessione a tutti gli attori coinvolti in un atto violento: chi lo subisce, chi lo compie e la società che viene ferita e spaventata.
Tuteliamo e promuoviamo i diritti degli anziani valorizzando e accogliendo questa preziosa età della vita.