Home  /  Cultura, Sport e Turismo- Tutte le notizie / ARTEinATRIO espone VISIONI E...DIMENTICANZE di Gabriella Cancellato
 

Dal 5 dicembre 2024 al 22 gennaio 2025
In Fondazione Bipielle

Da lunedì a giovedì dalle ore 9:30 alle ore 12:30 e dalle ore 15:00 alle ore 16:30
Venerdì dalle ore 9:30 alle ore 12:30 e dalle ore 15:00 alle ore 16:00
Chiuso sabato, domenica e festivi

INGRESSO LIBERO

Inaugurazione giovedì 5 dicembre 2024 - ore 17:00


 

“Arte in Atrio” è il titolo della rassegna artistica proposta dalla Fondazione Banca Popolare di Lodi nella sua sede operativa situata nello Spazio Tiziano Zalli, la piazza interna del Centro Direzionale Bipielle progettato da Renzo Piano. L’atrio della sede si propone come una vetrina espositiva dedicata agli artisti, aperta al pubblico.

 

GABRIELLA CANCELLATO

Si è occupata di moda per più decenni; è stata accanto ai più grandi stilisti italiani e stranieri. La creatività e l’estetica è il fil-rouge che ha sempre contraddistinto le sue attività professionali. Oggi è una pittrice e una restauratrice del legno. Cogestisce a Milano il Centro Studi – Galleria d’Arte Le Macchiaiole, dove vengono presentate opere dei maestri macchiaioli e post-macchiaioli.

 

VISIONI E... DIMENTICANZE

Il percorso artistico di Gabriella Cancellato parte all’inverso, dal togliere piuttosto che dal mettere, dall’acquarello piuttosto che dall’olio. La sua formazione è sempre stata improntata alla ricerca del bello, sia in campo professionale che da artista. Ed è questo il continuo magma creativo che dentro di lei ha lavorato per anni e che poi è esploso imbattendosi nella pittura che più l’ha ispirata, quella dei pittori toscani; quella che si esprime per forme solide, con volumi riconoscibili, poco eteree, spesso materiche. Naturalmente stiamo parlando di connotazioni tipiche, anche storicamente, di tutta la pittura del Centro Italia, ma ancor più di quella della “macchia”. Il suo incontro con i Macchiaioli e i Post Macchiaioli della Scuola livornese è stata la rivoluzione copernicana, che le ha fatto prendere la strada dell’olio su tavola. La sua è una pittura ispirata dalla natura mediterranea (temi ricorrenti sono i pini marittimi, i fichi d’India, gli ulivi che punteggiano la campagna ordinata e del “buon governo”, il mare come sguardo sull’orizzonte) o dagli studi dal vero, alla maniera del figurativismo macchiaiolo, fatto di pennellate audaci, sincere, istintive ma anche gestuali. E infatti i volumi sono spesso netti e la ricerca del colore è vivace, solare come un tramonto davanti all’arcipelago toscano.
Se queste sono le premesse, più riflessivo è il suo modo di affacciarsi al mondo del colore, mai scontato e frutto di continue prove, di punteggiature ricercate.
Da qui nasce il progetto “Visioni”, con studi dal vero di alcuni angoli naturali della Costa degli Etruschi e dalla volontà, o dal tentativo, di voler trasportare questo realismo in un modo passato o futuribile, quasi un mondo puramente delle idee.
L’evoluzione naturale di questa presa di coscienza è rappresentata dal più recente progetto soprannominato “Dimenticanze”, in cui in ambienti molto facilmente riconoscibili (Baratti, Castiglioncello, la costa del Quercetano), la natura è antropizzata, connotata dal passaggio dell’uomo che fisicamente non c’è. Allora troviamo un pallone, una barca, una bicicletta, residui di un passaggio umano che li ha dimenticati volontariamente, perché a loro non più legati da nessuna affezione, come la società dei consumi vorrebbe. E’ una metafora di un’orma ecologica irreversibile anche per i luoghi che appaiono oggi, a prima vista, i più incontaminati.

Robert Ribaudo