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Teodoro Cotugno. Gli stati dell'arte

Variazioni e ricerca nella stampa d'arte d'autore

Dal 27 settembre al 27 ottobre 2024

Inaugurazione giovedì 26 settembre 2024 - ore 17:30

In un’epoca in cui anche l’arte si evolve rapidamente, Cotugno, con voce autentica, riesce a trasmettere con estrema finezza non solo immagini, ma emozioni profonde.

L’incisione è un’arte paziente e meditativa. Richiede tempo, dedizione e una straordinaria capacità di controllo: ogni linea, ogni tratto inciso sulla lastra è definitivo, un segno che non può essere cancellato. Cotugno ha saputo padroneggiare tutto ciò con una maestria rara, rendendo ogni sua opera un viaggio fatto di sottili contrasti tra luce e ombra, tra pieni e vuoti. L’incisione non è semplicemente il frutto di un lavoro manuale, ma una vera e propria forma di pensiero visivo, in cui l’artista riflette e costruisce il suo mondo interiore.

Le opere di Cotugno sono finestre aperte su paesaggi interiori e momenti sospesi nel tempo. I suoi paesaggi, pur ispirati alla realtà, sembrano appartenere a un mondo fuori dal tempo, dove la natura diventa rifugio e specchio delle emozioni umane. Ogni incisione è un invito a fermarsi, a osservare con calma e attenzione, a lasciarsi avvolgere dalla bellezza di un dettaglio, dalla morbidezza di una luce o dalla profondità di un'ombra.

Ma nelle sue opere non c’è solo natura. C'è l'uomo, con le sue fragilità e la sua forza, c'è il tempo che scorre, ci sono i ricordi. Cotugno ci regala momenti di silenzio, in cui è possibile ritrovare sé stessi, riconoscere i propri pensieri e i propri sogni. Il suo lavoro riesce a parlare al cuore di chi lo osserva, toccando corde sottili e risvegliando sensazioni sopite.

Questa mostra è un’occasione preziosa per avvicinarsi al mondo di Teodoro Cotugno, un mondo fatto di delicatezza e intensità, dove ogni segno incide non solo la carta, ma anche l'anima. Attraverso le sue opere, il nostro artista, vero orgoglio che il nostro territorio esprime, ci ricorda che l'arte può essere uno spazio di riflessione, di bellezza e di emozione, capace di farci vedere il mondo con occhi nuovi.

In un’epoca in cui l’arte si è aperta a mille linguaggi diversi, ci ricorda che anche nelle tecniche più antiche si nascondono spazi di innovazione e creatività inesplorati. L’incisione, nelle sue mani, diventa un ponte tra passato e futuro, tra rigore tecnico e libertà espressiva, offrendo allo spettatore una visione sempre nuova e sorprendente.

Francesco Milanesi
Assessore alle attività culturali
Comune di Lodi