Home  /  Cultura, Sport e Turismo- Tutte le notizie / Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina

La città di Lodi ha l'onore di patrocinare l'antologica dedicata ad Alfredo Catarsini che per sei mesi sarà possibile ammirare a Villa Mirabella del Vittoriale degli Italiani.

Dalla biografia sul sito ufficiale della Fondazione Alfredo Catarsini 
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1989

In estate a Torino l’Associazione Piemonte Artistico e Culturale ospita una sua mostra di opere scelte dal 1920 al 1984, a cura di Angelo Mistrangelo. In questi anni trascorre lunghi periodi a Lodi, dove vive la nipote Elena; occupa il tempo disegnando e pedalando lungo l’Adda con la sua adorata bicicletta, da sempre il suo unico mezzo di locomozione. Catarsini si è sempre rifiutato di prendere la patente, ritenendo le macchine “scatole di sardine”, mentre la bicicletta era per lui “la più bella invenzione”.
Proprio a Lodi, in ottobre, durante la rassegna di pittura Oldrado Da Ponte, gli viene assegnata la Medaglia d’Oro dell’Ottavo Premio Arvini, in riconoscimento di una vita trascorsa all’insegna dell’arte.


DA SABATO 9 MARZO A  DOMENICA 8 SETTEMBRE 2024

VILLA  MIRABELLA, VITTORIALE DEGLI ITALIANI
Via al Vittoriale 12, Gardone Riviera (BS)

Inaugurazione SABATO 09 MARZO 2024 ALLE ORE 16.00

Orari: dalla 9 alle 20 (chiusura biglietteria ore 19)
Biglietti: 3 percorsi (interi: 18, 15, 12 euro; ridotti: 14, 12, 10 euro)


con la curatela dello storico dell’arte Rodolfo Bona

A poco più di 30 anni dalla sua scomparsa, il pittore e scrittore Alfredo Catarsini (Viareggio 1899-1993) è protagonista di una nuova mostra antologica negli spazi di Villa Mirabella al Vittoriale degli Italiani, dimora di Gabriele d’Annunzio a Gardone Riviera (Brescia) e tra le case museo più visitate al mondo.

Promossa dalla Fondazione che porta lo stesso nome dell’artista, la mostra apre in occasione di “Ho coronato la saggezza oggi e acceso il gran fuoco”, festa di primavera della dimora dannunziana.

Attraverso una selezione di opere che ne raccontano la lunga parabola creativa, la mostra si prefigge di presentare al pubblico l’attività di Alfredo Catarsini, artista che ha rappresentato un esempio di originalità all’interno del panorama dell’arte del Novecento e che ha saputo caratterizzarsi sia per la qualità figurativa, sia per la densità espressiva che gli sono state più volte riconosciute.
La mostra propone 54 opere, fra dipinti e disegni, accuratamente scelte all’interno del vasto corpus pittorico dell’artista, così da coprire sei decenni della sua attività – tra il 1930 e il 1987 – ovvero un periodo denso di avvenimenti storici e di grandi trasformazioni, offrendo a tutti l’occasione di restituire un quadro completo e omogeneo della sua pittura, che ha seguito le metamorfosi durante gran parte del “secolo breve”.

Alfredo Catarsini

nasce il 17 gennaio 1899 in una casa della vecchia Viareggio, non lontano dalla cinquecentesca Torre Matilde. Inizia a disegnare fin da bambino e vivrà tutta la vita solo per l’arte, apprendendone i segreti lungo i canali e nelle darsene della sua città. Da Viareggio, nella quale stava come al centro di una rosa dei venti, Catarsini parte così per un viaggio di ricerca creativa che, dalla robusta radice del naturalismo toscano e della pittura di macchia, lo porta ad attraversare molte delle esperienze figurative che hanno caratterizzato la prima metà del secolo, pervenendo a forme espressive inedite, nelle quali affronta il complesso tema del rapporto tra natura e macchina che si fa sempre più pressante nel secondo dopoguerra.
Diplomatosi nel 1919 al Regio Istituto di Belle Arti di Lucca, frequenta Lorenzo Viani che lo considera una promessa dell’arte viareggina ed entra in contatto con Filippo Tommaso Marinetti, che lo chiama a esporre alle mostre del gruppo del Secondo Futurismo. Dopo una prima fase naturalista, si colgono nei suoi dipinti suggestioni primitiviste legate al clima del quarto decennio del secolo, caratterizzato da quel richiamo all’ordine che ispirerà molta della pittura del periodo.
Negli anni Trenta e Quaranta partecipa alle maggiori mostre...

 

Catarsini scrittore

Catarsini fu anche un apprezzato scrittore: Giorni neri è il suo primo romanzo, pubblicato nel 1969, nella quale prese forma letteraria la sua esperienza di sfollato in Val Freddana (tra Lucca e la Versilia) durante il passaggio del fronte, e quali fossero le tinte da lui evocate a parole nei paesaggi, nelle figure umane, negli animali e negli oggetti protagonisti di quei tempi duri e tragici.

La Fondazione Alfredo Catarsini 1899

La “Fondazione Alfredo Catarsini 1899” nasce il 29 giugno 2020, su iniziativa della nipote Elena Martinelli e di suo marito Gianvittorio Serralunga, in memoria della madre Mity Catarsini, figlia dell’Artista. Essa tutela e valorizza l’opera intellettuale e artistica del Maestro Alfredo Catarsini, nella sua multiforme attività di pittore, scrittore, critico ed animatore di proposte culturali, attraverso mostre, convegni e molte altre attività, come il Premio Catarsini, giunto alla XXII edizione, dedicato alla valorizzazione dei giovani talenti.
Ispirata ai principi del Terzo Settore, la Fondazione è impegnata nella conservazione dell’archivio storico e dell’Atelier Alfredo Catarsini nella Villa Museo Paolina Bonaparte a Viareggio e a promuovere, anche con iniziative di inclusione e integrazione sociale, la valorizzazione del contesto storico-artistico, paesaggistico e delle eccellenze del territorio dei luoghi nei quali l’artista ha operato e che conservano memoria della sua arte. È stato inaugurato a giugno 2023 il Cammino I luoghi di Catarsini, che collega Lucca alla Versilia passando dalla Val Freddana, luoghi dove Catarsini ha lasciato testimonianze della sua produzione artistica e letteraria. È una mostra diffusa con 43 opere e dieci sedi espositive collegate attraverso tre percorsi in un territorio eccezionale dal punto di vista artistico, storico e paesaggistico. Ideato dalla Fondazione e realizzato in collaborazione con il Touring Club Italiano, il Cammino è inclusivo e accessibile ai disabili motori e sensoriali ed è l’unico in Italia dedicato a ciechi e ipovedenti, grazie alla presenza di totem esplicativi con descrizioni adattate e audio registrate scaricabili con codici QR e grazie al Laboratorio Esperienziale con sussidi tiflodidattici per la reinterpretazione dell’immagine. Un Cammino “narrato”, un libro parlato in catalogo dell’UICI.