DAL 18 GENNAIO al 11 FEBBRAIO 2024
BIPIELLE ARTE
Via Polenghi Lombardo,Spazio Tiziano Zalli
ORARI
GIOVEDÍ E VENERDÍ DALLE 16 ALLE 19
SABATO E DOMENICA
DALLE 10 ALLE 13 E DALLE 16 ALLE 19
INGRESSO LIBERO
APERTURA FESTIVA IL 19 GENNAIO DALLE 10 ALLE 13 E DALLE 16 ALLE 19
Sono molteplici i significati nascosti nel titolo ‘Verso l’orizzonte’: andare, procedere, camminare verso la linea, quella linea invisibile che separa il cielo dalla terra, l’orizzonte, appunto, la linea impossibile da raggiungere. In essa c’è l’idea del viaggio, dell’andare alla scoperta, l’idea dell’avventura. Ci sono gli elementi del mistero, dell’utopia, del sogno e dell’impossibilità di raggiungerlo perché quella linea si sposta di un passo, per ogni passo compiuto in avanti. E sempre lo sguardo è rivolto verso l’infinito.
Le immagini e le suggestioni che danno forma e colore ai miei personali orizzonti sono nate e sono strettamente legate al percorso della malattia che da qualche tempo, mi accompagna. Dalle ansie, dalle paure, dagli sconvolgimenti che irrompono nella mia esistenza nasce la necessità della loro modificazione e integrazione nella vita di ogni giorno, nella ricerca continua di dare loro un senso.
Elaborazione, espressione e trasformazione sono le tre parole chiave che determinano il mio percorso sia di vita che artistico.
La mostra rappresenta il mutamento delle emozioni e dei loro significati, così gli accadimenti diventano altro. In base a quanto sto vivendo e affrontando, ogni giorno diventa un nuovo orizzonte: un tramonto verso cui andare, una parete di nebbia da attraversare, nuvole leggere da raggiungere oppure un passaggio verso l’oltre, un oltre sconosciuto. Dipingere sorta nel silenzio più profondo, la testa vuota, creare uno spazio ‘dentro’, sotto le fronde della magnolia centenaria che mi ripara dalla luce, tutto ciò mi pacifica. Mi smarrisco e mi ritrovo nella tranquillità che si fa strada nella penombra fresca della mia vecchia casa: in questo modo vado alla ricerca di me e del senso dell’esistenza, ricerca che si fa ancora più impellente con l’avvicinarsi della conclusione del mio tempo. Tra i chiaroscuri della vita, i colori che si materializzano sulle tele mi danno la forza per affrontare una nuova, non scontata, giornata, un dono che si ripete e non si sa fino a quando…
Così, gioco col tempo che ancora mi rimane, come se fosse infinito e, contemporaneamente, come se il tempo a mia disposizione fosse già terminato e io, con la mia voglia di vivere e anche di dipingere, ne aggiungo un altro po’… Percorso necessario per continuare a vivere e non mollare. Manuela Ferrario
Manuela Ferrario (1954-2023).
Iniziata al mondo dell’arte con un corso di acquarello nel 2016, Manuela Ferrario ha poi abbracciato le tecniche dell’olio e dell’acrilico. Il suo viaggio artistico, intriso di sperimentazione e confronto, l’ha condotta a definire un metodo unico per rappresentare le atmosfere dei paesaggi. Attraverso gli elementi della terra, dell’aria e dell’acqua, Manuela Ferrario trasforma i ‘paesaggi interiori’ in manifestazioni spontanee e creative, definendo uno stile informale che la contraddistingue.
Mostre personali
La sua prima mostra personale viene realizzata nel 2017 presso il Caffè Letterario di Lodi a cura di Mario Quadraroli dal titolo "In clttà sotto la magnolia". Qui presenta una panoramica di paesaggi descritti come ‘mondi verosimili.’ Non si tratta del paesaggismo classico, ma come scrive Marina Arensi su Il Cittadino: II paesaggio c’è, ma non quello trasferito sulla tela secondo termini di naturalistica verosimiglianza, resta invece come visione di fondo, stimolo per la reinterpretazione che ne registra forme e colori per ridurli poi all’anima essenziale. Ne risulta un mondo che mantiene il ricordo del reale nelle riassuntive pennellate anche di sperimentazione gestuale, o nelle immersioni dello sguardo nella vegetazione, così ravvicinato da sfaldarne le forme.
Alla fine del 2017 realizza per la Fondazione Banca Popolare di Lodi "Mattonelle d’artista" che espone c/o la Sede in Piazza della Vittoria di Lodi. Sono nove dipinti ad olio su tela con i quali la Ferrario, a partire da realtà fisiche percepite, giunge sempre più alla Ioro essenza, attraverso pennellate cosi leggere e delicate da Ricordare I‘acquarello.
Nel febbraio 2019 espone accostando i suoi dipinti alle fotografie di Angelo Bocchioli c/o I’ex chiesa dell’Angelo dl Lodi. È una mostra interamente dedicata all’acqua, elemento che è per •l’artista di grande ispirazione. Col titolo "Linee fluttuanti, riflessi trasparenti" espone ventotto tele dove i colori ad olio si mescolano aII'acriIico e all’acquareIIo: sono riflessi Iiquidi e trasparenti, cieli in tempesta, onde e schiuma in movimento, coIate di colore che, sospese nell’atto creativo, diventano forme astratte e inafferrabili.
Nel novembre 2019 presso il castello Mediceo di Melegnano presenta diciassette dipinti in una nuova mostra dal titolo “Il cambiamento e l’utopia”. L’amore per una natura, porta Manuela Ferrario alla necessità di descrivere i mutamenti climatici e il loro ripercuotersi sul pianeta. Lo fa, in questi dipinti, contrapponendo all’imprevedibilità dell’acqua, al suo movimento e alla sua inquietudine, la calma, la pazienza e la profondità abissale della terra.
Mostre collettive
Nel 2016 partecipa alla mostra collettiva di acquerelli dal titolo “Umide atmosfere” presso la Biblioteca Laudense del Comune di Lodi. Nel 2017 partecipa alla collettiva “Vita, dulcedo et spes nostra” di Guardamiglio (LO).
Nel 2018 partecipa al 2° festival dell’acquerello di Lodi “Acquarelli in urbe”.
Nel 2019 partecipa al concorso “AssolutaMENTE verso il Futuro dell’ARTE” organizzato da Soroptimist lnternational Club di Crema. Le sue opere vengono selezionate ed esposte nella mostra “Sguardi femminili sull’Ambiente” presso la ex chiesa di Santa Maria di Porta Ripalta - Crema.
Sempre nel 2019 partecipa con le sue opere alla mostra “Al sole d’ottobre” presso la cascina Melesa di Cornegliano Laudense (LO).
Nel 2020 partecipa alla collettiva presso l’ex chiesa dell’Angelo del Comune di Lodi, realizzata in omaggio ad Ada Negri per i 150 anni dalla nascita.
Dal 2019 un dipinto della Ferrario si trova esposto presso la Galleria Permanente di Arte Moderno e Contemporanea allestita presso le sale di San Crlstoforo della Provincia di Lodi.