Home  /  Urp / Comunicati Stampa / 2012 / Ottobre / Ex Polenghi: Comune e Provincia uniti contro gli esuberi

Ex Polenghi: Comune e Provincia uniti contro gli esuberi

La notizia della possibile riduzione del personale dello stabilimento Newlat (ex Polenghi) di Lodi preoccupa gli enti locali, che oltre alle immediate ripercussioni negative generate dalla perdita di decine di posti di lavoro temono per il futuro dell'unità produttiva di San Grato.
Il tema è stato affrontato oggi nel corso di un colloquio tra il presidente della Provincia, Pietro Foroni, ed il sindaco della città capoluogo, Lorenzo Guerini, che hanno concordato di promuovere un'azione congiunta per approfondire la questione e verificare l'esistenza di possibili margini di mediazione.
 
"Innanzitutto - spiegano Foroni e Guerini - si tratta di comprendere l'esatta portata delle misure di riduzione del personale che l'azienda sembra intenzionata a varare e di ricostruire nei dettagli le motivazioni di questa scelta, per verificare se siano legate a problemi di congiuntura generale del gruppo Newlat o a criticità specifiche dello stabilimento di Lodi. A questo proposito, visto che la vertenza sembra coinvolgere un considerevole numero di unità produttive del gruppo distribuite in varie parti d'Italia, non è da escludere che per gestirla sia necessario ed opportuno aprire un tavolo di confronto a livello nazionale".
 
Per accertare tutti questi aspetti, Provincia e Comune stabiliranno immediati contatti con le organizzazioni sindacali, preliminari alla convocazione di un incontro ufficiale:
 
"Chiederemo ai sindacati se sia preferibile procedere subito a questo confronto o se invece sia opportuno attendere il primo round di trattative sulla procedura di mobilità, che dovrebbe essere programmato per il 6 ottobre".
 
Resta poi da affrontare la questione più ampia delle prospettive di continuità per lo stabilimento di San Grato:
 
"Già ora l'organico dell'ex Polenghi appare sensibilmente inferiore alle effettive potenzialità di un insediamento industriale di quelle dimensioni, dove sino a non molti anni fa trovavano impiego centinaia di addetti - sottolineano Guerini e Foroni - Come è stato giustamente osservato da fonti sindacali, nel caso di effettivi, ulteriori tagli di personale c'è da domandarsi che futuro possa avere uno stabilimento così svuotato di figure professionali e funzioni. Se l'azienda attraversa una crisi dovuta alle condizioni generali di mercato bisogna individuare strumenti e soluzioni provvisori che consentano di affrontare le difficoltà congiunturali, preparandosi già a mettere a punto un piano di rilancio che valorizzi una presenza storica e insostituibile nel panorama industriale del Lodigiano, in un settore emblematico, anche per l'identità locale, come quello agroalimentare".
 
(28-09-2012)


Ultima Modifica: 25/05/2022