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Amianto all'ex Cetem, il chiarimento del Comune

Palazzo Broletto pronto ad esercitare i poteri sostitutivi

L'amministrazione comunale ha già iniziato a esercitare i poteri sostitutivi per risolvere il problema dell'amianto sull'area ex Cetem di corso Mazzini, superando i ritardi e le inadempienze della proprietà che hanno sino ad ora impedito l'avvio dei lavori di bonifica.

A fare il punto della situazione sono stati oggi, nel corso di una conferenza stampa, l'assessore all'ambiente, Andrea Ferrari, e l'assessore alle opere pubbliche, Sergio Tadi.

"Lo scorso 22 settembre - ha spiegato Ferrari - il Comune ha finalmente ottenuto accesso all'area, effettuando un sopralluogo con un funzionario dell'ufficio ecologia e i tecnici di una società specializzata, incaricata di redigere un rapporto aggiornato sullo stato delle coperture in eternit dei capannoni industriali dismessi. Sulla base degli esiti di questo rapporto è stato valutato con certezza l'indice di degrado delle strutture contenenti amianto e secondo quanto prevede la normativa è stato fissato in un anno il termine entro il quale sarà necessario procedere alla messa in sicurezza. Nel frattempo, proseguono gli accertamenti avviati dalla Polizia Locale per individuare i comportamenti scorretti nella gestione del problema, che saranno segnalati in una comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica, a partire dall'inosservanza delle ordinanze emesse dal Comune".

"Il Comune - ha sottolineato Ferrari - ha sempre agito con determinazione e tempestività per affrontare il caso dell'ex Cetem, fin dalla prima segnalazione da parte di alcuni residenti nel 2011. E' proprio grazie all'intervento del Comune che la situazione dell'ex Cetem è venuta allo scoperto, spingendo nel 2012 la proprietà a effettuare un primo controllo, redigere un piano di monitoraggio e nominare un responsabile, dato che fino ad allora l'immobile era persino sconosciuto al censimento regionale sull'amianto. Da allora la proprietà ha messo in atto continue pratiche dilatorie, tra richieste di proroga, presentazione di piani di bonifica poi ritirati e pre incarichi ad aziende mai confermati, motivando la mancata messa in sicurezza con l'impossibilità di sostenerne i costi. Dopo che all'inizio del 2014 è stata respinta l'ultima richiesta di proroga, presentata a fine 2013, la proprietà ha provato per l'ennesima volta a guadagnare tempo, sostenendo che nell'estate dello stesso anno avrebbe commissionato una nuova valutazione dell'indice di degrado, poi rinviata ad ottobre e in realtà mai effettuata. Nel 2015 il Comune ha quindi avviato le procedure per iniziare a esercitare i poteri sostitutivi, partendo dall'accesso all'area e da un nuovo studio, di fonte accertata, sulla condizione delle coperture in amianto. Superare questo prolungato stallo non è stato semplice, perché il Comune non aveva la possibilità di accedere liberamente ad una proprietà privata, su cui oltretutto gravava uno stato di insolvenza nei confronti di istituti di credito, che recentemente ha portato alla richiesta di pignoramento del bene. A questo proposito, il Comune ha già avviato contatti con la banca creditrice, sicuramente sensibile al tema della sicurezza e della tutela della salute pubblica. Il Comune è pronto a intervenire, ma i tempi e i modi nei quali sarà possibile entrare concretamente in possesso dell'area per eseguire la bonifica non dipendono solo dalle decisioni dell'ente".

"Il controllo aggiornato sullo stato delle strutture, disposto e pagato dal Comune, fornisce indicazioni essenziali per stabilire l'orizzonte entro il quale è necessario intervenire e valutare con quale tipo di soluzione (rimozione, copertura o incapsulamento) - ha spiegato l'assessore Tadi - Questi aspetti di tipo operativo non possono però prescindere da un definitivo chiarimento sulla responsabilità dell'area: oggi abbiamo una proprietà che è stata inadempiente rispetto a quanto le era stato imposto di fare, che non ha risorse per intervenire e che è stata dichiarata insolvente; per sapere quale sarà il nostro interlocutore futuro, bisogna attendere lo sviluppo della procedura di pignoramento, vedere se l'immobile verrà comprato all'asta o se sarà acquisito dalla banca creditrice. Il Comune cercherà di inserirsi in questi passaggi in tutte le forme utili a tutelare gli interessi della salute pubblica, con l'obiettivo di realizzare la bonifica entro il 2016".

"E' una vicenda molto complessa - ha aggiunto l'assessore Tadi - che il Comune ha gestito con attenzione e scrupolo, compiendo numerosi atti e assumendo tutte le più opportune iniziative, pur tra molte difficoltà e ostacoli non dipendenti dalla volontà dell'ente, sempre in raccordo con l'Asl. L'enfasi con cui la questione è stata presentata dal M5S è servita solo a suscitare allarmismo, sia per questo caso che per una presenza di amianto in 8 dei 23 edifici scolastici della città che in realtà si limita a guarnizioni e coibentazioni di centrali termiche e tubazioni in locali non accessibili al pubblico e che è tenuta sotto costante monitoraggio, nel pieno rispetto della legge".

(09-12-2015)
 

conferenza per il problema dell'amianto