A seguito del congelamento delle procedure di licenziamento coatto, concordato tra le parti per superare l'acuto stato di tensione creatosi nei giorni scorsi presso lo stabilimento Newlat di Lodi, e dell'intesa di favorire un ulteriore momento di confronto in una sede istituzionale, nel pomeriggio di venerdì 26 settembre i sindacati confederali, le organizzazioni sindacali di categoria, le Rsu aziendali, i parlamentari ed i consiglieri regionali del territorio, insieme al sindaco di Lodi ed all'assessore comunale alle attività produttive, hanno incontrato presso Palazzo Broletto l'amministratore delegato del gruppo Newlat.

Riguardo la gestione dei 38 esuberi dichiarati, l'azienda ha confermato la volontà di applicare quanto previsto nell'accordo siglato in sede ministeriale il gennaio scorso, senza apportare alcuna revisione: questa posizione è stata ribadita anche di fronte alla prospettiva, fatta presente dal rappresentante della Regione Lombardia e dalle organizzazioni sindacali, di poter accedere a ulteriori strumenti di sostegno e ammortizzazione, a cui l'azienda non è però intenzionata a fare ricorso, ponendosi il solo obiettivo di gestire in modo non traumatico la riduzione del personale, attraverso procedure di conciliazione, che ad oggi avrebbero interessato 24 dei 38 esuberi. 

Dichiarando la loro insoddisfazione per la chiusura dell'azienda a qualsiasi ipotesi di riconsiderare l'entità della manovra di riduzione del personale, i rappresentanti istituzionali e sindacali hanno manifestato forte preoccupazione anche in chiave futura, in mancanza di credibili indicazioni di strategia industriale per garantire la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento di Lodi.

A tale proposito, l'azienda ha fornito una generica disponibilità a illustrare i programmi per il futuro, senza riferimenti circostanziati a tempi e modalità di presentazione di tali programmi, che sindacati e istituzioni hanno chiesto di collocare non oltre il mese di ottobre.

(26-09-2014)