Stabat Mater

Per la stagione Labirinti dell'anima del Teatro alle Vigne, il Comune di Lodi propone Stabat Mater, che si tiene domenica 20 marzo 2016 alle ore 16.00 presso l'ex Chiesa di Santa Chiara Nuova, in via delle Orfane.

Per l'occasione l'apertura straordinaria della chiesa, a cura dei Volontari Touring per il Patrimonio Culturale, sarà sospesa.

Costo d'ingresso: 10 €

Per maggiori informazioni:
Teatro alle Vigne
Tel. 0371 409.855
Fax: 0371 409.499
e-mail: teatroallevigne.biglietteria@comune.lodi.it
 

 
 

HEINRICH IGNAZ FRANZ VON BIBER (Wartenberg, 12 agosto 1644 – Salisburgo, 3 maggio 1704)
SONATA “LA RESURREZIONE” (dalle Sonate del Rosario)

GIOVANNI FELICE SANCES (Roma, 1600 – Vienna, 24 novembre 1679)
PIANTO DELLA MADONNA

ANTONIO VIVALDI (Venezia, 4 marzo 1678 – Vienna, 28 luglio 1741)
SINFONIA AL SANTO SEPOLCRO RV 169
STABAT MATER RV 621


Osannato e riverito in vita molto di più del coevo Bach, l'oblio cadde rapidamente su Vivaldi dopo la sua scomparsa. La prima renaissance, subito interrotta per gli eventi bellici, porta la data del 1939, e il merito è tutto da ascrivere ad Alfredo Casella, promotore di un festival vivaldiano nell'ambito della Chigiana. Il 19 settembre di quell'anno, dopo un silenzio durato oltre due secoli, nella chiesa dei Servi di Siena si poteva riascoltare lo Stabat Mater, insieme ad altre tre composizioni sacre (Credo, Gloria e un Mottetto per soprano e archi). Del testo di Jacopone da Todi, Vivaldi mise in musica soltanto la prima metà: non diversamente da tutti gli altri suoi pezzi sacri, il Prete Rosso non compose mai messe intere, ma soltanto singole parti dell'Ordinarium Missae, conformandosi a un'usanza veneziana che risaliva a Giovanni Gabrieli. È altresì vero però che nel caso particolare l'uso di dieci stanze invece che venti era prescritto quando lo Stabat Mater veniva cantato come inno dei Vespri nelle due ricorrenze dei Sette Dolori della Beata Vergine Maria (il 15 settembre e il venerdì che precede il Venerdì Santo). Composizione cupa e serrata, dai tempi che variano dall'Adagissimo all'Andante (secondo il Talbot «anticipazione delle Ultime sette parole di Cristo di Haydn»), lo Stabat vivaldiano presenta una forma molto vicina a quella della cantata solistica. Sei le parti che ne compongono il blocco, dove all'Andante iniziale segue un Adagissimo sulle parole Cuius animam gementem e Quod non posset contristari (che Casella identificava come Recitativo). La terza parte (O quam tristis e Pro peccatis suae gentis) è un Andante - rileva Alberto Basso - «dal carattere virtuosistico, documento prezioso del vocalismo vivaldiano». Un Largo per l'Eja mater e un Lento per il Fac ut ardeat in stile concertante, con un asciutto Amen a suggello della composizione.
 

immagine dello spettacolo