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Esposti a Lubecca alcuni documenti dell'Archivio Storico

Dal 19 settembre scorso (e sino al prossimo 16 gennaio) a Lubecca, una sala del Museum Behnaus Drägerhaus ospita documenti provenienti dall'Archivio Storico Comunale di Lodi e dal Consorzio di Bonifica Muzza Bassa Lodigiana. Nella affascinante località tedesca, che nei primi secoli della modernità visse un grande periodo di splendore nell'ambito di quella associazione di libere città che è passata alla storia come Lega Anseatica, è stata infatti allestita una mostra dedicata a Carl Friedrich von Rumohr, artista, storico dell'arte e intellettuale tedesco vissuto tra il 1785 e il 1843 (cioè in piena epoca goethiana), uno dei fondatori della storia dell'arte moderna, artista lui stesso (notevole disegnatore).
Rumohr, come era frequente a quei tempi, fu una personalità poliedrica, che si occupò di vari ambiti della conoscenza e della ricerca e la mostra che gli è dedicata documenta e indaga appunto in tutti i campi in cui si è espresso il suo genio eclettico.
Non per caso la mostra si intitola Kunst, Küche und Kalcül. Carl Friedrich von Rumohr (1785-1843) und die entdeckung der Kulturgeschicte (Arte, cucina e calcolo. Carl Friedrich von Rumohr e la scoperta della storia della cultura).
Che c'entra però il Lodigiano con questa interessante figura ottocentesca?
C'entra eccome! Carl von Rumohr, infatti, viaggiò diverse volte in Italia, com'era d'obbligo allora per la formazione culturale di un buon rampollo dell'aristocrazia tedesca (e non solo) e com'era indispensabile per chi si occupava di storia dell'arte (i capolavori occorreva vederli di persona). In uno di questi viaggi von Rumohr passò per il Lodigiano e fu colpito dalla straordinaria cura dell'ambiente, dall'ordine dei campi coltivati e soprattutto dal sistema irriguo, allora al suo massimo sviluppo, che rendeva tanto fertile e produttiva l'agricoltura lodigiana. Dopo Pierre de Commyne e Arthur Young, dunque, un altro straniero restava a bocca aperta davanti al livello di sviluppo del nostro territorio.
 Nella ricostruzione della sua vicenda, i curatori della mostra, Alexander Bastek, direttore del museo, e Achatz von Müller, docente di storia dell'arte all'Università di Basilea, hanno pensato di allestire un'intera sala a documentazione di questi interessi di von Rumohr.
I due studiosi hanno scelto il materiale, dopo una visita del professor von Müller e della sua assistente, la dottoressa Maike Christadler, grazie alla collaborazione del professor Giorgio Bigatti, importante storico delle acque, docente alla Università Bocconi, e alla disponibilità, oltre che dell'Archivio Storico Comunale, del direttore del Consorzio di Bonifica Muzza Bassa lodigiana, ingegner Ettore Fanfani.
I documenti esposti sono una carta topografica della Provincia di Lodi e Crema, realizzata dall'ingegner Andrea Terzi nel 1818, il percorso della Muzza da Cassano fino a Muzza di Sant'Angelo (mappa in rotolo realizzata dall'ingegner Pietro Mara alla metà del Settecento), il disegno di porzione della roggia Barbavara con annotazione degli edifici spettanti alla medesima (realizzato dall'ingegner Giuseppe Monti nel 1740) e infine un disegno del nodo di Cassano, contenuto nella Relazione dello stato presente del Canale di Muzza e piano delle riparazioni dell'abate Antonio Lechi e realizzato dall'ingegnere Giovanni Richino e da Marc'Antonio Dal Re. Una ulteriore dimostrazione del rilievo che il nostro territorio ha avuto nei secoli passati, a livello non solo nazionale, e insieme dell'importanza della documentazione storica conservata dagli istituti culturali comunali.
 

foto di mappa dell'archivio storicofoto di mappa dell'archivio storico