Evento d’arte performativa

a cura di Roberto Alfano, Luca Boffi, Edoardo Caimi e Piergiorgio Caserini


SABATO 30 SETTEMBRE 2023
DALLE ORE 18.00 ALLE ORE 21.00

SANTA CHIARA NUOVA
VIA DELLE ORFANE, 12


La Borda è una figura delle pianure che appartiene alle storie della buonanotte, ai terrori dell’infanzia e alle avvisaglie degli adulti.
Abita le nebbie, quelle tanto fitte da bagnare le barbe, e ha lineamenti femminili. Alle volte è una vecchia gobba, rugosa e bitorzoluta e altre una giovane attraente coperta da un velo opaco. Abitando il vuoto lattiginoso la Borda non si vede mai, e la s’incontra quando non c’è più nulla da incontrare, quando la nebbia ottunde lo spazio, l’udito e il corpo, e qualcuno o qualcosa scompare, come inghiottito da banchi di bambagia.
La figura della Borda accompagna insomma nello spaesamento, fornendo a chi suppone di vedere bene, di vedere lungo, la facoltà di perdersi. D’altronde la nebbia, così frequente in pianura, è quel che più si oppone agli orizzonti lunghi e agli sguardi distesi. Ne rappresenta anzi l’esatto opposto: contro la massima visibilità del piattume essa è l’ottundimento dello spazio e la scomparsa di ogni lontananza.

Da queste suggestioni e dall’idea di raccogliere per la prima volta una scena nata e formatasi nel lodigiano negli ultimi dieci anni, nasce BORDA: un evento d’arte performativa a cura di Roberto Alfano, Luca Boffi, Edoardo Caimi e Piergiorgio Caserini, artisti e autori che da anni, con le rispettive ricerche e spesso assieme, lavorano attorno alle figure e alle suggestioni del paesaggio della pianura in generale.

BORDA è una saga performativa: un racconto del territorio e delle sue figurazioni poetiche costruito nel succedersi di performance e installazioni negli spazi della chiesa sconsacrata di Santa Chiara Nuova a Lodi.

L’evento sarà un percorso ad anello, una narrazione corale che coniuga il lavoro di nove, tra artiste e artisti, collettivi e musicisti: SAUZER, Riccardo La Foresta, Lorenzo Lunghi, Cult of Magic, Alberto Braida, Alessandro Veneruso, DEM e Marsala.

Il programma della saga performativa, di circa tre ore, vedrà il susseguirsi ininterrotto di sette performance, con altrettanti interludi performativi realizzati da Alessandro Veneruso, nei tre spazi contigui della Chiesa: la piccola navata, il coro ligneo con l’organo settecentesco, il chiostro chiuso e il giardino.

18:30 SAUZER, Performance: Mamme

18:45 ALBERTO BRAIDA, Concerto d’organo per pianure

19:15 GIADA VAILATI (CULT OF MAGIC), Performance: La madre folle

19:45 RICCARDO LA FORESTA, Performance: *****

20:00 LORENZO LUNGHI, Performance: L’Antennista

20:15 DEM e MARSALA, Performance, La danza del grano e della falce

20:45 SAUZER, Performance e rinfresco: Eucarestia del Salame

21:30/24:00 Addamarea, Dj Set

Il COLLETTIVO SAUZER

Composto da ROBERTO ALFANO, LUCA BOFFI (ALBERONERO) E EDOARDO CAIMI, ha svolto in questo senso nel lodigiano il ruolo di accentratore e prisma: nell’arco di quasi dieci anni, Sauzer è riuscito a raccogliere attorno a sé una comunità culturale e un pubblico specializzato in tutta Italia. Attraverso performance e happening ambientate nel territorio, il collettivo ha perseguito una narrazione iscritta nelle acque dell’Adda e del Po, nelle nebbie ottobrine e nello sbaraglio dei campi scandito dalle rotoballe e dalle piramidi di letame, dai resti della civiltà contadina e dagli scintillanti distretti logistici lungo le strade provinciali. In questi termini, il lavoro di Sauzer ha coinvolto la comunità artistica nella scoperta dei luoghi della Bassa, operando una mappatura geografica e culturale del territorio. Tale impegno si configura come un primo e deciso passo verso l’inscrizione di un paesaggio specifico: la Bassa Lodigiana come motore culturale e artistico di una “scena” coesa dai primi anni del XXI secolo fino a oggi, dove le suggestioni prodotte da Sauzer sono diventate a loro volta parte di un paesaggio, e proseguite dalle più giovani generazioni a Lodi e dintorni.

D’altro canto, anche nelle pratiche singolari, Alfano, Boffi e Caimi hanno prodotto nell’arco di più di un decennio narrazioni e opere capaci di moltiplicare il luogo-pianura, di trasportarlo e tradurlo in mostre ed esibizioni personali e collettive, in progetti che hanno coinvolto realtà nazionali e internazionali. Lo si vede nello sviluppo dell’Arte Generativa e nell’idea di indefinitezza di Alfano, che persegue il tema dell’identità attraverso un lavoro massiccio fondato sulla ripetizione e sulla libertà d’espressione. Nel percorso di Boffi, teso alla riduzione minima del linguaggio visivo, alla sintesi tra opera e contesto come con/fusione tra sé e l’ambiente, nell’intento espressivo di “essere luogo”. Nel lavoro di Caimi, dove la cultura suburbana e il contesto rurale si mescolano in un immaginario che ibrida il tecnologico e il primitivo, attingendo alle narrazioni contemporanee del survivalismo.
L’insieme delle pratiche del collettivo e dei percorsi singolari ha finito insomma per inventare un paesaggio e costituire una scena: disegnandolo, dipingendolo, scrivendolo o performandolo, comunicandolo fino a comprenderlo in un panorama artistico e culturale. In questo contesto di comunicazione territoriale e in maniera analoga, il lavoro scritturale e la ricerca di PIERGIORGIO CASERINI sulla scrittura di paesaggio tra saggi, racconti e testi critici – con particolare attenzione alla pianura padana e soprattutto rispetto alla narrazione d’affiancamento e di dialogo con Alfano, Boffi e Caimi – si dispone come narrazione ideale per il progetto di BORDA.

 

BORDA nasce dall’urgenza di raccontare lo stato di un luogo nelle sue espressioni culturali. Dall’esigenza di riconoscere da un lato il formarsi e il proseguimento di una scena artistica che ha valorizzato il territorio della Bassa Lodigiana negli ultimi dieci anni, producendo immagini e suggestioni che sono state capaci di attivare una comunità in seno al paesaggio del lodigiano; dall’altro, testimoniare la rilevanza nazionale di tale comunità locale, che ha esteso a scene internazionali e a un pubblico specialistico l’interesse per questo territorio attraverso un lavoro – eterogeneo nella pratica degli attori artistici e culturali – capace di far riconoscere altrove l’importanza tematica e formale dei singoli percorsi.
Si può intendere BORDA come la prima restituzione ragionata di un “primato territoriale”, del come le pratiche di giovani artisti e scrittori dal respiro nazionale ed europeo si sono incistate in un territorio d’appartenenza, attingendo alle morfologie culturali ed estetiche, trovando la compresenza di un paesaggio nel darsi di un pensiero e di una produzione artistica, e finendo per circoscrivere e riconoscere un luogo preciso: la pianura e la Bassa Lodigiana.

Qui si sono attivate negli ultimi dieci anni sinergie che hanno condotto all’intessitura di una rete relazionale locale e internazionale, alla formazione di scene riconosciute, disegnando il nostro territorio come spazio di incontro e propulsione artistica e culturale.
BORDA intende ricominciare a intessere tali reti attraverso l’attivazione di questo nuovo progetto, e assieme storicizzare l’attività artistica delle scene che hanno connotato in questi anni il Lodigiano.




(12/09/2023)