L'offerta abitativa

I 4 livelli dell’offerta abitativa

1. L’emergenza abitativa (Housing sociale)

Si tratta della forma di ospitalità più immediata che è possibile fornire. Uno degli obiettivi dell'housing sociale è quello di garantire benessere abitativo e integrazione sociale, infatti in un unico complesso trovano posto tanto alloggi popolari che rispondono alle politiche di un ente pubblico quanto alloggi privati gestiti da Sgr, Fondazioni o Cooperative. Inoltre vi è una particolare attenzione nella selezione degli abitanti, in modo da creare una comunità il più possibile ricca ed equilibrata: ogni progetto ha una quota di giovani, single, anziani, coppie, disabili. Tradizionalmente, invece, l'edilizia residenziale pubblica utilizza criteri burocratici oggettivi (liste e graduatorie) che non possono quindi tenere conto delle peculiarità e dei bisogni delle persone e della comunità.
L'Housing Sociale è utilizzato all'interno di politiche di innovazione sociale, infatti nel medesimo progetto viene data una risposta alle diverse esigenze abitative creando spazi per la socialità e la condivisione e vengono intraprese azioni di riqualificazione urbana e risparmio energetico.
Gli interventi di Housing Sociale comprendono alloggi, spazi condivisi tra gli abitanti come accade anche nei cohousing, spazi aperti alla città, piazze e aree verdi. Il contesto è gestito dalla Comunità degli abitanti, insieme al Gestore Sociale e la proprietà, in accordo, quando necessario, con il Comune di riferimento.
La comunità degli abitanti a sua volta può costituirsi in cooperativa o in associazione senza fini di lucro, dando così vita in alcuni casi ad un nuovo soggetto del terzo settore costituito da abitanti residenti e non, enti e associazioni del territorio, che opera in diversi ambiti: sociale, culturale, di aggregazione, ambientale, solidale e di mutuo soccorso.

2. La precarietà abitativa (Housing temporaneo)

Al fine di fronteggiare l’aumento di condizioni di precarietà abitativa, sempre più emergenti a seguito di procedure di sfratto/ sloggio, a loro volta motivate per gran parte da condizioni di morosità incolpevole, si rende necessario l’avvio di politiche che possano favorire la riattivazione dei nuclei familiari nella ricerca di una nuova stabilità lavorativa-reddituale alla quale può seguire un’autonomia abitativa. La locazione transitoria è una tipologia di contratto che favorisce l’avvio di questo processo di autonomia. Si rivela altresì utile per l’autonomia abitativa di persone con contratto di lavoro atipico/ a termine.

I servizi Abitativi Temporanei (SAT) – [art. 34, L.R. 16/16]
Al fine di contenere il disagio abitativo di particolari categorie sociali, soggette a procedure esecutive di rilascio degli immobili adibiti ad uso di abitazione e per ogni altra esigenza connessa alla gestione di situazioni di grave emergenza abitativa, in particolare nei comuni ad alta tensione abitativa, ALER e comuni destinano una quota del proprio patrimonio abitativo a servizi abitativi transitori, nell'ambito del piano triennale dell'offerta abitativa pubblica e sociale e dei suoi aggiornamenti annuali, nella misura massima del 10 per cento delle unità abitative disponibili alla data di entrata in vigore della presente legge.

Destinatari del servizio abitativo transitorio
La legge regionale individua due categorie di soggetti destinatari del servizio abitativo transitorio; una specifica e l’altra generica. Alla prima categoria appartengono i nuclei familiari soggetti a procedure esecutive di rilascio degli immobili. Alla seconda categoria appartengono i nuclei familiari in situazioni di grave emergenza abitativa. In entrambi i casi, trattasi di nuclei familiari che risiedono o che hanno risieduto in abitazioni a titolo di proprietà o in regime di locazione privata.

3. La Stabilità abitativa

Consideriamo la stabilità abitativa quale requisito fondamentale al miglioramento delle condizioni di qualità della vita. Esistono diverse soluzioni abitative stabili, che possiamo distinguere in diverse tipologie: I Servizi Abitativi Pubblici e gli alloggi su Libero mercato.

I Servizi Abitativi Pubblici (SAP) – [artt. 1, L.R. 16/16]
I servizi abitativi pubblici sono erogati dai comuni, anche in forma associata, dalle Aziende lombarde per l’edilizia residenziale (ALER) e dagli operatori accreditati, nei limiti e secondo le modalità previste dalla suddetta legge. Essi comprendono tutti gli interventi diretti alla realizzazione e gestione di alloggi sociali permanentemente destinati a soddisfare il bisogno abitativo dei nuclei familiari in stato di disagio economico, familiare e abitativo. Possono considerarsi operatori accreditati soggetti del terzo settore, cooperative ed altri operatori anche a partecipazione pubblica purché l’incarico di servizio ad operatori accreditati non comporti alcun aggravio di oneri per l’utenza rispetto all’erogazione degli stessi servizi da parte dell’ente proprietario.

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I servizi Abitativi sociali (SAS) – [artt. 32-36, L.R. 16/16]
I servizi abitativi sociali sono erogati dai comuni, dalle ALER e dagli operatori accreditati, e comprendono tutti gli interventi diretti alla realizzazione e gestione di alloggi sociali destinati a soddisfare il bisogno abitativo dei nuclei familiari aventi una capacità economica che non consente né di sostenere un canone di locazione o un mutuo sul mercato abitativo privato né di accedere ad un servizio abitativo pubblico. Il Servizio Abitativo Sociale comprende sia alloggi sociali destinati alla locazione permanente o temporanea, sia alloggi destinati alla vendita dopo un periodo minimo di locazione di otto anni.

Il Libero mercato - [art. 39, L.R. 16/16]
Regione Lombardia promuove e coordina, nei limiti delle risorse disponibili, azioni per contrastare l’emergenza abitativa nel mercato privato delle locazioni e nella gestione dei servizi abitativi sociali. In particolare, sostiene sperimentazioni ed iniziative che coinvolgono comuni, operatori accreditati ed altre istituzioni e soggetti territoriali anche in chiave di integrazione delle politiche di assistenza, favorendo la partecipazione delle associazioni dei proprietari e degli inquilini.

Gli accordi territoriali
Presso la Sede comunale, in data 15/07/2019, le Organizzazioni della Proprietà Edilizia e degli Inquilini hanno sottoscritto il nuovo Accordo Locale per la Città di Lodi, lo strumento previsto dalla Legge n.431/1998 che permette la stipula dei contratti “agevolati” come misura di calmierazione dei canoni. 
L' “Accordo” può essere utilizzato per stipulare i seguenti tipi di contratti di locazione: 
• per uso residenziale standard (3 anni + 2);
• per studenti universitari e frequenza di corsi di studi o di specializzazione (da 6 a 36 mesi); 
• di natura transitoria per particolari esigenze previste e documentate (fino a 18 mesi). 
La stipula di contratti agevolati con l’utilizzo dell’”Accordo” consente ai soggetti contraenti di usufruire di importanti benefici economici e fiscali, in primo luogo la riduzione dell’IMU del 25% (stabilita dal Decreto Ministeriale) oltre alla Cedolare Secca al 12,5%. 

Allegati:
Accordo Lodi

 
 

Accordo Provinciale


4. Lo sviluppo abitativo

La valorizzazione immobiliare – [artt. 28-31, L.R. 16/16]
Sono nuove opportunità offerte in materia di valorizzazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica di proprietà dei Comuni e delle Aziende lombarde di edilizia residenziale, introdotte dalla legge regionale 8 luglio 2016 n.16 e dalla dgr 6072 del 29 dicembre 2016 . Si introduce una nuova prospettiva di valorizzazione del patrimonio orientata a ridurre il numero degli alloggi sfitti e a privilegiare possibili modalità alternative all'alienazione per rispondere in modo più efficace al fabbisogno abitativo e sociale, contribuire ad aumentare la disponibilità di soluzioni abitative per particolari categorie di disagio (sfrattati, anziani autosufficienti, nuclei monoparentali con minori a carico, giovani alla ricerca di prima abitazione, …) e sostenere opportunità di sviluppo urbanistico e territoriale (residenze temporanee per dipendenti di ospedali e università, avvio di imprese di nuova formazione, ...).

L’accreditamento per la gestione dei SAP e dei SAS  – [art. 4, L.R. 16/16]
Nell’erogazione dei servizi abitativi, i Comuni e le ALER sono supportati da operatori privati accreditati in un apposito Albo Regionale. A tal fine si istituisce un sistema regionale di accreditamento, allo scopo di offrire servizi abitativi pubblici e sociali rispondenti a determinati requisiti di qualità, efficienza ed efficacia gestionale, nonché a criteri di sostenibilità economico-finanziaria.
Per l’affidamento della gestione dei servizi abitativi pubblici, la selezione degli operatori, tra coloro che sono stati accreditati, avviene mediante procedure di evidenza pubblica.

La progettazione specifica su aree di interesse
Fatto salvo l’interesse perseguito dai vari Enti di progettare interventi su specifiche aree di interesse, è auspicabile un costante raccordo territoriale per evidenziare ambiti e settori nei quali appare carente un intervento di politiche abitative. Si tratta quindi di ricercare nel costante confronto della rete al suo interno e con gli stakeholder risorse, sostegno e compartecipazione riguardo interventi specifici.

Bandi ad hoc e convergenza di sistema
L’opportunità di convergere su specifici bandi intende adottare un criterio economico grazie al quale si convergono risorse e opportunità verso un unico obiettivo condiviso. Ciò attiene sia alla possibilità di sfruttare particolari bandi presenti sul territorio sia operare per una fase di scouting dei possibili canali volti a finanziare una progettualità condivisa. L’opportunità è strutturare un sistema orientato a un risultato comune e allo sviluppo di un sistema abitativo capace di generare risposte anche in settori non già immediatamente praticati.