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Al via dal 13 febbraio la riorganizzazione del settore Politiche Sociali

Diventerà operativa da lunedì 13 febbraio la riorganizzazione delle attività di sportello del settore politiche sociali del Comune, secondo un nuovo modello che prevede il potenziamento e una miglior definizione dei servizi di accoglienza, con una precisa distinzione tra le funzioni di segretariato amministrativo e segretariato sociale.

Per quanto riguarda l’accesso da parte del pubblico agli uffici di via Volturno (tel. 0371-409329/453, email politichesociali@comune.lodi.it), i nuovi orari prevedono l’apertura dalle 09.00 alle 12.00 nelle giornate di lunedì, martedì, giovedì e sabato e dalle 09.00 alle 17.15 il mercoledì, con chiusura il venerdì. Il primo livello di contatto per l’utenza sarà con gli operatori del segretariato amministrativo, che forniranno informazioni complete sui servizi disponibili (assistenza domiciliare, telesoccorso, consegna pasti a domicilio, Centro Diurno Anziani, trasporto assistito, Sportello Casa) e saranno il punto di riferimento per l’avvio e l’inoltro di pratiche, le richieste di bonus e voucher regionali, le domande di iscrizione ai soggiorni climatici per anziani, le iscrizioni agli asili nido comunali e le modalità per ottenere gli assegni per i nuclei familiari numerosi e la maternità; per la gestione delle richieste di accoglienza all’Asilo Notturno di via Defendente è riservato uno spazio specifico nelle giornate di lunedì e mercoledì. Per i singoli ed i nuclei famigliari che hanno necessità complesse e richiedono il supporto delle funzioni di ascolto, orientamento e consulenza, il punto di riferimento saranno invece gli operatori del segretariato sociale, che attraverso colloqui mirati avvieranno la valutazione della possibilità di costruire insieme alla persona ed alla sua famiglia progetti di sostegno specifici.

"Quello delle politiche sociali è un settore fondamentale dell’amministrazione comunale – sottolinea il Commissario Straordinario, Mariano Savastano – da cui dipende la gestione di una rete molto articolata di funzioni essenziali per la comunità locale, che stabilisce relazioni con migliaia di utenti di ogni fascia anagrafica. A Lodi l’attenzione a queste esigenze è sempre stata molto elevata, con un intenso lavoro di continuo sviluppo dei servizi e di ampliamento della platea dei potenziali beneficiari. In linea con questa impostazione, la riorganizzazione che è stata messa a punto si pone l’obiettivo di aumentare ulteriormente l’efficacia dell’accesso ai servizi e dell’orientamento dell’utenza verso gli strumenti e le soluzioni più idonei a soddisfarne le esigenze".

"Non si tratta esclusivamente di modificare l’articolazione degli orari di apertura al pubblico e di aumentare l’efficienza della gestione di un numero comunque davvero considerevole di contatti allo sportello, compresa l’esigenza di garantire agli utenti un adeguato livello di riservatezza – osserva il Sub Commissario, con delega alle politiche sociali, Francesco Ramunni – Questi aspetti organizzativi sono importanti, ma i cambiamenti che stiamo per introdurre sono molto più profondi e riguardano l’approccio alle singole situazioni e la continuità dell’accompagnamento degli utenti verso le soluzioni maggiormente indicate per i loro specifici problemi".

"Questo cambiamento era stato delineato nei suoi tratti essenziali in occasione del convegno svoltosi lo scorso settembre nell’ambito dell’iniziativa “Il Sociale non si ferma mai” - ricorda la dirigente del settore, Sabrina Massazza - Come la società, anche il settore politiche sociali del Comune è in continua evoluzione e cambia, per adeguarsi a bisogni emergenti e modalità sempre diverse con cui il disagio si manifesta. Cambiano quindi le condizioni interne ed esterne ai servizi, influenzandone le risposte. E’ sempre più evidente la necessità di raggiungere chi non accede ai servizi, favorendone l’accesso e ricostruendone la fiducia: dai nostri dati emerge che il 30% delle persone che accedono ai servizi sociali rappresentano nuove criticità, strettamente legate alle trasformazioni che la società attraversa. In questa situazione, anche gli operatori sociali registrano difficoltà crescenti ed un bisogno di cambiare prospettiva, di individuare strategie più pertinenti per facilitare gli spostamenti verso modalità di lavoro più relazionali e più attente alle risorse da mobilitare anche in un’ottica di rete".

La spesa annuale del Comune di Lodi nel settore delle politiche sociali ammonta a circa 6,5 milioni di euro, a fronte di entrate pari a circa 2,5 milioni di euro, tra compartecipazioni degli utenti alle spese dei servizi a domanda individuale (1,5 milioni), trasferimenti dalla Regione (0,5 milioni), trasferimenti dallo Stato (circa 400.000 euro) e contributi di fondazioni, Azienda Farmacie Comunali e quota del 5xmille devoluta da cittadini tramite la dichiarazione dei redditi.

Per quanto riguarda l’area minori, di circa 1,3 milioni è la spesa per assistenza domiciliare minori (24 utenti nel 2015, ultimo dato disponibile), affidi (16), inserimenti in comunità (45), assistenza a minori stranieri non accompagnati (42), inserimenti in comunità diurne (25) e quote d’accesso ai servizi del Consorzio Servizi alla Persona. Per i servizi alla prima infanzia la spesa è stata di circa 0,5 milioni (asili nido, con un totale di 137 utenti; spazio gioco con 98 utenti), per la Colonia Caccialanza 85.000 euro, per gli interventi di prevenzione (tra cui doposcuola) 62.000 euro.

Per l’area disabilità circa 700.000 euro per 92 persone inserite in centro socio-educativi e centri diurni, 600.000 euro per 28 persone inserite in strutture residenziali (8 Fondazione Danelli, 7 in centri di assistenza sociale, 5 Condominio Solidale, 7 residenza assistita Amicizia, 1 in residenza assistita fuori provincia), 100.000 euro per trasporti di utenti verso i vari servizi, 350.000 per la Comunità Aloggio Campo Marte (10 persone).

Per l’area anziani la spesa maggiore è per gli inserimenti in residenze sanitarie assistite (27 persone, circa 0,5 milioni), circa 400.000 euro per servizi domiciliari (209 utenti pasti a domicilio, 66 utenti telesoccorso, 367 utenti trasporti sociali), 300.000 euro per assistenza domiciliare (89 utenti) e circa 60.000 euro per il Centro Diurno Anziani (media 80 frequentatori al giorno).

Tra i servizi trasversali, circa 400.000 euro per contributi sostegno affitti, 370.000 euro per interventi in campo di sicurezza sociale, 150.000 euro per il Fondo di Solidarietà del Consorzio Servizi alla Persona, 60.000 euro per il Fondo di Solidarietà Anticrisi (37 beneficiari), 60.000 euro per spese del servizio civile, 45.000 euro per borse lavoro (47).

Per l’area adulti in difficoltà, 390.000 per il servizio Sprar (assistenza e accoglienza a rifugiati e richiedenti asilo), circa 37.000 euro per l’asilo notturno (207 persone accolte nel 2015).

(03-02-2017)