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Festival Da Donna a Donna: ospite Sveva Casati Modignani, "La singolarità delle donne"

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UN PALCOSCENICO PER LA CREATIVITÀ FEMMINILE
Scrittrici, giornaliste e interpreti del talento femminile
in primo piano a Lodi dal 18 al 27 settembre


SVEVA CASATI MODIGNANI, DALLA "EREDE DI LIALA" UNA LEZIONE SU COME SUPERARE GLI STEREOTIPI DEL FEMMINISMO PER SEGUIRE LA VIA DELLA FEMMINILITA'

Il secondo appuntamento della quinta giornata del Festival Da Donna a Donna (ore 21.00, piazza Broletto: in caso di maltempo l'evento si terrà pressò l'aula consigliare di Palazzo Broletto) avrà come protagonista un'altra scrittrice famosa, Sveva Casati Modignani. Dietro questo pseudonimo si nascondono due giornalisti milanesi, Nullo Cantaroni e Bice Cariati, marito e moglie, che hanno cominciato a scrivere insieme nel 1958, anche se il successo è arrivato nel 1981 con Anna dagli occhi verdi. Da allora, il binomio ha firmato come Sveva Casati Modignani decine di libri, quasi tutti diventati best-seller, milioni e milioni di copie vendute, libri che hanno vinto numerosi premi e dai quali sono stati tratti molti sceneggiati televisivi.
Una produzione che continua anche ora che Nullo Cantarono non c'è più (è mancato nel 2004), alimentata da Bice che ne ha raccolto l'eredità e ogni anno propone le nuove fatiche letterarie con il suo stile inconfondibile di romanzo dell'Ottocento, inframmezzato da continui flash-back, sviluppato sempre attraverso una visione femminile. Come la grande Liala, di cui è considerata l'erede indiscussa.
Presentata da Cipriana Dall'Orto, condirettore di Donna Moderna, la scrittrice affronterà il tema La singolarità delle donne. Lo farà prendendo lo spunto dal suo ultimo libro, Singolare femminile, che racconta la storia di Martina Agrestis, una donna che, come la mamma Vienna e la nonna Ines, rifiuta il conformismo e nutre invece una profonda consapevolezza della vocazione più autentica della condizione femminile: quella di generare la vita. Avrà tre figlie da tre uomini diversi, ma non sposerà mai nessuno di loro, esprimendo così la singolarità del suo personaggio, che supera il femminismo per seguire la via della femminilità. Le donne di questo romanzo vivono le passioni in maniera spregiudicata e spontanea, assecondando più l'istinto che la ragione. E si trovano benissimo.
Intorno a Martina ruotano altre figure, che vanno a comporre un "ritratto di signore" dove niente è scontato, neanche alla fine, quando intorno a queste creature luminose troveranno posto i loro compagni. Una storia che rappresenta una decisa e vibrante affermazione della maternità. Un personaggio, quello di Martina, che piace molto alla sua autrice: "artina è una figura nella quale mi identifico quasi totalmente - dice Sveva Casati Modignani - Mi assomiglia il suo piacere per la lettura, l'indole caparbia, il gusto per l'ozio e l'apertura mentale più coraggiosa di quella delle femministe"
Lodi, 19 settembre 2008
www.festivaldadonnaadonna.com
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