Home  /  Urp / Comunicati Stampa / 2012 / Aprile / Azienda Farmacie Comunali S.p.a., presentato il Bilancio 2011

Azienda Farmacie Comunali S.p.a., presentato il Bilancio 2011

Esercizio 2011 chiuso con un utile di 180.000 euro

Si è chiuso con un utile netto di circa 181.000 euro (rispetto ai 10.000 euro dell'anno precedente) il bilancio 2011 dell'Azienda Farmacie Comunali Spa.
Illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il sindaco Lorenzo Guerini, il presidente ed il vice dell'azienda (Adele Riboni e Luca Corvi) ed Emiliano Lottaroli (presidente di Astem Spa, che controlla Farmacie Comunali Spa al 100 per 100), i risultati dell'ultimo esercizio confermano il positivo andamento del piano di rilancio avviato nel 2010, a seguito della chiusura nel 2008 del dispensario di via Grandi e di quella nel 2009 del punto di vendita di corso Mazzini, sostituiti rispettivamente dai nuovi negozi di piazza Don Savaré e di via Secondo Cremonesi.
 
"Il ritorno ad un utile di importo significativo - ha osservato il primo cittadino - testimonia l'efficacia delle azioni intraprese dall'azienda sulla base delle indicazioni della proprietà, dopo aver scontato nel recente passato gli effetti (che si sono progressivamente ridimensionati) della sensibile perdita di fatturato del 2008 (circa un milione di euro), dovuta ai lunghi mesi di inattività del dispensario intercorsi tra la chiusura in via Grandi e l'apertura in viale Milani. Nello stesso periodo, l'azienda è inoltre riuscita a sostenere i considerevoli investimenti per l'apertura in via Secondo Cremonesi, in uno stabile di proprietà dove è stata collocata anche la sede della società, circostanza che ha considerevolmente incrementato il patrimonio. E' da sottolineare con soddisfazione come l'azienda abbia saputo affrontare questo impegnativo passaggio conciliando le esigenze finanziarie con l'obiettivo di garantire alla città un servizio di grande rilevanza sociale. Grazie agli interventi degli ultimi anni, infatti, il servizio ha raggiunto zone che in precedenza ne erano sprovviste e nello stesso tempo non sono venuti meno i benefici economici a favore del Comune (che tra canone di concessione e prestazioni convenzionate sono ammontati mediamente a oltre 170.000 euro all'anno, anche negli esercizi che a livello nominale si sono chiusi con perdite) e degli utenti (tramite le numerose forme di agevolazione sui prezzi dei prodotti)".
 
Presentati dalla presidente Riboni, i dati del conto economico hanno fatto registrare nel 2011 un aumento del 4,8 per cento dei ricavi lordi da vendite, per un importo di 7.030.000 euro, rispetto ai 6.707.000 euro del 2010:
 
"Si tratta di un risultato importante - ha commentato Riboni - soprattutto perché in controtendenza con il quadro generale del comparto, che in Lombardia, stando ai dati di Federfarma, ha subito una contrazione dei ricavi di quasi l'1 per cento. Ciò è stato possibile grazie al miglior servizio offerto alla clientela, in termini di maggior disponibilità di prodotti, consolidamento del calendario settimanale di apertura 6 giorni su 7 e soppressione delle chiusure estive a rotazione dei 5 negozi".
 
Sul totale dei ricavi da vendite, quelle destinate al servizio sanitario nazionale hanno inciso per il 48,58 per cento, mentre quelle a privati per il 51,42. Il numero delle ricette è stato complessivamente di 145.440, con un aumento di 10.158 rispetto al 2010, anche se il valore medio per ricetta è diminuito dell'1,71 per cento. Il dispensario di piazza Mons. Savaré ha contribuito per circa un sesto all'ammontare dei ricavi, con un incremento in termini assoluti di 50.000 euro rispetto al 2010, nonostante i disagi sofferti nei mesi estivi per effetto dei lavori di ristrutturazione dell'insediamento commerciale in cui è collocato il negozio: questo positivo andamento delle vendite ha quindi ulteriormente avvicinato il dispensario al risultato del punto di pareggio economico, dopo due soli esercizi pieni di attività.
 
"L'utile aziendale del 2011 - ha fatto osservare il presidente di Astem Spa, Emiliano Lottaroli - avrebbe in realtà potuto superare abbondantemente quota 200.000 euro, se si considera che lo sconto aggiuntivo dell'1,82 per cento a carico delle farmacie e a vantaggio del sistema sanitario nazionale introdotto con il decreto di stabilizzazione finanziaria del luglio 2010 ha drenato risorse per oltre 58.000 euro. Bisogna poi tenere conto degli oneri di bilancio per le convenzioni con i servizi sociali e l'assessorato comunale alla pubblica istruzione, per un importo complessivo di circa 32.000 euro (di cui oltre 18.000 per utenti in difficoltà economica e quasi 4.000 per forniture di materiale sanitario alle scuole della città), che nel 2012 salirà a circa 40.000 euro".
 
Mentre i primi mesi dell'esercizio in corso testimoniano la prosecuzione del trend di aumento delle vendite, nel futuro a breve-medio termine delle Farmacie Comunali si profilano due appuntamenti importanti: da una parte verranno approfonditi gli aspetti tecnici ed amministrativi preliminari a dare seguito alle indicazioni dell'amministrazione comunale sulla incorporazione dell'azienda in Astem Spa ed alla possibile vendita a privati delle Farmacie, dall'altra dovranno essere valutati gli effetti della liberalizzazione del settore, che ha abbassato a 3.300 il numero minimo di abitanti potenzialmente serviti necessario per autorizzare l'apertura di una farmacia.
A questo proposito, la giunta comunale, sentito il parere dell'associazione dei farmacisti e dell'Azienda Sanitaria Locale, ha recentemente deliberato la proposta richiesta dalla Regione sull'individuazione delle zone dove istituire le due nuove farmacie che, in base agli indicatori demografici aggiornati al 31-12-2010, potrebbero essere aperte a Lodi. Attualmente, in città sono attive 11 farmacie (di cui 4 comunali e 7 private), più il dispensario farmaceutico della Martinetta (comunale). Le zone individuate dal Comune per l'istituzione delle due nuove farmacie sono la periferia sud-est (corso Mazzini più la parte del quartiere San Bernardo a est di viale Piacenza più la frazione Olmo e la località Cavrigone) e la zona Martinetta-Torretta-San Grato, per la quale l'amministrazione municipale chiede alla Regione di trasformare l'esistente dispensario in farmacia vera e propria, mantenendola di proprietà pubblica, in considerazione delle risorse investite dall'Azienda Farmacie Comunali per aprire il dispensario stesso, finalizzato a portare il servizio farmaceutico in una zona che ne era sprovvista e nella quale gli operatori privati non trovavano convenienza commerciale ad insediarsi.
 
(26-04-2012)
 

Azienda Farmacie Comunali

Il Consiglio Comunale approvò la delibera di costituzione dell'Azienda Municipale Farmacie di Lodi nell'aprile del 1963, avviando l'iter burocratico previsto per l'apertura di due farmacie. La decisione scaturì dalla necessità di provvedere direttamente all'assistenza sanitaria ai bisognosi e di dotare di un servizio farmaceutico efficiente le zone Fanfani e Revellino. Il 20 novembre 1964 l'azienda iniziò l'attività con l'apertura delle prime due farmacie, ubicate rispettivamente in via Lodi Vecchio 7 (farmacia comunale n° 1) ed in via Cavallotti 23 (farmacia comunale n° 2). Tenuto conto del buon risultato ottenuto con le prime due farmacie ed in considerazione del nuovo sviluppo edilizio che la città stava conoscendo, vennero aperte nel 1967 la farmacia di corso Mazzini (farmacia comunale n° 3) e nel 1970 la farmacia di viale Pavia (farmacia comunale n° 4).
Con queste nuove presenze l'azienda riuscì così ad offrire un servizio in tutte le zone periferiche della città. Dall'ottobre del 1985 e fino al maggio del 2000 l'azienda acquisì la gestione del dispensario farmaceutico nel territorio comunale di Montanaso Lombardo.
Nel 1996 l'azienda, adeguandosi alle normative vigenti, venne trasformata in Azienda Speciale Farmacie Comunali di Lodi. Nel 1998 venne effettuata una ristrutturazione con ampliamento dei locali della farmacia comunale n° 2, mediante l'acquisto sia del locale farmacia esistente sia di un locale adiacente, al fine di rendere il servizio confacente ai bisogni della zona. Nell'agosto del 2000 è stata quindi trasferita in via San Bassiano la sede della farmacia comunale n° 1: anche in questo caso, l'azienda ha messo i vecchi locali a disposizione del Comune, che ha così potuto affittare lo spazio alle Poste, oltre a ricavare anche un locale per la sede del Consiglio di Zona di Porta Regale.
I nuovi locali di via San Bassiano sono stati anch'essi acquisiti al patrimonio aziendale e sono stati sottoposti ad alcuni interventi di ristrutturazione per rendere la farmacia comunale n° 1 maggiormente accessibile alla clientela. Nel marzo del 2001 è stato aperto il dispensario farmaceutico nella zona dell'Albarola, sotto la gestione della farmacia comunale di viale Pavia, un'iniziativa che ha consentito di soddisfare concretamente le richieste avanzate ormai da anni dai residenti. Con delibera di consiglio comunale, nel dicembre 2002 l'Azienda Speciale Farmacie Comunali è stata trasformata in società per azioni, con decorrenza 1 gennaio 2003, aprendo in questo modo nuove e più ampie prospettive di sviluppo dei servizi per la cittadinanza. Nel dicembre 2006, a seguito del trasferimento della farmacia privata Sabbia presso il Centro Commerciale della zona Albarola, il dispensario farmaceutico ivi presente ha cessato la propria attività.
A questo punto la nuova sfida per l'azienda è stata quella di soddisfare le numerose richieste dei cittadini residenti nelle zone Torretta, San Gualtero e Martinetta, che da anni premevano affinchè il quartiere venisse dotato di un esercizio farmaceutico.
Tale esigenza è stata soddisfatta con l'apertura nel luglio 2007 del nuovo dispensario farmaceutico situato in viale Milano, dipendente dalla farmacia comunale n° 1 di via San Bassiano, la cui sede è stata successivamente spostata presso un altro edificio sempre in viale Milano. Ancora una volta raccogliendo le istanze dei residenti e attuando in tal senso un preciso indirizzo della proprietà comunale, nel 2009 l'azienda ha aperto una nuova farmacia in via Secondo Cremonesi, a servizio della "zona laghi" e della città bassa, chiudendo contestualmente la farmacia di corso Mazzini, dato che la zona di Porta Cremona è già servita da farmacie private.


Ultima Modifica: 25/05/2022