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Trasporto pubblico: nessun aumento delle tariffe

La seconda tranche 2011 dell'aumento delle tariffe del servizio di trasporto pubblico urbano, programmata dalla Regione a partire dall'1 agosto, non verrà applicata a Lodi. Lo ha deciso la giunta comunale, con una delibera approvata oggi, in cui si dispone che i minori introiti corrispondenti alla mancata attivazione dei rincari tariffari vengano coperti con risorse proprie di bilancio.

"In base a proiezioni che fanno riferimento al numero di passeggeri registrati nel periodo agosto-dicembre del 2010 - spiega l'assessore alla mobilità, Simone Uggetti - l'importo da coprire è di circa 20.000 euro, Iva compresa, mentre su base annuale mantenere le tariffe ai livelli attuali comporterebbe nel 2012 minori introiti per circa 50.000 euro. Valuteremo nei prossimi mesi, quando si inizierà a ragionare sul bilancio di previsione per il prossimo esercizio, come far fronte a questa spesa straordinaria, di cui il Comune ora si fa carico per non gravare ulteriormente sull'utenza, già penalizzata dalla prima tranche di aumento in vigore dallo scorso febbraio".
 
Come noto, infatti, a seguito dei tagli decisi con la manovra finanziaria del 2010, la Regione Lombardia, per compensare una minor disponibilità di risorse per il trasporto pubblico locale pari a circa 58 milioni di euro, aveva disposto un aumento delle tariffe del 20 per cento, suddiviso in due tranche del 10 per cento ciascuna, la prima delle quali in applicazione da febbraio e la seconda programmata per maggio e poi spostata ad agosto. Gli aumenti dovevano essere calcolati sulla tariffa base regionale, che per la corsa singola del servizio urbano era pari a 1,05 euro, mentre la tariffa applicata a Lodi sino a gennaio 2011 era di 0,90 euro; di conseguenza, il costo del biglietto per la corsa singola era salito a Lodi ad 1,20 euro. In abbinamento alla manovra tariffaria, la Regione aveva disposto una riduzione dei costi di produzione del servizio del 3 per cento, attuata a Lodi tramite un taglio di 14.503 chilometri delle percorrenze annue ordinarie (su un totale di 508.102 chilometri) ed un ulteriore ridimensionamento del servizio di "bus a chiamata" per 5.785 chilometri (sui circa 12.000 chilometri percorsi nel 2010). Per quanto riguarda il servizio ordinario, il ridimensionamento aveva riguardato in particolare la Linea 1 Olmo-San Grato (meno 12.048 chilometri) ed in misura inferiore la Linea 3 Albarola-Albarola (meno 3.916 chilometri), con un contestuale potenziamento della Linea 2 Chiosino-Riolo (più 1.461 chilometri), mantenendo inoltre gratuita la navetta di collegamento tra il parcheggio dell'Ospedale Maggiore ed il centro storico.
 
"La prima tranche dell'aumento delle tariffe - sottolinea il sindaco, Lorenzo Guerini - ha già comportato in questi primi sei mesi di applicazione un notevole calo dell'utilizzo dei mezzi pubblici, come documentato dai report mensili sulla vendita dei titoli di viaggio, confermando i timori che avevamo già espresso in merito alle gravi ripercussioni che sarebbero derivate dalla scelta del governo di tagliare i trasferimenti destinati al sistema di trasporto pubblico locale. Ovviamente, oggi non possiamo che ribadire la nostra assoluta contrarietà a questa linea, che tra l'altro, oltre alle conseguenze in termini di disagio sociale, comporta anche un aumento del congestionamento del traffico e dell'inquinamento ambientale, con costi sia sociali che economici probabilmente superiori a risparmi che si intendevano realizzare. In ogni caso, è ferma volontà dell'amministrazione comunale di non penalizzare ulteriormente gli utenti del servizio, per cui gli oneri di questo ulteriore aumento straordinario delle tariffe saranno sostenuti con risorse proprie dell'ente. Certo è che in questo modo non si può pretendere di promuovere il servizio di trasporto pubblico urbano come efficace alternativa ai mezzi privati: già il servizio soffre, ovunque in Italia, di croniche carenze e inadeguatezze, se poi per standard di qualità che non migliorano si pretendono anche prezzi in costante aumento a carico dei passeggeri non ci si può sorprendere che questo modello di mobilità stenti nel nostro Paese a imporsi".
 
(25-07-2011)