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Indagine sul rischio inondazione: compilati oltre 190 questionari

Sono stati oltre 190 (il conteggio è ancora in fase di ultimazione) i questionari dell'indagine sul rischio di inondazione regolarmente compilati e riconsegnati dai residenti dell'area rivierasca del fiume Adda che hanno accettato di partecipare all'iniziativa promossa a Lodi dall'Università di Pavia, nell'ambito di un progetto di ricerca europeo (denominato S.U.F.R.I., Strategies of Urban Flood Risck Management) coordinato dall'Università di Graz (Austria), con la partecipazione di alcuni importanti atenei internazionali (come Dresda, Valencia e Barcellona).
 
"L'indagine realizzata a Lodi -spiega il professor Luigi Di Natale, del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell'Università di Pavia - è stata quella che ha avuto il maggior riscontro in tutta Europa, sia per numero di risposte (come detto oltre 190 su 250 questionari distribuiti) che per l'estrema rapidità con cui si è svolta. Ringraziamo quindi tutte le persone che hanno aderito, nonché l'amministrazione comunale per la collaborazione ed i volontari del Nucleo di Protezione Civile che hanno supportato l'iniziativa. Attualmente, è in corso la traduzione delle risposte scritte, che entro la fine di novembre verranno trasmesse all'Università di Graz, che procederà all'elaborazione statistica ed al confronto tra i risultati registrati nelle varie città europee coinvolte nell'indagine".
 
Lo scopo del progetto è quello di rilevare dati e sviluppare, partendo dalla loro analisi, strategie di controllo delle inondazioni urbane, oltre a registrare la percezione del rischio tra la popolazione e le conseguenze psicologiche di eventi come quello della grande piena che colpì la città nel novembre del 2002. I residenti dell'area rivierasca sono stati coinvolti attraverso la consegna a domicilio di un questionario in forma scritta, proposto ad un campione di 250 persone, in rappresentanza di altrettanti nuclei famigliari, selezionati in modo da garantire una significativa partecipazione di tutta l'area interessata. Ad effettuare la consegna dei questionari sono stati i ricercatori dell'Università di Pavia, coadiuvati dai volontari del nucleo comunale di Protezione Civile di Lodi, con la collaborazione del Comitato Alluvionati, presieduto da Carlo Bajoni.
 
"La pronta disponibilità dei residenti - afferma il sindaco, Lorenzo Guerini - ha favorito in modo determinante il buon esito dell'iniziativa, che andrà a vantaggio della sicurezza e della vivibilità dei quartieri vicino all'Adda. Crediamo che tutto ciò, unito alle impegnative opere di messa in sicurezza degli argini che il Comune sta completando ed ai progetti di recupero urbano e turistico del nostro fiume, costituisca un segnale molto importante ed atteso dall'intera città".
 
"Abbiamo aderito con convinzione alla proposta di collaborazione che ci è stata formulata dall'Università di Pavia - sottolinea Enrico Brunetti, assessore comunale alle politiche per il fiume Adda - L'ateneo pavese, infatti, dopo aver studiato la piena del 2002, ha ritenuto particolarmente interessante collocare nella nostra città la parte italiana del progetto europeo di ricerca, anche alla luce dei lavori di potenziamento delle difese spondali eseguiti in questi anni. Siamo convinti che i risultati di questo lavoro porteranno giovamento anche all'azione dell'amministrazione comunale, che avrà la possibilità di valutare, a distanza di 8 anni dalla grande piena del 2002 e dopo i lavori realizzati per mettere in sicurezza il tratto urbano del fiume dal rischio di esondazioni, come si è eventualmente modificata la percezione da parte della popolazione del rischio legato alla presenza del fiume, con l'auspicio che gli interventi effettuati possano aver ridato serenità ai residenti della zona".
 
Dopo l'analisi e l'elaborazione dei dati a cura dell'Università capofila del progetto (Graz, Austria), l'ateneo pavese consegnerà copia dei risultati al Comune di Lodi, per le opportune valutazioni e la presentazione alla città.
(09-11-2010)