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Aggiudicato all'asta l'ex comando della Polizia Locale di via Gorini

 
Offerti 2.331.000 euro rispetto alla base di 2.100.000

E' stato aggiudicato alla Fortune Srl, società con sede in Codogno, l'immobile di proprietà comunale di via Gorini già sede del Comando di Polizia Locale. Alla scadenza dei termini del bando di vendita, l'offerta della Fortune è risultata essere l'unica presentata e la busta con la documentazione prescritta dal bando e i dettagli economici della proposta di acquisto è stata aperta oggi, riscontrando la regolarità della domanda, compreso il versamento del deposito cauzionale di 210.000 euro, pari al 10 per cento del valore di stima dell'immobile, stabilito da un'apposita perizia in 2.100.000 euro. Rispetto a quest'ultimo importo, l'offerta presentata è risultata maggiorata di poco più del 10 per cento, per un ammontare di 2.331.000 euro. L'immobile è articolato in 5 porzioni, per una superficie commerciale di circa 1.740 metri quadrati.
"La valorizzazione di questo bene, ormai non più strategico per il Comune dopo il recente trasferimento del Comando di Polizia Locale nella nuova sede di via Cadamosto, rappresentava un importante obiettivo per l'amministrazione comunale - commenta il sindaco, Lorenzo Guerini - Alla riuscita di questa operazione era infatti legata buona parte delle possibilità di chiudere il bilancio 2009 nel pieno rispetto dei pur assurdi e penalizzanti parametri del Patto di Stabilità: gli introiti presunti della vendita sono stati inseriti in bilancio con la manovra di assestamento approvata dal Consiglio comunale la settimana scorsa, con una proiezione che ora ha trovato concreto riscontro, rendendo sempre più vicino il traguardo che ci eravamo prefissati e che con grande impegno e determinazione dovremo essere in grado di tagliare positivamente alla chiusura dei conti del 31 dicembre".
I meccanismi del Patto di Stabilità assegnano ai Comuni un obiettivo finanziario da perseguire in termini di saldo tra entrate e uscite, secondo un criterio misto tra competenza (vale a dire gli importi appostati in bilancio per l'anno in questione) per quanto riguarda la parte corrente e cassa (cioè gli importi effettivamente spesi e introitati nel corso dell'esercizio) per gli investimenti.
"Di fatto - sottolinea il sindaco - la manovra si scarica tutta sulla spesa per investimenti, dato che per la parte corrente il criterio di competenza si risolve nel pareggio tra entrate e uscite. Oltretutto, quest'anno i complicati coefficienti del Patto di Stabilità sono stati cambiati più volte, in particolare l'aprile scorso, quando il bilancio di previsione del Comune era già stato approvato tenendo conto dei parametri precedentemente in vigore: cambiare le regole del gioco a gioco in corso non è mai corretto, in questo caso ha rischiato di essere addirittura devastante per il Comune di Lodi, che nel giro di pochi mesi è passata da un obiettivo di saldo di meno 3 milioni di euro ad uno di più 3.700.000 euro. In pratica, se prima ci veniva data la possibilità nel 2009 di spendere per gli investimenti 3 milioni in più di quelli che avremmo incassato, dopo le modifiche siamo stati chiamati a incassare nel corso dell'anno 3.700.000 euro in più di quelli spese, il che equivale ad un inasprimento di quasi 7 milioni di euro".
Le procedure particolarmente rigorose di controllo della spesa e di riscossione dei crediti introdotte a fine estate, dopo l'adempimento di legge sulla verifica degli equilibri di bilancio, ed il proseguimento della politica di valorizzazione dei beni immobiliari non strategici già efficacemente attuata in questi anni (con introiti complessivi superiori a 20 milioni di euro) hanno poi consentito al Comune di rientrare nei parametri del Patto, il cui mancato rispetto avrebbe comportato nel 2010 il taglio del 5 per cento dei trasferimenti statali, il blocco della assunzioni e la decurtazione del 30 per cento delle indennità di carica degli amministratori e dei gettoni di presenza dei consiglieri.
"Il Patto di Stabilità ed i suoi criteri di applicazione restano una vera e propria tagliola - afferma il sindaco, che proprio oggi, in qualità di capo delegazione dell'Anci nella Conferenza Stato-Enti Locali, partecipa a Roma alla protesta nei confronti del Governo promossa dall'associazione dei Comuni in piazza Montecitorio - e dovrà essere fatto ogni sforzo per modificarli; però, intanto, ci siamo messi nelle condizioni di poter risolvere una situazione davvero difficile e di evitare così le ulteriori penalizzazioni che avremmo potuto subire in caso di mancato rispetto; soprattutto, l'abbiamo fatto senza favori né norme studiate per aiutare questo o quell'ente specifico, come invece è successo per altri Comuni nel recente passato".
(10-12-2009)