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EXPO 2015 Firma dell'accordo di collaborazione tra i Comuni di Milano e Lodi

 
EXPO 2015, ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA I COMUNI DI MILANO E DI LODI: PER UNIVERSITA' E PARCO TECNOLOGICO PADANO UN RUOLO STRATEGICO NEL GRANDE EVENTO. COLLABORAZIONI TRA LE DUE CITTA' IN CAMPO CULTURALE, ARTISTICO E TURISTICO.
 

 
La Città di Lodi parteciperà a pieno titolo al grande appuntamento dell'Expo 2015, collaborando all'organizzazione dell'evento e ospitando iniziative che saranno inserite nel programma ufficiale della rassegna. A sancire questo importante risultato è il protocollo di intesa (scarica il protocollo d'intesa) sottoscritto oggi dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, e dal sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, nel corso di una cerimonia svoltasi presso l'aula consigliare di Palazzo Broletto, a cui hanno fatto seguito la visita al Parco Tecnologico Padano e l'incontro con i coordinatori dei vari progetti di ricerca sviluppati presso la struttura.
"Si tratta di una circostanza rilevante, per la città e il territorio - ha sottolineato Guerini - Quella che ci viene offerta è un'opportunità straordinaria, di cui siamo grati a Milano e in particolare al sindaco Letizia Moratti". Una gratitudine che il primo cittadino di Milano ha ricambiato con espressioni di grande apprezzamento per il contributo che Lodi potrà portare al buon esito dell'evento Expo e con una significativa dedica autografa iscritta sul registro d'onore del Comune: "Due città vicine e amiche - così recita la dedica - rinnovano con questa intesa l'impegno a valorizzare le eccellenze scientifiche, culturali e tecnologiche di Lodi. E' con questo spirito che Milano e tutti i milanesi ringraziano Lodi e i lodigiani".
Oltre a forme di collaborazione nei settori dell'ospitalità alberghiera e della promozione turistica e culturale, Lodi porterà all'Expo il "valore aggiunto" costituito dal suo polo universitario e della ricerca in campo agroalimentare e zootecnico, in piena coerenza con il tema dell'esposizione (Nutrire il pianeta, energia per la vita). "Nel protocollo di intesa - spiega Guerini, che in qualità di presidente di Anci Lombardia fa anche parte del tavolo di Coordinamento Regionale per l'Expo - si segnala infatti come Lodi sia sede di un polo scientifico-universitario di eccellenza per le biotecnologie agro-alimentari, esperienza che si innesta su una radicata tradizione locale in questo campo che riveste grande interesse per il carattere internazionale dell'Expo. Uno degli articoli dell'accordo fa infatti esplicito riferimento alla nascita di una partnership tra Expo Milano 2015 e il polo di Lodi "in grado di generare una serie di collaborazioni che si realizzeranno, su tematiche di reciproco interesse e legate al tema dell'Expo e alle sue declinazioni, nei prossimi anni".
Se il polo universitario e della ricerca rappresenta la "pietra angolare" della partecipazione di Lodi all'Expo, l'accordo esplora anche numerosi altri ambiti di collaborazione. "La Città di Lodi - si legge infatti nelle premesse del documento - per i suoi innumerevoli tesori artistici, architettonici, storici ed ambientali, i prestigiosi eventi culturali che è in grado di ospitare, le sue capacità di attrarre flussi turistici significativi, rappresenta un polo territoriale strategico alla buona riuscita dell'Expo".
L'accordo prevede che Lodi si impegni "a collaborare all'organizzazione di attività inerenti l'organizzazione di Expo Milano 2015, anche attraverso opportune attività tese a mettere a disposizione dell'evento le proprie eccellenze culturali, artistiche e turistico-ricettive, per ogni esigenza che possa rivelarsi utile al buon esito di Expo Milano 2015".
Tra l'amministrazione comunale di Lodi e l'organizzazione dell'Expo verrà quindi costituito un "tavolo di coordinamento" specifico, finalizzato alla progettazione congiunta di iniziative dedicate alla valorizzazione di quattro particolari aspetti: eventi culturali, artistici e scientifici offerti dalla Città di Lodi che potranno essere integrati nel circuito degli eventi di approfondimento dei temi prescelti per Expo Milano 2015 e di promozione dell'evento; offerta turistica e di strutture ricettive della città e del territorio; polo scientifico-universitario di eccellenza per le biotecnologie agro-alimentari come luogo di sviluppo di iniziative e di progetti a rilevante valenza tematica; infrastrutture di trasporto e di supporto logistico presenti in città e sul territorio in ausilio alle esigenze organizzative di Expo Milano 2015.
La collaborazione si estenderà ai settori culturale e artistico, in cui le due città "si impegnano a realizzare una serie di nuove iniziative congiunte".
La partecipazione di Lodi all'organizzazione dell'Expo sarà immediata, fin dal periodo di preparazione, con un impegno di Milano a coinvolgere la città in eventi, manifestazioni, incontri ufficiali, forum e dibattiti tematici, happening internazionali ed altre iniziative.
Tra le prerogative che in virtù dell'accordo vengono riconosciute a Lodi, infine, da segnalare anche quella dell'utilizzo del logo di Expo Milano 2015. Il Parco Tecnologico Padano Il Parco Tecnologico Padano si inserisce nel contesto del polo universitario e della ricerca di Lodi, integrando le attività di ricerca scientifica, trasferimento tecnologico alle imprese e start up di nuove iniziative industriali con quelle didattiche e formative della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Studi di Milano, che completerà entro il 2011 il suo definitivo trasferimento a Lodi, insieme ad alcuni dipartimenti della Facoltà di Agraria.
L'operazione, avviata nel 2001, comporterà un investimento complessivo di 186 milioni di euro, 86 dei quali sono già stati spesi per la realizzazione della clinica veterinaria per grandi animali (considerata tra le più all'avanguardia in Europa), del Centro Zootecnico Didattico Sperimentale, delle prime strutture didattiche e amministrative della Facoltà, del Parco Tecnologico Padano e di una centrale di cogenerazione che alimenta anche una rete di teleriscaldamento a cui è collegato il 70 per cento delle grandi utenze, private e pubbliche, di Lodi.
Attualmente, nell'edificio da 9.000 metri quadrati del Ptp (costato 21 milioni di euro) sono insediati i laboratori del Cersa (Centro di ricerche e studi sull'alimentazione), di tre istituti e tre dipartimenti della Facoltà di Agraria della Statale di Milano, dell'Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del Cnr, dell'Istituto di Tecnologie Biomediche, dell'Istituto Sperimentale Spallanzani, di Idra Lab, dell'Istituto Zooprofilattico Lombardia-Emilia Romagna, oltre alla sezione di Risicoltura del Centro Ricerche in Agricoltura e a una mezza dozzina di altre società ed enti.
Tra Fondazione e Srl (i due organismi che amministrano il Ptp), il Parco è impegnato in 21 progetti di ricerca scientifica, finanziati dall'Unione Europea, dal governo italiano, dalla Regione Lombardia, dalla Fondazione Cariplo, nonché da consorzi di prodotti come quello del Provolone Dop Valpadana, e in un caso persino dal Dipartimento Agricoltura del governo statunitense.
L'incubatore di imprese del centro ha "tenuto a battesimo" 18 progetti di nuove attività, al punto da esaurire gli spazi a disposizione e di programmare un ampliamento per ulteriori 900 metri quadrati, in cui sarà ospitata una nuova sezione che con il nome di Alimenta diventerà l'incubatore per la creazione di impresa della Città del Gusto e della Salute di Milano, nell'ambito dell'Expo. Sempre nella prospettiva dell'importante appuntamento del 2015, il Parco ha preparato su richiesta del Comune di Milano un dossier informativo per il BIE (Bureau International des Expositions) e sta sviluppando 12 proposte da inserire nel "portafoglio eventi" dell'Expo.
A usufruire dei servizi di controllo e studio forniti dal Parco sono numerose importanti realtà: solo nel settore agroalimentare si citano Barilla, Esselunga, Lavazza, L'Oreal, Conserve Italia e molti altri. Nel corso del 2008 l'attività di trasferimento tecnologico alle imprese ha portato ad elaborare e depositare ben 10 brevetti. Sul piano dei rapporti internazionali, il Parco ha avviato 11 programmi di collaborazione e progetti di ricerca con un centinaio di istituti di 40 diversi Paesi, oltre a 3 progetti di cooperazione internazionale.
Il Parco Tecnologico Padano è una realtà che nel 2008 ha abbondantemente superato i 3 milioni di euro tra ricavi da prestazioni e contributi per progetti di ricerca, che coprono integralmente i costi delle attività.

(02-03-2009)