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Approvato il progetto di rimozione rifiuti presso il tribunale

Ammonta a 70.000 euro il costo dell'intervento di rimozione dei rifiuti e di ripristino dell'area in fregio a viale Milano, nei pressi del Palazzo di Giustizia, che nel marzo del 2012 era stata posta sotto sequestro giudiziario, a seguito di accertamenti eseguiti dal Corpo Forestale dello Stato. Il progetto esecutivo dei lavori, elaborato dal geologo Marco Daguati, prevede oltre alla completa rimozione e allo smaltimento dei rifiuti (costituiti prevalentemente da materiali da demolizione) anche lo svolgimento di una indagine ambientale sui terreni, tramite prelievo ed analisi di campioni dal sottosuolo, finalizzata in particolare alla ricerca di eventuali contaminazioni da metalli, idrocarburi leggeri e amianto. L'intervento pianificato con il progetto approvato ieri dalla giunta riguarda esclusivamente la porzione di area intestata catastalmente al Comune, che si estende complessivamente per una superficie di circa 1.400 metri quadrati, circa 530 dei quali interessati dalla presenza di rifiuti. La proprietà di quest'area è peraltro di attribuzione incerta, data la mancanza di documentazione che ne attesti il titolo di provenienza e considerato che le risultanze catastali non hanno valore al fine di attestarne il possesso.
L'impegno economico assunto dal Comune per la pulizia ed il ripristino dell'area rappresenta quindi solo un adempimento alle disposizioni di legge, che indicano che in assenza della definizione certa della proprietà dei terreni sui quali sono stati rinvenuti i rifiuti l'amministrazione comunale può procedere alla rimozione, riservandosi di rivalersi successivamente sui soggetti obbligati, per recuperare le somme anticipate.
Gli accertamenti svolti a seguito del sopralluogo del 2012 del Corpo Forestale dello Stato hanno consentito di appurare che l'abbandono dei rifiuti rivenuti sottoterra risalirebbe agli anni '70 e '80 del secolo scorso, mentre per i quantitativi (meno significativi) trovati in superficie non si possono escludere episodi in tempi più recenti, considerata anche l'agevole accessibilità dell'area. I depositi interrati consistono in rifiuti misti di attività di costruzione e demolizione, come mattoni, mattonelle, ceramiche, cemento e legno, classificati come rifiuti non pericolosi, da smaltire presso discariche di inerti.
I rifiuti di più recente abbandono, sparsi in superficie, hanno invece natura domestica e commerciale e consistono in cartoni, vetro, plastica e pneumatici fuori uso, oltre a poche lastre di eternit, che alle prime analisi sono apparse in buono stato di conservazione (aspetto compatto e non friabile). Nella prima fase di cantiere, queste lastre verranno ricoperte con teli in Pvc, quindi verranno campionate per determinare la concentrazione di fibre libere e accertare la presenza di amianto, con successivi rimozione e smaltimento previa presentazione di specifico piano di lavoro all'Azienda Sanitaria Locale.

Il progetto di rimozione dei rifiuti e ripristino dello stato dei luoghi ha già acquisito il parere favorevole dell'Arpa e l'autorizzazione paesaggistica del Parco Adda Sud e per consentire lo svolgimento dei lavori la Procura della Repubblica ha emesso un decreto di restituzione dei terreni che erano stati posti sotto sequestro.

(26-06-2014)


Ultima Modifica: 25/05/2022