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Santa Chiara, il Consiglio approva la bozza dello statuto della Fondazione

La bozza dello statuto della Fondazione destinata ad assumere la gestione della Casa di Riposo Santa Chiara è stata approvata dal consiglio comunale nella seduta di giovedì 23 gennaio, con 29 voti favorevoli e 4 contrari. Con questa decisione, l'amministrazione comunale ha così formulato un ulteriore pronunciamento a sostegno della trasformazione dell'istituto di via Gorini, dopo quello espresso con l'atto di indirizzo varato dal consiglio lo scorso 19 novembre.

La proposta di statuto elaborato dal consiglio di Santa Chiara emessa ai voti ieri nell'aula di Palazzo Broletto tiene conto proprio delle indicazioni fornite in quell'occasione, con particolare riferimento a tre elementi: scelta della Fondazione quale nuova veste giuridica della Casa di Riposo (rispetto a quella attuale di Azienda di Servizi alla Persona); garanzia dell'applicazione al personale del contratto pubblico impiego comparto enti locali, sia dal punto di vista del trattamento economico che normativo; previsione di una significativa presenza di amministratori di diretta designazione o nomina da parte del Comune di Lodi, al fine di assicurare uno stretto collegamento tra la Casa di Riposo e la comunità locale.

Le motivazioni della scelta di trasformare Santa Chiara in una Fondazione, di diritto privato ma totalmente pubblica, con rigide clausole statutarie che impediranno l'ingresso di privati, sono state illustrate in aula dal sindaco Simone Uggetti, dall'assessore alle politiche sociali Silvana Cesani e dal presidente di Santa Chiara, Luciano Bertoli.

Con la legge 2 del 2012, infatti, la Regione Lombardia ha modificato il modello di riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (quali le Case di Riposo) che era stato delineato con le precedenti leggi 1 del 2003 e 3 del 2008; in particolare, per le ex Ipab che all'entrata in vigore della riforma del 2003 si erano trasformate in Asp (come Santa Chiara) è previsto che alla scadenza dei consigli attualmente in carica (scadenza che per Santa Chiara è fissata per il mese di maggio) l'istituto venga regionalizzato, assegnando la rappresentanza legale dell'ente e la responsabilità gestionale e patrimoniale ad un direttore generale nominato dalla Regione (come già avviene per le AziendeOspedaliera e le Aziende Sanitarie Locali), affiancato da un consiglio di indirizzo composto da 5 membri, di cui 2 di nomina regionale, 2 di nomina comunale ed 1 "nominato da fondatori o dai loro discendenti ovvero da soggetti rappresentativi degli originari interessi dei fondatori o, in mancanza, da soggetti individuati secondo le previsioni dello statuto".

Per evitare questo scenario, che l'amministrazione comunale e l'amministrazione di Santa Chiara reputano negativo perché negherebbe alle istituzioni ed alla comunità locale qualsiasi effettiva possibilità di incidere sulle scelte di gestione e di indirizzo socio-sanitario della Casa di Riposo, l'unica alternativa praticabile è l'abbandono della forma di Asp e la trasformazione in Fondazione, status che peraltro connota il 97% delle case di riposo lombarde.

L'iniziativa di proporre la trasformazione spetta al consiglio uscente di Santa Chiara, tramite la trasmissione di una istanza alla Regione, a cui spetta la decisione finale, acquisito il parere obbligatorio ma non vincolante del Comune: a seguito dell'approvazione in consiglio comunale della bozza dello statuto della Fondazione, tale procedura verrà avviata prossimamente e dovrà concludersi entro i termini di decadenza del consiglio di Santa Chiara.

(24-01-2014)
 


Ultima Modifica: 25/05/2022