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Bus a chiamata: dal 20 marzo in vigore il nuovo orario

Il servizio di bus a chiamata "perde" le corse della fascia preserale dei giorni infrasettimanali ma amplia considerevolmente il programma delle corse festive.
A partire dal 20 marzo, la domenica e negli altri giorni festivi il ChiamaBus sarà infatti in funzione dalle ore 13.30 alle 19.30, anziché dalle 15.30 alle 19.00; di conseguenza, per agevolare l'utenza, anche le fasce orarie di prenotazione telefonica del servizio (tramite il numero verde gratuito 800761988) sono state ampliate, affiancando a quella della mattina (tra le 09.00 e le 13.00) una pomeridiana (dalle 14.00 alle 18.00).

"Il servizio di bus a chiamata - ricorda l'assessore comunale alla mobilità, Simone Uggetti - era stato attivato in forma sperimentale il 10 maggio 2009 e la durata della sperimentazione era prevista sino alla fine del 2010. Nel 2009 sono stati percorsi circa 7.500 chilometri, che nel 2010 sono diventati 11.800, per costi di gestione passati da 29.000 a 44.000 euro per il 2010. Tali oneri sono ricaduti interamente sul Comune, ad esclusione dell'acquisto dei mezzi utilizzati (due ibridi diesel/elettrico, di dimensioni ridotte rispetto ai bus del servizio ordinario) e dell'installazione delle apparecchiature informatiche e telefoniche per la gestione delle chiamate di prenotazione, che sono stati sostenuti da Line Spa, l'azienda che gestisce in appalto il trasporto pubblico urbano; inoltre, la Regione Lombardia aveva versato un contributo per la campagna di informazione preliminare all'avvio della sperimentazione, nell'ambito del progetto del Piano degli Orari. In circa 22 mesi di sperimentazione è stata registrata una media di utenti molto differenziata tra il servizio preserale dei giorni feriali e quello pomeridiano festivo: nel primo caso il dato è di 3 passeggeri in due ore di servizio (19.00-21.00), nel secondo di oltre 20 passeggeri in 3 ore e mezzo (15.30-19.00). Di conseguenza, valutando i dati, è stato scelto di sospendere il servizio serale feriale e di mantenere quello pomeridiano festivo, che è stato anzi potenziato, con estensione dell'orario di funzionamento, anticipando l'inizio alle 13.30. e posticipando la conclusione alle 19.30. Queste modifiche consentiranno di ridurre da 44.000 a circa 22.000 euro i costi di gestione del servizio, in linea con le misure di contenimento della spesa disposte dalla Regione anche per il servizio ordinario di trasporto pubblico urbano".
 
In tema di trasporti, da segnalare anche la scelta di non rinnovare la convenzione con i taxista della città per il servizio di "Taxi collettivo", che prevedeva un costo di 1 euro per passeggero per un minimo di 3 passeggeri per corse tra la stazione ferroviaria ed il polo universitario e delle ricerca.

"Anche in questo caso - spiega l'assessore alle politiche temporali, Giuliana Cominetti - si trattava di un servizio che era stato avviato, nel 2007, in via sperimentale, nell'ambito del progetto "Lodi città universitaria". La durata, che inizialmente era prevista in un anno, era poi stata prorogata sino a tutto il 2010, anche se i dati erano stati davvero esigui, con un totale di 114 corse in quattro anni, di cui solo 8 nel corso del 2010, da cui la decisione di non confermare l'iniziativa. Rimane invece in vigore, alle stesse condizioni precedenti, il "taxi a tariffa agevolata": corsa singola al costo di 8 euro per il percorso stazione ferroviaria-polo universitario e della ricerca e viceversa".
 
I collegamenti per la cittadella universitaria restano comunque garantiti dal servizio ordinario della Linea 4 del trasporto pubblico urbano, appositamente istituita nel 2007, per un costo annuo a carico del Comune di circa 40.000 euro all'anno.
Il programma di esercizio prevede 8 corse ogni giorno (dal lunedì al venerdì) tra la stazione ferroviaria ed il polo universitario e altrettante sul percorso inverso, 4 nella fascia 08.10-09-30, una alle 15.30 e 3 nella fascia 17.20-18.30, ampiamente sufficienti, poiché gli orari di ingresso ed uscita dei lavoratori del polo sono perfettamente compresi dentro queste fasce, come risulta dalle rilevazioni preliminari effettuate. Per eventuali uscite oltre la fascia pomeridiana 17.20-18.30 esiste la possibilità di usufruire alle 19.08 di una corsa del servizio extraurbano. I dati medi sull'utenza del servizio di trasporto urbano sulla linea 4 sono di 22 passeggeri nella fascia mattuttina per i viaggi dalla stazione al polo e di 50 utenti nella fascia pomeridiana per i viaggi dal polo alla stazione, rispetto ad una "popolazione" della cittadella universitaria e delle ricerca di circa 400 persone.
Peraltro, in base alle rilevazioni effettuate nell'ambito del progetto "Lodi città universitaria", è stato constatato che il 10 per cento dei frequentatori del polo risiede a Lodi, il 15 per cento in Provincia di Lodi, il 28 per cento in Provincia di Milano, il 27 per cento in altre Province lombarde, il restante 20 per cento arriva da altre regioni; il 74 per cento raggiunge il polo in automobile, il 14 per cento in autobus (di cui il 12 per cento dopo aver raggiunto Lodi in treno), il 4 per cento in bicicletta (di cui l'1,5 dopo aver raggiunto Lodi in treno).

"Quando i lavori di completamento del polo saranno ultimati, con il trasferimento definitivo ed integrale a Lodi della Facoltà di Veterinaria dell'Università degli Studi di Milano, le esigenze di garantire adeguati collegamenti tra la città ed il polo stesso ovviamente aumenteranno - sottolinea l'assessore Cominetti - A tale proposito, bisogna ricordare che nel Piano di Governo del Territorio, appena approvato dal consiglio comunale, è prevista la realizzazione di una fermata del treno presso il polo, indicazione inserita anche nel Piano Regionale di Sviluppo, mentre è già in progetto anche un percorso ciclabile dalla strada del Sandone, che comporta un investimento di 1 milione di euro ed è legato alla realizzazione di un Piano Integrato di Intervento; è stata presa in considerazione anche l'ipotesi di un attraversamento ciclopedonale della tangenziale, che tuttavia porrebbe significative difficoltà tecniche e considerevoli costi, stimati in oltre 400.000 euro, tali da non rendere prioritaria una soluzione di questo genere".
 
(18-03-2011)