
ARCHITETTURE E... ALTRO
da fuga nello spazio a termitai umani
A cura di Mario Quadraroli la mostra indaga con immagini il rapporto spazio-tempo-ambiente e condizione sociale indagando il vissuto e le sue molteplici articolazioni.
Giuseppe Orsini, nato a Lodi a tuttora ivi
residente, si è avvicinato alla fotografia analogica con reportages
d'immagini sul grande nord (Norvegia, Islanda
e Canada) per poi passare al digitale.
La sua attenzione si è
ultimamente soffermata sull'architettura e sul suo rapporto con la società :
questa mostra è un ulteriore passo in questo percorso di ricerca. Ha esposto, sia con personali che partecipando
a collettive, oltre che a Lodi a S. Martino in Strada, Milano,
Monza, Gorizia e Smartno in Slovenia.
Alcune sue opera sono state recensite da
Roberto Muth su Tuttomilano del quoticiano la Repubblica e sulle pagine culturali di giornali stranieri.
Due sue fotografie sono conservate presso it
Virtual G Museum di Gorizia, che fa parte del circuito del musei del Friuli Venezia Giulia.
introduce Beppe Cremaschi
Torri antiche e moderne perforano il cielo e
sovrastano it mondo in cui affondano le radici.
Un tempo garantivano efficaci soluzioni a chi
si trovava a fare i conti con necessità di vario tipo.
Adesso le prime testimoniano storie che
perpetuavano il potere attraverso il controllo militare del territorio e
raccontano l'esigenza della classe dominante di elevarsi sopra la mediocrità di
un paesaggio fatto di tetti urbani, dando cosi concretezza al simbolo del
comando ben saldo nelle mani di pochi.
Le strutture d'epoca più recente ricordano
invece l'impetuosa crescita industriale che all'inizio del Novecento ha trasformato, all'ombra di ardite
ciminiere, una società prevalentemente contadina in una di masse operaie.
0 parlano
delle risposte che le città hanno dato al bisogno di abitare e di ospitare le
sedi direzionali del mondo
degli affari e della politica, offrendo spazi sempre più articolati in
verticale con soluzioni tecnico-ar-chitettoniche d'avanguardia tali da garantire
distinzione sociale e professionale a chi li frequenta.
Le immagini di queste costruzioni segnano il percorso di "Dissolvenze", la mostra fotografica firmata all'Angelo da Giuseppe Orsini, che ha affidato alla
sua inseparabile Nikon il compito di mettere a fuoco una chiave di lettura valida per tutte le situazioni
inquadrate durante un tour europeo in Austria, Germania, Bosnia-Erzegovina e naturalmente Italia, con
particolari di Milano e Pavia, anche di Lodi con la sagoma della ciminiera del Fabbricone, il Linificio e canapificio
nazionale che lungo la ferrovia ha dato lavoro, nella prima meta del Novecento, a migliaia di uomini e donne.
Il tema proposto da Orsini supera l'elemento
estetico, che pure è abilmente curato nella lettura degli episodi architettonici colti dall'obbiettivo, per
sconfinare in riflessioni sulla dimensione del potere.
Le venti torri (dieci antiche e dieci
moderne), presentate in bianco e nero in formate) 50 per 70, vengono sempre inquadrate dal basso. E tanto solide
appaiono alla base, quanto effimere nei tratti finali del loro percorso verticale, dove l'impressione di forza
sprigionata nei primi metri della loro scalata al cielo lascia posto all'evanescenza.
Il bianco e nero si traduce
allora in grigio, in un'ombra cupa che annulla nell'indistinto la magia della
geometria e dei particolari, mentre l'idea di solidity, suggerita da realtà tagliate su misura per esaltare
il ruolo di una elite sociale e professionale, genera un senso di incertezza,
un dubbio.
Va cosi in crisi it mito incorporato nella
stratificazione storica e nell'eleganza dell'innovazione architettonica e si
apre l'interrogativo sui valori che l'uomo insegue con l'esercizio del potere.
E' un metodo già adottato da Orsini nelle
mostre tenute negli ultimi anni a Lodi e a
Milano (ad esempio "Oltre it
ponte", "Fughe nello spazio", "Prospettive di
solitudine"), dove la fotografia invita a superare la suggestione delle forme e a volare più alto.
DAL 20 GENNAIO AL 12 FEBBRAIO 2023
PRESSO LO SPAZIO BIPIELLE ARTE - VIA POLENGHI LOMBARDO
Orari:
Giovedì e Venerdì dalle 16.00 alle 19.00
Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
INGRESSO LIBERO
