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Campagna di sensibilizzazione sull'uso improprio dei cestini

Le dichiarazioni dell'Assessore Tarchini

Pubblichiamo le dichiarazioni dell'Assessore Tarchini inoltrate alla stampa locale.

“Non importa che se parli bene o male, l’importante è che se ne parli”.
Potrebbe essere forse azzardato scomodare Oscar Wilde con uno dei suoi più noti aforismi, ma in fondo credo fosse quella la mia speranza più sincera nel momento in cui ho proposto la campagna di sensibilizzazione contro l’utilizzo improprio dei cestini, contraddistinta dell’espressione dialettale “Fa no el vunción!”.

Ero consapevole del fatto che probabilmente avrei suscitato qualche clamore ed attirato qualche critica, ma confidavo nell’idea che ogni probabilità la reazione all’iniziativa avrebbe alzato il livello di attenzione sul tema di fondo: le pratiche scorrette di conferimento dei rifiuti domestici.
L’utilizzo goliardico di una nota e colorita espressione tipica del nostro dialetto rappresenta una piccola provocazione finalizzata alla diffusione di un messaggio che è correttamente scritto in italiano nel corpo di adesivi e manifesti: che il corretto metodo di conferimento è il porta a porta, che il deposito di sacchi contenenti rifiuti domestici presso i cestini stradali è contrario al Regolamento di Igiene Urbana; ed infine che la sanzione prevista per il mancato rispetto della prescrizione va da 50 e 300 euro.
In poche parole un messaggio alla portata di tutti, senza l’intenzione di arrecare offesa generalizzata, visto per altro che l’esortazione dialettale è squisitamente rivolta a chi effettivamente utilizza i cestini in modo contrario alle regole, determinando un evidente pregiudizio per il decoro urbano, oltre che un aggravio dei costi di smaltimento.
Volendo approfondire ulteriormente l’analisi del fenomeno direi che il metodo di conferimento adottato dall'amministrazione ormai diversi anni fa, il cosiddetto “porta a porta spinto”, ha consentito alla nostra città di raggiungere importanti risultati in termini di raccolta differenziata, attestatasi nel corso del 2017 al 71%; è tuttavia innegabile che le caratteristiche proprie di questo sistema abbiano determinato un qualche scadimento del decoro e dell’igiene urbana.
Sono solito considerare parte di queste criticità in qualche modo “fisiologiche”, basti pensare alla costante presenza di sacchi e sacchetti ai bordi delle nostre strade e sui marciapiedi, oppure ai rifiuti che durante le operazioni di raccolta “sfuggono” dai contenitori all'interno dei quali erano stati posizionati.
Altre criticità sono invece dovute a specifici comportamenti incivili, possibili (ma non giustificabili) conseguenze delle “rigidità” che il sistema di conferimento porta con sè: la necessità di stoccare in ambienti domestici i rifiuti, così come il rispetto di precise giornate ed orari di esposizione. Tali comportamenti irrispettosi dei regolamenti comunali, tanto quanto delle più elementari norme della convivenza civile, si sostanziano nelle note pratiche di abbandono dei sacchi presso i parcheggi o sui cigli delle strade comunali o provinciali e nell'utilizzo improprio dei cestini stradali.
La consapevolezza dei limiti di un sistema, unita all'idea che l’attuale metodo di raccolta (come qualsiasi altro del resto) non rappresenti un fine ideologico al quale tendere, ma un mezzo per realizzare più obiettivi, ci ha condotti da un lato all'appassionata ed attenta osservazione e valutazione delle dinamiche che animano la realtà della gestione dei rifiuti solidi urbani nelle altre città vicine e lontane; dall'altro lato all'elaborazione ed alla messa in atto di misure, qui ed ora, che possano apportare progressivi miglioramenti allo stato di fatto.
In questa direzione vanno dunque l’aumento generale delle frequenza degli spazzamenti meccanizzati e manuali, la cui erogazione è consultabile e dunque verificabile attraverso l’apposita mappa pubblicata sul sito del Comune di Lodi, così come i provvedimenti di “flessibilizzazione” del conferimento.

A partire dal mese di febbraio infatti la finestra utile per l’esposizione dei rifiuti nel centro storico, oggi indistintamente limitata alla fascia oraria 19.00-20.00, verrà estesa fino alle 21.00, per agevolare chi rientra a casa più tardi; così come una revisione degli orari di apertura della piattaforma ecologica consentirà di conferire la domenica mattina, quando certamente molti più residenti avranno possibilità di recarvisi. Dal canto mio non posso che garantire e rinnovare l’impegno al costante e progressivo adeguamento del servizio, con il fine di riconsegnare ai lodigiani un contesto urbano degno della nostra grande città.

Alberto Tarchini
Assessore all’ambiente

Lodi, 23 gennaio 2018