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Al via il restauro del torrione di Lodi

IL COMUNE E L'ASSOCIAZIONE LODI MURATA PRESENTANO IL PROGETTO

 
Stanno per essere avviati i lavori di consolidamento e restauro del Torrione del Castello, primo intervento di attuazione dell'ambizioso progetto di recupero e valorizzazione turistica degli antichi percorsi sotterranei della Lodi medievale, che trovano proprio nel Torrione il loro principale "snodo", nonché il futuro punto di partenza degli itinerari alla scoperta della Lodi più misteriosa e nascosta. Complessivamente, il progetto comporterà un investimento di 1 milione di euro, di cui circa 370.000 destinati ai lavori sul Torrione, con una copertura finanziaria garantita prevalentemente dal Comune e in parte da un contributo della Fondazione Cariplo, che grazie al coinvolgimento nell'operazione della Provincia di Lodi ha inserito questo obiettivo tra le priorità da sostenere nel Lodigiano.
In base ad una convenzione stipulata con il Comune, a realizzare gli interventi del piano sarà l'Associazione Lodi Murata, ai cui studi e alle cui attività di promozione e divulgazione si deve la riscoperta dei percorsi sotterranei e l'intuizione di recuperarli ai fini della valorizzazione turistica. Il protocollo d'intesa siglato tra il Comune e l'associazione prevede l'esecuzione di rilevazioni georadar e la restituzione grafica delle tracce rilevate (operazioni già effettuate dalla Igeam s.r.l.); l'identificazione delle aree di interesse relative a vani accertati dalle rilevazioni; le opere di ripristino del torrione; le opere preliminari di pulizia dei sedimenti accumulati nel tempo per consentire l'accesso e la rilevazione dei vani e camminamenti nella zona del Castello; la mappatura e messa in sicurezza degli spazi interessati dai percorsi da aprire alle visite guidate della zona; la realizzazione dell'impianto elettrico e di illuminazione dei percorsi e valorizzazione degli stessi.
I capisaldi del percorso turistico saranno quindi il Torrione, il Revellino esterno, il Revellino interno, il fossato del Castello e i ruderi dell'arco sottostante la Porta Regale. In questo primo lotto di opere, relative al Castello, la priorità è stata assegnata al recupero del Torrione, a causa del suo degrado. Il progetto dell'intervento di consolidamento e restauro è stato elaborato dall'architetto Sergio Rettura, che si è avvalso della collaborazione del geometra Paolo Tarenzi per il rilievo geometrico del Torrione e del fossato, dell'architetto Cinzia Robbiati per il rilievo materico e del degrado del Torrione, del Revellino esterno ed interno e dell'ingegner Gabriele Malvasi per il progetto di consolidamento del paramento esterno del Torrione.

Un po' di storia

Il torrione del Castello di Lodi fa parte delle innovazioni apportate da Francesco Sforza al complesso fortificato di precedente epoca viscontea. I cambiamenti strutturali e le aggiunte dell'epoca sono espressione del nuovo tipo di fortilizio, dai caratteri esclusivamente militari e dall'impianto concepito per fronteggiare le armi da fuoco, che si va affermando in Italia nello scorcio del Quattrocento. Il tipo della rocca si distingue da quello del castello medievale, oltre che per il suo scopo esclusivamente militare, senza concessioni all'aspetto residenziale o estetico, per connotazioni architettoniche e difensive nuove: spesse muraglie, bassi torrioni, imponente rivellino, profondi fossati, sistematico impiego dell'apparato a sporgere. Il torrione originale a sezione rotonda, era alto circa 16-17 metri. Nel 1905 il Comune di Lodi (proprietario dell'intero Castello dal 1866), fa innalzare la torre fino all'altezza di circa 33 metri, adibendola a serbatoio dell'acqua. Dimensioni e struttura del torrione attuale sono da ricondurre a questo momento storico. La torre del Castello di Lodi è una struttura costituita da una parte storica originale (fondazioni e struttura fuori terra fino a 16-17 metri di altezza) e dalla parte superiore costruita in epoca recente. La muratura è realizzata in mattoni pieni su tutta la superficie. Lo spessore varia da 190 a 685 centimetri ai piani bassi. Attualmente solo gli ultimi due livelli del torrione sono visitabili attraverso l'accesso presente su un terrazzo concesso, assieme al resto dell'ex complesso fortilizio, in affitto alla Questura.

Stato di degrado

Esterno
Il paramento murario esterno mostra evidenti distacchi dello strato superficiale ed inoltre sono frequenti le fessurazioni verticali che interessano detto strato. Talune architravi delle aperture presenti sulla prima e seconda fascia dal basso risultano lesionate o completamente fratturate. La parte basamentale, a sezione tronco conica, presenta lacune estese che interessano il primo ed il secondo strato di mattoni.
La seconda fascia dal basso presenta una grossa lacuna dello strato superficiale di circa 5 metri quadrati che, a partire dall'architrave di uno dei vani immediatamente al di sopra del marcapiano in pietra, si irradia verso l'alto. Detta lacuna, certamente dovuta al crollo di un precedente intervento (vedi la presenza di mattoni di diversa fattura), risulta essere la più preoccupante perché, specialmente sul lato sinistro, mostra un vistoso distacco rispetto allo strato sottostante; distacco di ben 12 centimetri. Sono presenti all'interno delle parti distaccate del paramento murario, a causa di frequentazioni di volatili che, nel corso degli anni, certamente hanno rilasciato deiezioni e cadaveri. Un ulteriore motivo di apprensione è rappresentato dallo stato dei marcapiani. Il primo, in conci di pietra con sagoma a toro, manca di stilature tra conci stessi. Il secondo e terzo, formati da mattoni aggettanti, presentano vari livelli di sconnessione e rotture frequenti.
Sul percorso di ronda, si rileva che taluni fori destinati al deflusso dell'acqua piovana, presenti sul calpestio e sulle pareti, risultano slabbrati e con frammenti di mattoni in bilico tanto verso un terrazzo adiacente, quanto verso il fossato; inoltre taluni merli, nella parte a coda di rondine, presentano vistose mancanze di malta di allettamento che lasciano liberi i mattoni, con pericolo di caduta, anche a causa di semplici folate di vento; anche la parte davanzale della merlatura registra la stessa situazione; inoltre, tutta la merlatura presenta vistose assenze di stilature fra i mattoni.
La struttura della copertura non presenta particolari situazioni di degrado per quanto attiene le parti lignee, ma non è stato possibile prendere visione del manto di tegole, in quanto l'accesso alla lanterna risulta essere non praticabile senza le adeguate protezioni igienico-sanitarie. Si rimanda, per ciò che attiene lo stato della copertura, all'indagine puntiforme a ponteggio montato.

Interno
All'esame obiettivo della struttura e delle scale di accesso all'ultimo livello non si sono riscontrate situazioni di dissesto e/o degrado di particolare gravità.

Criticità

Esterno
La possibilità di distacco delle parti ammalorate della muratura, crea un primo livello di pericolosità rivolto a tutte le persone circolanti negli spazi sottostanti il Torrione, sia nel fossato, sia sul terrazzo della casa del Questore: pericolosità che coinvolge l'incolumità stessa delle persone.

Interno
l locali accessibili si presentano completamente coperti di guano, per la presenza di numerosi piccioni ormai padroni del luogo. Questa condizione è estesa ad ogni angolo, anche il più riposto, del Torrione. L'ingresso dei volatili avviene dai numerosi fori pontari che trapassano l'intera muratura, da alcuni varchi presenti nelle grate di protezione applicate alle finestre, dal percorso di ronda attraverso l'accesso che conduce al sottotetto e dagli spazi esistenti tra la muratura e la copertura. La scala di accesso ai livelli superiori, in discrete condizioni di conservazione, è completamente ricoperta di guano e ciò comporta difficoltà di deambulazione dovuta all'angustia dei percorsi e difficoltà di permanenza per i miasmi, creando un secondo livello di pericolosità, rivolto alle persone che si trovino a dover accedere all'interno del torrione, di tipo igienico sanitario.