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L'interrogazione sulla morte di Egidio Grecchi

 
LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO E DELL'ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI IN MERITO
ALL' INTERROGAZIONE SULLA MORTE DI EGIDIO GRECCHI

"In merito all'interrogazione sulla morte di Egidio Grecchi che il capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, Mauro Rossi, ha annunciato alla stampa di voler presentare, premesso che l'interrogazione stessa non è stata ancora depositata e pertanto non ne conosciamo i contenuti, garantiamo fin da ora che la giunta fornirà a Rossi e al consiglio tutte le informazioni che verranno richieste, con la consueta disponibilità e completezza di elementi di conoscenza, come è avvenuto in tutte le precedenti occasioni, con un atteggiamento ben lontano dalla "arroganza" che Rossi ci attribuisce. Allo stesso tempo, invitiamo tutti a non cedere alla tentazione di strumentalizzare politicamente una vicenda che innanzitutto deve generare il cordoglio e l'umana pietà che sempre la morte di una persona in circostanze tragiche induce e che in secondo luogo ha visto l'amministrazione comunale, e in particolare i servizi sociali, impegnata a lungo e in modo concreto per cercare forme adeguate con cui prestare assistenza ad una persona dal percorso esistenziale problematico e che ostinatamente rifiutava ogni aiuto. Nel caso specifico, poi, è del tutto fuori luogo paragonare la scomparsa di Egidio Grecchi a quella, avvenuta lo scorso gennaio, di Witas Viscnyayskay, dato che Grecchi è morto per affogamento dopo essersi buttato in Adda mentre il clochard di origine lituana è deceduto per una serie di complicazioni fisiche dovute alla sua condizione volontaria di senzatetto e all'abuso smodato di bevande alcoliche. Per questi e per tutti gli altri casi analoghi che sono stati seguiti in questi anni, l'amministrazione comunale non ritiene affatto che la sua politica dei servizi sociali debba essere ripensata, se con ciò si intende che sino ad ora sia stata insufficiente o inadeguata, perché al contrario in questo settore sono stati profusi sforzi ed energie come mai prima, anche perché mai come prima negli ultimi anni questo tipo di disagio sociale si è manifestato in città. Come già dichiarato, la morte di una persona che viveva in condizione di marginalità sociale viene inevitabilmente avvertita come una sconfitta che colpisce l'intera comunità, ma ciò non fa venir meno la nostra consapevolezza di aver tentato tutto il possibile, con ogni mezzo e anche persino oltre ogni ragionevole illusione che la persona in questione fosse disponibile a ricevere aiuto.
Egidio Grecchi non è mai stato abbandonato e non è morto perché gli è stata negata assistenza o perché gli è stata fornita un'assistenza insufficiente. Da quando era uscito dal carcere nel 2006 per effetto dell'indulto, gli operatori dei servizi sociali e quelli del progetto di "educazione di strada" hanno mantenuto con lui contatti quasi quotidiani, proponendogli svariate forme di sostegno e di riabilitazione socio-sanitaria, sempre rifiutate.
L'unico aiuto che ha accettato è stato quello del pernottamento nei mesi invernali presso il dormitorio pubblico di via Defendente, perché fortunatamente a Lodi nessuno è costretto, per mancanza di assistenza, a dormire all'addiaccio, a meno che non sia lui a volerlo (come il clochard lituano, che solo in due o tre occasioni è stato convinto a recarsi al dormitorio, salvo poi andarsene nel cuore della notte). Più recentemente, dopo una faticosa opera di persuasione, Grecchi aveva accettato la proposta di Comune e Sert di sottoporsi ad una terapia di disintossicazione da alcol e sostanze stupefacenti, inizialmente presso una comunità di recupero del territorio e in una seconda fase presso un'altra struttura fuori provincia. Entrato in comunità il 2 aprile, Grecchi se ne è andato dopo pochi giorni, a quanto pare dopo aver appresa la notizia della sospensione dei termini di esecuzione di un residuo di pena detentiva che doveva scontare. Venerdì 10 aprile si è presentato al dormitorio pubblico, prima dell'orario di apertura, e di fronte all'invito a ripresentarsi un po' più tardi ha dato in escandescenze, sfondando a calci la porta d'ingresso e aggredendo gli operatori presenti, che hanno informato le forze dell'ordine. Sabato e domenica è stato quindi visto in città da più persone, compresi alcuni esponenti dell'amministrazione comunale, che hanno segnalato la circostanza alle forze dell'ordine e alla polizia locale, dato che risultava che Grecchi dovesse trovarsi presso la comunità di recupero. Infine, il tragico e fortuito epilogo di domenica".

Lorenzo Guerini
Sindaco di Lodi

Silvana Cesani
Assessore alle politiche sociale