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'Verdi legge Verdi', a Lodi lo spettacolo sul grande musicista

Massimiliano Finazzer Flory in scena con la vita del Maestro di Busseto

Nella città natale di Giuseppina Strepponi non poteva mancare un’occasione unica di riscoprire, da un’angolatura del tutto originale, il celebre marito.
La grande soprano, nata a Lodi l’8 settembre 1815, non è solo la seconda moglie di Giuseppe Verdi ma è passata alla storia anche per esserne stata sua grande amica, confidente e consigliera, avendone curato per molto tempo gli affari. I suoi carteggi sono, non per nulla, tra i documenti più importanti per ricostruire la biografia verdiana.

Ed è proprio dalla biografia del Maestro, dai carteggi, dallo scrittore colto nella dimensione privata con ancor più curiosità e incisività rispetto a quella pubblica che prende le mosse il lavoro diretto e interpretato da Massimiliano Finazzer Flory, che in Verdi legge Verdi propone uno spettacolo dai forti spunti educativi oltre che artistici, dedicato al grande Maestro di Busseto e alla sua straordinaria musica.

L’appuntamento di venerdì 18 maggio alle 21.00 alla Sala della Musica della Fondazione Cosway sarà un momento di spessore artistico non comune, in cui riflettere sulla percezione che oggi abbiamo del compositore e delle sue opere, che non cessano di essere rappresentate ovunque nel mondo. L’infanzia e le diverse stagioni della sua vita, i tormenti, l’opera lirica, gli amori, la passione politica, l’amore per l’arte e la musica, i viaggi, la passione letteraria: tanti gli spunti e gli aneddoti emergenti dai documenti originali, che costituiscono la “voce” del compositore. È un unico racconto in nove episodi, parte dall'infanzia e viene intervallato da una selezione dei brani più celebri, eseguiti al pianoforte dalla pianista Yuna Saito, che accompagna lo spettatore in un crescendo di emozioni.  

Verdi si racconta attraverso la famiglia, la prima spinetta, la sua formazione, il Conservatorio, il rapporto con Wagner, i librettisti come Arrigo Boito.
Lo vediamo mentre dispensa consigli a un giovane compositore e ai cantanti, oppure mentre intesse la sua relazione con Milano e l’Italia, vivendo anche la sua esperienza di deputato del Regno di Sardegna prima e d’Italia poi. Ascolteremo anche i suoi giudizi, non sempre teneri, a proposito del pubblico e nell’incontro con i direttori d’orchestra, tra cui Arturo Toscanini che rimane probabilmente il suo miglior interprete. Finazzer Flory dirige e realizza uno spettacolo completo, vivo, potente. Porta in scena un Verdi che potremmo definire ‘interiore’, un figlio che cerca un padre, un uomo con un rapporto anche ‘fisico’ con le letture che lo appassionano: su tutti i ‘Promessi Sposi’ manzoniani, poi le grandi drammaturgie di Shakespeare (Otello, Macbeth, Falstaff), infine l’amato Dante Alighieri.

Un rimando tra passato e presente, due dimensioni che si alternano continuamente nella formazione della sua personalità prima ancora che nella maturazione artistica e professionale.  

Lo spettacolo è realizzato con il contributo della Regione Lombardia, in occasione dell’anno della cultura in Lombardia 2017-2018, oltre che con l’Accademia della Scala di Milano e il circuito radiofonico di Radio Marconi in qualità di media partner. L’ingresso è gratuito sino ad esaurimento posti.

“Con questa performance l’Amministrazione comunale di Lodi, che offre il patrocinio alla serata oltre al proprio contributo organizzativo – dichiara l’Assessore alla cultura Lorenzo Maggi – insiste nella direzione intrapresa della riscoperta dei classici, inaugurata a settembre con il reading di due capitoli dei Promessi Sposi manzoniani in piazza Broletto e proseguita con l’appuntamento del Coro Tyrtarion a dicembre nella splendida cornice dell’Incoronata. Crediamo fortemente in questa linea di approccio culturale, che aiuta tutti noi, giovani e adulti, a ragionare sulle radici della nostra identità e orientarci nelle sfide poste dalla modernità, diventando indispensabili modelli nel confronto con altre tradizioni e culture”.

Lodi, 14 maggio 2018