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Piano delle alienazioni, la replica del Comune

"Né il Sindaco né la sottoscritta, cui fa capo la presentazione del provvedimento, hanno avuto contatti o conoscono la Società Ita Costruzioni Generali. Si sono seguite le procedure previste dall'iter di alienazione per i beni di proprietà del Comune, comunicando tutto in sede di Commissione Consigliare: pertanto non c'è ragione di millantare una mancata trasparenza".

Ad affermarlo è l'Assessore al Patrimonio Claudia Rizzi, che interviene a seguito della polemica riportata dai quotidiani locali il giorno 10 gennaio 2018, innescata da alcuni Consiglieri di Minoranza, e riferita alle due aree inserite nella variazione del piano delle alienazioni attualmente vigente, approvata con delibera del Consiglio Comunale lo scorso 18 dicembre.

Agli atti del Comune risultano presentate manifestazioni di interesse per i due lotti in questione datate 10/10/2016 per via Griffini e 25/05/2017 per viale Milano.

"Chiunque può presentare - afferma l'Assessore Rizzi - manifestazione di interesse per dei terreni o degli immobili di proprietà Comunale. Nello specifico, le due manifestazioni, che peraltro non sono ascrivibili alla società citata dai Consiglieri, sono state protocollate ben prima del nostro insediamento. Alle domande dei Consiglieri di Minoranza sul perché vendere le aree del piano di dismissione rispondo con un'altra domanda: perché non venderle? Tra l'una e l'altra risposta ritengo sia preferibile quella che propende per la vendita, al fine di evitare costose manutenzioni, ridurre problematiche igienico sanitarie e ultimo, ma non ultimo, produrre risorse per l'amministrazione comunale. Ritengo inoltre che sia importante stabilire un principio: il comune deve vendere o non vendere le sue proprietà, oppure si deve forse considerare il demanio pubblico come qualcosa di inamovibile? A mio avviso, e alla luce della normativa vigente, si deve vendere ciò che non ha finalità pubbliche ovviamente al prezzo più adeguato, supportato da perizie asseverate".

Sulla questione citata dai Consiglieri circa la pubblicazione di un post sulla pagina FB della Società citata, vale la pena ricordare che l'ordine del giorno del C.C. è esposto all'albo pretorio cinque giorni prima della seduta, ragion per cui è visibile da chiunque. In questo caso la pubblicazione sull'Albo online del Comune risale al 12/12/2017 e il Consiglio Comunale si tenne in data 18/12/2017.

Prosegue Rizzi: "Ribadisco: importante non è chi abbia interesse ad acquistare e quale uso ne faccia in futuro, importante è che quell'area non serva all'ente pubblico e che il prezzo di vendita sia congruo. La perizia diventa quindi un passaggio fondamentale per la definizione del più probabile prezzo di mercato dell'area oggetto di alienazione e questo assessorato si adopererà nella direzione di individuare soggetti di comprovata esperienza e capacità che possano svolgere questo delicato incarico. Ricordo inoltre ai Consiglieri, anche di comprovata esperienza professionale, che la destinazione d'uso delle aree sul territorio comunale non è lasciata alla discrezionalità degli amministratori, che si susseguono, in funzione delle proprie idee, ma è definita dallo strumento urbanistico vigente, che per ognuna di esse ne stabilisce le prescrizioni cui è sottoposta".

Il piano delle alienazioni, come è noto, è redatto allo scopo di individuare le proprietà comunali che possono essere vendute e dar loro un corrispettivo valore economico.

"In tempi brevi - conclude l'Assessore Rizzi - renderemo pubblico il censimento di tutte quelle aree inutilizzate, comunemente definite reliquati, per farle diventare oggetto di manifestazione di interesse da parte dei cittadini e perseguire un duplice scopo: evitare costose manutenzioni e produrre risorse per attività istituzionali".

Lodi, 10 gennaio 2018.