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Lodi Blues Festival

 
LODI BLUES FESTIVAL, QUATTRO GRANDI ARTISTI PER DUE SERATE TRASCINANTI NELLA WINTER SESSIONE 2009 AL TEATRO ALLE VIGNE

Dopo i grandi successi del 2007 e 2008 (sempre con tutto esaurito in sala) la terza edizione della Winter Session del Lodi Blues Festival (in programma venerdì 6 e sabato 7 febbraio), vedrà alternarsi sul palco del Teatro alle Vigne una colonna del blues "made in Italy" come Roberto Ciotti (con la sua seicorde accompagnato dalle percussioni), la band della star internazionale Ana Popovic (considerata la migliore chitarrista europea e dalla presenza scenica debordante), Keith B.Brown (cantante e chitarrista afro/americano tra i più quotati interpreti di country blues della sua generazione) e il giovane fenomeno degli 88 tasti Matthew Lee, cantante e pianista di straordinario talento. Un cast di grande livello, per confermare l'eccellenza di un appuntamento che sta diventando ormai un punto di riferimento della stagione blues invernale, in attesa che la prossima estate le piazze e le strade della città tornino ad echeggiare le atmosfere della musica dell'anima.
 
Roberto Ciotti

Inizia a coltivare negli '70 la passione per il blues ascoltando dal vivo Jimi Hendrix e i primi dischi d'importazione. La sua lunga carriera attraversa varie fasi, dal blues acustico al rock blues, fino ad arrivare nel 1988 al CD No more blue (Marrakech Express), dove si mette in evidenza come compositore. Lo stile cambia molto, arricchendosi di armonie e ritmi soul e latini ma restando ferma l'ispirazione blues. Seguono numerose collaborazioni (Ginger Baker, Brian Auger), le partecipazioni ai festival internazionali (Berlino, Bellinzona), poi l'apertura dei concerti di Bob Marley, i tour negli Usa con Ginger Baker e in Russia, le apparizioni come session man a fianco di Edoardo Bennato e Francesco De Gregori, le trasmissioni TV (DOC, Quelli della notte) e le colonne sonore (Tournée).
Ha 10 CD all'attivo, di cui Walkin (1999) ha venduto oltre 20.000 copie.
Nel 2001 ARD (primo canale televisivo tedesco) gli dedica uno special con monografia, intervista e concerto dal vivo. Nel 2002 registra Behind the Door, che contiene 11 inediti ed è ricco di novità musicali. Nel 2003 partecipa al Philips Dubai International Jazz Festival con Billy Cobham, Archie Sheep, Stanley Jordan ed altri. Esce quindi la compilation Il volo dove compare No More Blue, insieme ai grandi classici del soul (Aretha Franklin, Bill Withers, Santana ecc.). Nel 2004 il tour di Behind the door tocca i più importanti festivals e clubs italiani tra cui Isola Liri e Salumeria della Musica a Milano.
Nel 2005 tour italiano nei migliori jazz e blues festivals (tra cui Ponza e Salerno); nello stesso anno assume l'incarico della direzione artistica dell'Eurblues Festival di Roma.
Nel 2006 appare nei contenuti speciali del dvd Missisippi Blues di Bertrand Tavernier, con una intervista di 15 minuti e una canzone, e partecipa nuovamente all'International Jazz Festival di Abu Dabhi con il suo quintetto. Nel 2007 scrive un libro autobiografico, Unplugged, pubblicato da Castelvecchi Editore, con CD acustico Best Of in allegato, in vendita presso le librerie La Feltrinelli di tutta Italia.

Ana Popovic

Nata nel 1976 a Belgrado, respira da subito in famiglia l'atmosfera di grande passione musicale, grazie al padre Milutin, chitarrista e basista blues.
A 15 anni, imbracciata la chitarra del padre, inizia a studiare lo strumento, prima come autodidatta, poi prendendo regolari lezioni. Nel 1995 fonda la sua prima band, gli Hush, con il chitarrista Rade Popovic, e subito si impone con trascinanti esibizioni live nei principali club di Belgrado, sino ad approdare alla Tv di Stato.
Le prime esperienze all'estero giungono con le partecipazioni a festival in Grecia e Ungheria, quindi nel 1998 esce il primo album degli Hush, Hometown, a tiratura limitata. Trasferitasi a Utrecht, in Olanda, per lavorare come grafica e designer, Ana partecipa a un concorso presso il locale Conservatorio e viene selezionata, vincendo una borsa di studio. A Utrecht fonda una nuova band, che acquisisce presto grande popolarità in Olanda e in Germania, dove viene messa sotto contratto dalla Ruf Records, che nel 2000 porta Ana e i suoi compagni a Memphis per registrare un Cd (intitolato Hush!) prodotto da Jim Gaines (già produttore di Carlos Santana e Steve Ray Vaughan.
Nel 2001 incide una versione di Belly Button Window inserita in Blue Haze, un Cd omaggio a Jimi Hendrix a cui partecipano personalità del blues con Bernard Allison, Eric Burdon, Walter Trout, Popa Chubby, Jimmy Thackery, Tai Mahal e Buddy Miles.
Nel 2002 partecipa in Europa al Jimi Hendrix Tribute Tour con Walter Trout ed effettua poi il suo primo tour negli Usa con la sua band olandese; a fine anno, ottiene tre nominations per i Blues Awards in Francia, come miglior cantante, miglior chitarrista e miglio album. Nel 2003 torna a Memphis per incidere il secondo album per la Ruf Records, intitolato Comfort to the soul e prodotto da Jim Gaines e David Z.
Prima europea di sempre, ottiene la nomination come miglior artista emergente al prestigioso WC Handy Award; partecipa poi come special guest al tour europeo di Solomon Burke. Il 2004 è un anno di intensa attività live, con tournée europee, negli Usa e in Canada; tra i riconoscimenti che le vengono attribuiti, anche il premio del festival jazz di Joan Le Pins, in Francia. Il 2006 segna la partecipazione al leggendario Blues Cruise (primo artista europeo di sempre), nonché il premio di artista blues dell'anno da parte del Blues Wax Magazine; dopo una tournée di 13 settimane negli Usa, firma un nuovo accordo con l'importante casa di produzione Delta Groove Record Label e si reca a Los Angelese per un nuovo lavoro discografico.

Keith B. Brown

Considerato uno dei più grandi interpreti del country blues, è nato a Memphis (Tennessee), da una famiglia originaria di Greenwood, nel cuore del Delta.
La sua conoscenza e la sua padronanza dello stile Delta hanno fatto di lui uno dei più acclamati esponenti della nuova generazione di artisti country afro-americani, insieme a figure come Son House, Skip James, Robert Johnson e Fred McDowell.
Nonostante sia un esperto ed apprezzato chitarrista, il suo "strumento" principale è la voce: così come prima di lui i titani del Delta Blues, fa della vocalità il primo elemento della sua musica. La sua opera è un mix di blues tradizionale e originale.
"Per me - ha dichiarato - è essenziale restare fedele ai grandi maestri e ai fondatori di questo genere musicale, e al tempo stesso è importante innestare su questa tradizione la mia sensibilità e la mia storia artistica e culturale. La trasmissione orale è l'essenza stessa della tradizione e sulla strada della continua evoluzione del blues dobbiamo cercare di essere pienamente rispettosi e coerenti con questa tradizione, raccontando le nostre storie come i "padri" del blues raccontavano le loro".
Sintesi perfetta di questo orientamento è il cd Keep Movin', una potente miscela di folk, soul e qualche sfumatura pop. La dimensione artistica di Keith B. Brown si è estesa nel corso della sua carriera anche ad altre discipline, in particolare la cinematografia.
Nel 1998 ha recitato nel film Stop Breakin' Down', di Glenn Marzano, sulla vita del leggendario Robert Johnson, in cui è stato l'acclamato interprete del ruolo di Son House. Nel 2003 ha invece prestato il suo volto e la sua voce alla raffigurazione di Skip James in The Soul of a Man, codiretto da Martin Scorsese e Win Wenders e presentato al Festival di Cannes, dove lo stesso Brown si è recato in compagnia di Wenders.
Il successo internazionale di The Soul of a Man ha contribuito ulteriormente ad accrescere la fama di Brown come talentuoso compositore, cantante e musicista, facendolo diventare una delle più acclamate star di blues, folk e soul.

Matthew Lee

Cantante e pianista, propone uno show del tutto particolare ed unico in Italia.
Oltre ad essere un musicista di grande talento, impreziosisce il suo spettacolo con incredibili virtuosismi. La sua voce, inconfondibile, sa essere a seconda della situazione dura e grintosa ma anche calda ed espressiva. La sorprendente padronanza del palco lo rende, nonostante la giovane età, uno degli artisti più completi e carismatici del panorama musicale. Matthew Lee nasce a Pesaro il 6 gennaio del 1982.
All'età di 11 anni si iscrive al Conservatorio della sua città ed impara velocemente i primi rudimenti della tecnica pianistica, attraverso la musica classica.
Si avvicina al rock'n'roll ascoltando i dischi di Elvis Presley del padre (musicista).
Il pubblico è subito affascinato dalla sua straordinaria abilità e dal suo carisma ed è così che per ben tre volte viene ospitato nella celebre trasmissione televisiva Domenica In..., condotta da Carlo Conti e Mara Venier. A questo grande successo ne segue subito un altro, con l'esibizione allo show tv pomeridiano di Paolo Limiti Ci vediamo in tv, dove riscuote nuovamente grandi consensi. La stampa lo definisce "il genio sulle orme di Jerry Lee Lewis" e la televisione continua ad ospitarlo: è la volta di Renzo Arbore che, dopo averlo ascoltato dal vivo ed esserne rimasto entusiasta, lo invita come ospite nella sua trasmissione Speciale per me ovvero meno siamo meglio stiamo, il sabato notte su Rai 1.
Nel 2005 comincia a suonare in famosi club italiani quali il The Place di Roma, Le Scimmie di Milano, Il Barfly di Ancona, il Naima di Forlì. Nel corso di quell'estate partecipa a qualificate ed importanti manifestazioni tra le quali spiccano San Severino Marche Blues Festival, che apre davanti a 1.500 persone entusiaste, venute nonostante un'intera giornata di pioggia, e il Summer Jamboree Festival di Senigallia (An), che raduna migliaia di fans da tutta Europa per una lunga kermesse dedicata a rock'n'roll e rockabilly.
Al termine dello stesso anno viene invitato a partecipare al Capodanno 2005 di Roma, davanti a 150.000 persone sul palco dedicato al rock'n'roll insieme a Lillo e Greg, Max Gazzè, Federico Zampaglione ecc. Nel novembre 2006 pubblica il suo primo album, Shake, prodotto dai Nomadi e registrato nei loro studi. Direttore artistico di questo lavoro è il chitarrista dei Nomadi, Cico Falzone, che interviene anche registrando alcune tracce di chitarra. Questa importante collaborazione lo porta ad aprire spesso i concerti dello storico gruppo emiliano. Nel dicembre 2006 Red Ronnie (da sempre suo grande estimatore), lo invita ad esibirsi al Motor Show di Bologna nello stand dei "Miti della Musica".
Al successo di tale esibizione seguono due concerti nello storico Roxy Bar, dove Matthew gira un video inserito nel DVD ROXY BAR che qualche mese dopo esce in tutte le edicole italiane. Nell'estate 2007 è nel cartellone di importanti festival blues italiani, tra cui Soul Island Festival, Brindisi Blues Festival, Subiaco Blues Festival, Lodi Blues Festival, Tropea Blues Festival. L'attività live del 2007 registra ben 70 concerti all'attivo, con un riscontro di pubblico e di consensi in grande crescita. Il 2008 si apre all'insegna dell'estero; a gennaio partecipa ad una importante rassegna di pianisti internazionali a Parigi; qualche mese dopo viene invitato, in qualità di ospite, al JPII Jammin' Festival a S.Giovanni Rotondo, dove si esibisce in diretta televisiva per l'Italia, il Canada e gli Stati Uniti.
A giugno ha inizio la sua prima tournée europea, che lo vede impegnato in ben 4 Paesi: Inghilterra, Olanda, Germania, Francia. E' da poco uscito il suo secondo disco; un cd dal vivo registrato in due club italiani dal titolo Matthew Lee - Live On Stage, che contiene 15 brani, tra cui un inedito.