Home  /  Cultura, Sport e Turismo- Tutte le notizie / Ulisse e l'Odissea in un progetto di teatro ala Casa circondariale di Lodi

Ulisse e l'Odissea in un progetto di teatro alla Casa circondariale di Lodi

Il 'Laboratorio degli archetipi' conclude il percorso con una performance inscenata da studenti e detenuti

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a cura del Laboratorio degli Archetipi

Itaca è ancora lontana. Un buon tratto di mare separa i compagni di Ulisse dalle loro case. Ma con Itaca nel cuore e le pagine dell'Odissea tra le mani  si è già fatto  gran parte del viaggio.  

Giovedì 21 luglio alle ore 10 nel passeggio della Casa Circondariale di Lodi si conclude con una performance teatrale il percorso di laboratorio iniziato alla fine di febbraio sulle rotte di Ulisse.

Tra novembre e febbraio un gruppo di detenuti della Casa Circondariale ed un gruppo  di studentesse e di studenti  del Liceo delle Scienze Umane dell'Istituto Maffeo Vegio hanno lavorato  sui racconti del viaggio di Ulisse: hanno ascoltato parole dense di immagini e di emozioni, hanno discusso del senso di tanti comportamenti solo in apparenza lontani, si sono confrontati vivacemente attorno a tavoli colmi di fogli e di appunti. Dalle suggestioni di questo lavoro preliminare ha preso avvio il laboratorio di teatro che ha visto la partecipazione  di diversi detenuti. Come  nei racconti di Ulisse  vi sono stati molti naufragi, nei mesi di laboratorio vi sono state partenze, trasferimenti. E ad ogni cambiamento di equipaggio la navigazione non si è arresa. Cinque sono i compagni di Ulisse giunti all'approdo seppur ancora in mezzo al mare con un bagaglio di lodevole determinazione e soprattutto  con la scoperta di tante  capacità personali. C'è chi ha ripreso a suonare la chitarra, chi si è sperimentato con la dizione ad alta voce, c'è chi in cella ha immaginato soluzioni per le azioni ancora in sospeso, c'è chi ha messo a disposizione le proprie doti naturali d'attore.

La performance è nata così da un lavoro di gruppo che ha visto nel tempo cementarsi la conoscenza reciproca, svilupparsi la collaborazione. Ciascuno ha contribuito con un'idea, con un suggerimento allo sviluppo di un lavoro che si è voluto mantenere entro alcune regole  auree del teatro antico: la coralità dell'azione e l'essenzialità degli elementi scenici. Quattro attori-narratori (Alessandro, Nino, Rigers, Roberto) e un musicista (Marzio) calcano la scena: una scena disegnata da una fila di maschere, che entrano in azione quando si racconta lo sbarco di Ulisse  nell'isola della maga Circe,  e  da cinque sgabelli, anch'essi destinati a trasformarsi in una piccola isola. Il testo si compone di riferimenti  a diversi passaggi del testo omerico (la partenza da Ilio, i Ciconi, i Lotofagi, Polifemo, Eolo, Circe, le Sirene) e da frammenti scritti da alcuni  detenuti durante lo stage  con la classe liceale e nel corso del laboratorio di teatro. Il laboratorio è stata l'occasione per alcuni momenti di incontro con il lavoro di  un attore, Ferruccio Filipazzi, e di una coreografa e danzatrice, Micaela Sapienza. Il laboratorio è stato ideato e condotto da Giacomo Camuri, filosofo e ideatore con Giannetta Musitelli della Rassegna di Teatro delle Scuole di Lodi,  con la collaborazione  di Valeria Fornoni per la parte finale della messa in scena.  Gli oggetti di scena, le maschere e un  grande libro, nascono dalle abili mani di  di Sabrina Inzaghi, mentre il piccolo naviglio che ha attraversato di settimana in settimana gli spazi della Casa Circondariale, suscitando sempre ammirazione e stupore, è opera di uno dei principali protagonisti del Teatro Circo e del  teatro Ragazzi italiano, l'artista e scultore Marcello Chiarenza.  Il progetto di teatro presso la Casa Circondariale si è realizzato grazie al sostegno dell'Amministrazione Comunale di Lodi, in particolare dell'Assessore alla Cultura professoressa Simonetta Pozzoli e alla fattiva collaborazione del personale dell'Istituto, la direttrice dott.ssa Stefania d'Agostino, la comandante dott.ssa Melania Manini, gli agenti della Polizia Penitenziaria e  gli educatori. 

Lodi, 20 luglio 2016