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Lodi tra il Barbarossa e la Lega Lombarda: ciclo di 3 incontri storico-scientifici

 
LODI, TRA IL BARBAROSSA E LA LEGA LOMBARDA: UN CICLO DI TRE INCONTRI STORICO-SCIENTIFICI IN OCCASIONE DELL'850° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DELLA CITTA', CON LA PARTECIPAZIONE DI STUDIOSI DI FAMA INTERNAZIONALE COME FRANCO CARDINI E FERDINAND OPPL

Che cosa aveva Lodi di "poco padano" nel XII secolo? Nulla, eppure la città stava dalla parte imperiale. Giusto sul fronte opposto della vicina Milano, che dopo averle a lungo conteso il controllo del traffico di merci sul fiume Lambro e aver tentato in tutti i modi di ridimensionarne la prosperità economica e azzerarne l'efficienza militare, passò alla devastazione, radendola al suolo in una burrascosa notte dell'aprile 1158.
Ma la città, pochi mesi dopo, risorse, e tornò a schierarsi fedelmente a fianco del suo protettore calato dalla Germania. E' certo singolare che proprio nell'anno in cui si celebra l'850° anniversario di fondazione della nuova Lodi, la figura del Barbarossa (ancora cara ai Lodigiani, che in passato gli hanno dedicato un busto sulla facciata del Broletto e ancora poche settimane fa l'hanno omaggiato dell'intitolazione degli appena restaurati Giardini del Passeggio) si sia trovata al centro di una polemica storica e culturale che ha occupato le pagine dei quotidiani nazionali. Ed è circostanza ancora più stimolante che uno dei protagonisti della querelle, il celebre storico del medioevo Franco Cardini, sia l'ospite più atteso del ciclo di incontri di approfondimento sul tema Lodi tra il Barbarossa e la Lega Lombarda organizzato dalla Società Storica Lodigiana, in collaborazione con il Comune, nell'ambito del programma di iniziative promosso in occasione della ricorrenza.
Sarà infatti proprio Cardini a inaugurare la serie di tre appuntamenti, con una conferenza prevista per sabato 8 novembre (alle ore 17.00) presso l'Aula Magna del Liceo Verri di via San Francesco, in cui ricostruirà la figura di Federico I di Svevia: un Barbarossa che sarà di certo tratteggiato in modo differente dal barbaro dittatore centralista, oppressore dei popoli padani, che sembra emergere dalle anticipazioni sul film prodotto da Rai Fiction e Rai Cinema, per la regia di Enzo Martinelli, di cui Cardini è stato inizialmente consulente, salvo poi venire "esonerato", per evidenti divergenze di vedute.
"Sulla mia collaborazione al film è caduta la mannaia storico-politica - ha dichiarato lo scorso luglio Cardini - Questa è un'operazione ispirata a posizione demodé dell'800 risorgimentale, un film a tesi, che travisa la realtà storica. Federico I era un genio, un vero rivoluzionario. Invece è dipinto come un tiranno implacabile e un gioco politico sleale lo riduce a slogan di Roma ladrona".
Dopo l'intervento del professor Cardini, il secondo appuntamento del ciclo di incontri si terrà sabato 15 novembre (sempre presso l'Aula Magna del Liceo Verri, con inizio alle 17.00) e vedrà protagonista Massimo Montanari, docente di storia medievale, storia economica e sociale del medioevo e storia dell'alimentazione presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna: considerato uno dei maggiori specialisti mondiali di storia dell'alimentazione, a Lodi il professor Montanari terrà una conferenza sul tema L'arte culinaria nella Padania del XII secolo.
Chiusura quindi il 22 novembre, con un importante convegno (presso il Coro di Santa Chiara Nuova in via delle Orfane, con inizio alle ore 09.30) a cui parteciperanno studiosi di fama internazionale con Ferdinand Oppl, direttore degli Archivi di Vienna, che parlerà di Federico Barbarossa come fondatore di città italiane; Cosimo Damiano Fonseca, accademico dei Lincei (Città e Cattedrale) ; Aldo Angelo Settia dell'Università di Pavia (Magni ac mirabiles equites: i combattenti lodigiani nelle guerre di indipendenza da Milano. 1158-1167) ; Luisa Giordano, docente presso l'ateneo pavese (Spazi urbani della nuova Lodi) , Fabio Bargiggia, ricercatore di storia militare del medioevo (La città distrutta. Prassi e tecniche nella Lombardia della prima età sveva) , con intervento finale del professor Alessandro Caretta, presidente della Società Storica Lodigiana (La terza distruzione di Laus).
(31-10-2008)