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Generare Futuro

Riflessioni in città

Sembra diventato difficile parlare di futuro o almeno parlarne senza catastrofismi.
Ci sono sicuramente motivazioni importanti che inducono a togliere la speranza e la prospettiva in campo economico, sociale e culturale ma è importante trovarne altrettante per non arrendersi al disfattismo e al pessimismo e ritrovare le energie positive per immaginare, progettare, costruire.

Scrive Claudio Magris: “Dietro alle cose come sono c'è anche una promessa, l'esigenza di come potrebbero essere; c'è la potenzialità di una realtà “altra” che preme per venire alla luce, come la farfalla nel bozzolo”.

Utopia? Proprio in quest'anno cadono i 500 anni dalla pubblicazione dell'opera di Thomas More, Utopia: il luogo che non c'è, il luogo che ci dovrebbe essere. Un testo che di sicuro non costituisce un manuale per costruire la società perfetta e che non va preso alla lettera ma se mai in quello spirito che induce a pensare in prospettiva con uno sguardo rivolto al futuro e non ripiegato su di sé, un testo proteso ad  indicare nella progettualità esistenziale e sociale una struttura fondamentale dell'agire che permette di non vivere in senso ripetitivo e rassegnato ma davvero creativo per porre  nuovi inizi e ricominciare sempre a tessere con fatica ma con entusiasmo la trama del vivere comune.

Per questo in una città non possono mancare momenti di approfondimento che portino a riflettere su modelli economici, sociali e politici nuovi e introducano nuova linfa. Quest'anno inauguriamo un evento che rappresenta da una parte l'eredità di una tradizione culturale  iniziata con I vizi capitali e poi con il festival dei Comportamenti e dall'altra una novità: momenti di riflessione in città, intitolati Generare futuro. La forma assomiglia a quella di un festival ma nella sostanza non si tratta di una serie di presentazione di libri con i rispettivi autori ma di conferenze e conversazioni sul tema del futuro con alcune personalità note ma con altre tutte da scoprire e di una proposta  di tematiche prevalentemente volte a una progettualità sociale.

Ci si avvale in questa nuova edizione della consulenza scientifica del giornale on line Linkiesta, diretto da Francesco Cancellato che ringraziamo per la preziosa collaborazione e disponibilità.
 

 

L'Assessora alla Cultura
Simonetta Pozzoli

Il Sindaco
Simone Uggetti

 


Il futuro è bellissimo. Perché si può sognare, progettare, costruire, cambiare.
Oggi noi invece abbiamo paura del futuro. Perché temiamo ci possa togliere quel che abbiamo. Perché siamo convinti che domani andrà peggio.
E allora smettiamo di sognare, di progettare e di costruire. Oggi il futuro ci paralizza.

«Non mi preoccupo mai del futuro, arriva sempre abbastanza presto» , diceva Albert Einstein.
Dovremmo ricordarcela bene, questa frase. Perché il domani non è una somma di eventi che ci piove addosso, predeterminata dal caso o dalla provvidenza. Al contrario è figlio di azioni e comportamenti che lo generano, lo accudiscono, gli danno forma e sostanza.
Con ”Generare Futuro”, abbiamo l’obiettivo di raccontare le idee e le buone pratiche di chi il futuro non solo lo immagina, ma lo crea, prova a cambiarlo.
Economisti, sociologi, imprenditori, scrittori, musicisti, ognuno dei quali con una storia da raccontare e una testa piena di idee, si incontrano a Lodi, tra il 5 e l’8 maggio per confrontarsi su tutti i temi che interrogano il nostro domani. Si parlerà di internet e di città, di artigiani e consumatori, di giovani e donne, di Italia, di Europa e del mondo.

Seminando speranza e desiderio.
Che, alla fine, sono tutto ciò che il presente può regalare al futuro.

Francesco Cancellato
Direttore responsabile www.linkiesta.it e direttore scientifico “Generare Futuro”