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I classici del delta del Mississippi alle Vigne Blues Club con i Baton Rouge

I CLASSICI DEL DELTA DEL MISSISSIPPI ALLE VIGNE BLUES CLUB CON I BATON ROUGE

E' la passione per  il blues del Delta del Mississippi che continua a spingere, Mario Bartilucci, Marco Riganti e Stefano Giacon ad intrattenere ormai da anni, con trascinanti concerti, tutti gli appassionati, che si  ritrovano di volta in volta in pub, club, circoli culturali, manifestazioni a tema, per sentire suonare con grinta e passione sia i classici  del blues dei maestri Willie Dixon, Howlin Wolf, Sleepy John Estes ed il mitico Robert Johnson, che pezzi degli anni settanta di Jimi Hendrix, Ritchie Havents e degli intramontabili Rolling Stones. La voce e la dobro di Mario, la chitarra di Marco, l'armonica di Stefano, sono in grado di accontentare le audience più disparate, in tutte le situazioni ove vi sia voglia di sentire blues di qualità che coinvolge e diverte. Senz'altro un'atmosfera che si addice al Vigne Blues Club, l'appuntamento con l'aperitivo in blues presso il cortile del teatro di via Cavour, nell'ambito del Lodi Blues Festival, che si rinnoverà domenica 6 luglio (inizio ore 18.00) proprio con i Baton Rouge Delta Blues Band protagonisti.
                        
I Baton Rouge nascono come gruppo nel 1998 da un'idea di Mario Bartilucci, chitarrista cantante, che assieme a Lucio Morandi (pianista blues) forma con un altro chitarrista,  Marco Riganti, l'armonicista Stefano Giacon ed il bassista Simone dal Corso un quintetto acustico affiatato ed  accomunato dalla passione per i classici del Blues del Delta.
Inizia così una frenetica attività di concerti, riscuotendo sempre un crescente successo e discreta notorietà nel circuito del blues nazionale. Nel 2002 la dipartita di Lucio Morandi e Simone dal Corso non interrompe l'attività del gruppo, che in Trio, sempre capitanati da Mario Bartilucci alla chitarra e alla Dobro, Marco Riganti che lo accompagna alla chitarra acustica e Stefano Giacon all'armonica, continua con maggiore dedizione l'attività musicale, che permetterà alla formazione così compattata anche di esibirsi in una serie di concerti in Irlanda per tutti i principali blues club e locali dell'isola, in un mini tour  nell'estate del 2003 che li farà apprezzare per la spontaneità, passionalità e soprattutto fedeltà al genere. Il gruppo, infatti, anche quando propone delle cover degli anni 70' degli Stones, di Hendrix e altri, oppure quando riarrangia in chiave più "easy listening" dei brani di Robert Johnson, non perde mai di vista la propria natura "Roots Blues".

Mario Bartilucci (voce e chitarra Bottleneck)
Leader "democratico" della band di cui è anche fondatore. E' dagli anni dell'adolescenza  (1985-1990) che si interessa alla musica, dapprima come batterista in alcune formazioni rock e solo successivamente come chitarrista. Studia lo strumento soprattutto come auto-didatta e approfondisce lo stile del "bottleneck" ascoltando  artisti come Robert Johnson, di cui Mario è un grande estimatore, e tutti i padri di questo particolare stile chitarristico: Elmore James, Son House, Missisippi Fred Mc Dowell, Johnny Shines e i più moderni Corey Harris, Steve James, Kent Duchaine, Keb Mo, Spencer Bohren. Di Robert Johnson non si limita solo a suonare i brani ma li canta appassionandosi anche alle tematiche dei testi,  come a tutta l'epopea afro-americana: ed è da qui che nasce la voglia, con il progetto Baton Rouge, di proporre con il proprio stile "la musica del diavolo".

Marco Riganti (chitarra)
Nasce come chitarrista rock e si esibisce nei locali soprattutto del Varesotto con varie cover band. Marco approfondirà successivamente lo strumento, studiando la chitarra  moderna jazz, con il jazzista Cesare Bonfiglio. E' attivo collateralmente al progetto Baton Rouge in concerti e jam session di jazz tradizionale, oltre che al continuo approfondimento dello studio  dello strumento.

Stefano Giacon (armonica diatonica)
Si appassiona all'armonica diatonica ed al blues sin da giovanissimo.
E' con il bluesman Lucky Scaglioni che Stefano apprende i rudimenti della dieci fori, ma sarà soprattutto il lavoro come autodidatta che lo avvicinerà ai Little Walter, Sonny Boy Williamson ed ai  più moderni Kim Wilson e Charlie Musselwhite, che tutt'ora sono i suoi principali riferimenti. E' lui l'anima "down home" dei Baton Rouge.
(27-06-2008)