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Palazzo di Giustizia, la dichiarazione del Sindaco Uggetti

"Ciò che è accaduto ieri al Palazzo di Giustizia è un fatto grave, che pone degli interrogativi a cui bisogna trovare risposte concrete ed efficaci, che possono essere individuate solo attraverso la collaborazione tra le istituzioni interessate. L'episodio ci chiama innanzitutto ad esprimere solidarietà nei confronti delle persone di cui è stata messa a rischio l'incolumità, a cui vanno la vicinanza ed il sostegno dell'amministrazione comunale, a nome dell'intera cittadinanza. Ciò doverosamente premesso, ritengo necessario un invito ad abbassare i toni ed a lavorare di comune intento per risolvere i problemi, cosa che il Comune è stato ed è sempre disposto a fare, pur in un quadro di grave difficoltà ben noto a tutto il sistema degli enti locali ed ancor più pressante per i Comuni che ospitano uffici giudiziari, accollandosene gli oneri di funzionamento in base ad una legge che risale addirittura al 1941 e che finalmente viene ora superata grazie a quanto previsto nella Legge di Stabilità 2015, che stabilisce che al prossimo 1 settembre tali spese tornino di esclusiva competenza del Ministero della Giustizia. Per quanto riguarda ciò che è avvenuto ieri, l'amministrazione comunale non si permette di entrare nella ricostruzione di fatti la cui dinamica è all'esame dell'autorità giudiziaria, ma deve inevitabilmente ricordare di aver messo in atto quanto le è stato chiesto dalle autorità competenti in materia di sicurezza interna ed esterna degli uffici giudiziari, e in particolare dal Prefetto in occasione dell'ultima riunione del Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza, dando seguito con atti ufficiali alla richiesta di ripristino dello scanner a raggi x per il controllo degli oggetti che vengono introdotti a Palazzo di Giustizia. Entro due settimane da quella riunione, è stato effettuato sopralluogo all'impianto con tecnici di una ditta specializzata, è stato acquisito il preventivo di spesa, è stata stanziata la somma necessaria ed è stato affidato l'intervento di ripristino, che materialmente verrà eseguito da domani, dato che oggi ci è stato comunicato l'arrivo dei necessari pezzi di ricambio, circostanza di cui è stata informata anche la Procura della Repubblica. Nel frattempo, la gestione dei controlli all'ingresso del Palazzo di Giustizia doveva seguire precise disposizioni, impartite dal Procuratore Capo della Repubblica, con indicazione di sottoporre persone e cose al passaggio dal metal detector, che risultava e risulta funzionante. Oggi ci viene fatto rilevare che in realtà il metal detector non funzionerebbe alla perfezione, che alcuni oggetti vengono rilevati ed altri passerebbero invece senza far scattare l'allarme sonoro: non intendo metterlo in dubbio, faccio solo rilevare che se si tratta di un problema di taratura delle strumentazioni, questo problema non può essere addebitato al Comune, che più che stanziare le risorse per acquistare, installare ed eventualmente riparare le strumentazioni non può fare. Così come non può essere il Comune a stabilire le procedure dei controlli di sicurezza, che pure consentirebbero l'accertamento dei contenuti delle borse introdotte a Palazzo di Giustizia anche da parte di personale di istituti di vigilanza, senza che ciò comporti la necessità di perquisizioni fisiche. Personale, lo ribadisco, i cui costi sono in carico al Comune, per una somma di 150.000 euro all'anno, ma di cui il Comune non può certo stabilire modalità ed organizzazione di servizio".

(28.05.2015)



Ultima Modifica: 25/05/2022