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Ludopatie, anche Lodi al tavolo "No slot" dei capoluoghi lombardi

Anche il Comune di Lodi è pronto ad emettere un'ordinanza con cui limitare gli orari di apertura di sale bingo ed esercizi pubblici dotati di slot machine, sull'esempio delle iniziative in tal senso già assunte da Milano, Pavia e Lecco.

L'impegno è stato annunciato ieri dagli assessori alle attività produttive (Andrea Ferrari) e ad urbanistica e Polizia Locale (Simone Piacentini), in occasione della riunione del "tavolo no slot" tra le amministrazioni dei capoluoghi di Provincia lombardi, tenutasi a Pavia.

"Il tavolo - spiega Ferrari - tornerà a riunirsi entro la fine dell'anno e per quel periodo il Consiglio di Stato dovrebbe essere pronunciato sul ricorso contro l'ordinanza del Comune di Milano, dopo il precedente di Lecco, che ha già passato il vaglio di due sentenze della giustizia amministrativa. Attendiamo quindi questo definitivo chiarimento per poter adottare una misura analoga, che limitando l'utilizzo dei giochi ad alcune ore della giornata, vietandolo tassativamente per il resto del tempo, può risultare concretamente efficace per provare a contrastare il fenomeno della ludopatia".

Nel corso dell'incontro di ieri è emersa una volontà condivisa da parte dei Comuni capoluogo di adottare iniziative concordate contro la diffusione delle slot machine nei locali pubblici, delineando un modello che è stato auspicato possa essere replicato anche da altre amministrazioni per limitare il gioco d'azzardo.
Il confronto tra i Comuni presenti ha portato ad illustrare varie esperienze ed iniziative, valutando la questione sotto numerosi aspetti, da quelli di regolamentazione edilizia ai controlli di natura commerciale, sino ai profili sociali.
A questo proposito, il Comune di Lodi ha annunciato l'elaborazione di nuove disposizioni specifiche, da inserire nel Regolamento Edilizio o in quello di Polizia Urbana, valutando anche l'opzione di un regolamento appositamente dedicato alla materia.

"Pensiamo in particolare ad una modifica ad hoc dei moduli Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) e Cial (Comunicazione di Inizio Attività Libera) - spiega l'assessore Piacentini - che comporti l'obbligo di segnalare se eventuali opere murarie siano finalizzate alla predisposizione di spazi per l'installazione di slot machine, in modo da evitare che un'attività di gioco prenda il via senza che il Comune ne sia informato. Chiederemo inoltre che i tecnici che assistono le attività nelle pratiche autocertifichino il rispetto della distanza minima di 500 metri da luoghi "sensibili" (scuole, oratori etc.) prevista dalla legge regionale. A questo scopo, verrà realizzata una cartografia dettagliata con la localizzazione di questi luoghi".

"Altri fronti sui quali sviluppare iniziative - aggiunge l'assessore Ferrari - sono la collaborazione con l'Azienda Sanitaria Locale per la raccolta di dati che aiutino ad approfondire la conoscenza dell'estensione del fenomeno in città, la promozione di iniziative di sensibilizzazione con il movimento "no slot", il coinvolgimento del Provveditorato agli Studi e delle dirigenze scolastiche per favorire la prevenzione tra i giovani".

(19-11-2014)
 

foto dell'incontro

Ultima Modifica: 25/05/2022