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"A come accoglienza", progetto per l'assistenza ai senza fissa dimora

Nel 2013 sono state 207 le persone che hanno trovato asilo presso il dormitorio pubblico, per un totale di oltre 5.000 "notti dormite" ed una media di circa 26 a testa: numeri considerevoli, in aumento rispetto sia al 2012 che al 2011 (quando gli utenti del servizio erano stati rispettivamente 189 e 176), ma che non raccontano completamente la realtà dei "senza fissa dimora", che secondo le stime del servizio di Educativa di Strada coinvolge un numero triplo se non quadruplo di persone, che trovano rifugio notturno in scantinati, anfratti condominiali, box, case occupate, stazione ferroviaria e ospedale.

Un fenomeno grave e di dimensioni crescenti, nonostante i posti disponibili in città siano passati da 12 a 18, con una estensione a 25 nel periodo invernale, che risultano però insufficienti a soddisfare i bisogni effettivi, anche a causa della totale mancanza di altri servizi di accoglienza sul territorio provinciale, con l'utenza che si concentra pertanto solo sul capoluogo.

Per fare fronte a queste esigenze in continuo aumento, i soggetti istituzionali e del privato sociale impegnati nell'Equipe sulle povertà e la grave emarginazione del Piano di Zona (educatori di strada, assistenti sociali di Lodi e Codogno, Polizia Locale, Caritas e Associazione Progetto Insieme) hanno messo a punto un nuovo progetto, intitolato "A come Accoglienza", che verrà presentato al Ministero dell'Interno per partecipare al riparto del fondo Riserva Lire U.N.R.R.A. A inoltrare la domanda sarà il Comune di Lodi, in qualità di capofila del Piano di Zona dei distretti di Lodi, Casalpusterlengo e Sant'Angelo Lodigiano, sulla base dell'autorizzazione deliberata ieri dalla giunta municipale.

Il progetto prevede costi per circa 42.000 euro, di cui 19.000 di contributo dal fondo nazionale, a sostegno di misure che consentano di incrementare la capacità di accoglienza delle persone senza fissa dimora e le forniture di beni di prima necessità, ma anche di iniziative che offrano soluzioni alternative all'accesso al dormitorio ed alla mensa dei poveri, nonché di attività tramite le quali intercettare tempestivamente l'insorgenza di situazioni di estrema povertà.

L'intento è infatti quello di sviluppare il contatto con le persone emarginate o a rischio di emarginazione, tramite l'azione di educativa di strada, per voi avviarle a percorsi di accompagnamento presso i vari servizi disponibili, a seconda delle specifiche problematiche, che non sempre e non solo riguardano l'indigenza materiale, ma anche condizioni di fragilità sociale per carenza di relazioni significative. Accanto al sostegno alle attività del dormitorio (a cui sono destinati 15.000 euro) ed all'acquisto di alimenti (3.500 euro), verrà quindi perseguito l'obiettivo del potenziamento dei servizi di educativa di strada (10.000 euro), nonché l'aumento degli inserimenti in comunità (13.000 euro).

Oltre all'aumento degli utenti del dormitorio, l'analisi dei dati del 2013 fa poi emergere un vistoso incremento degli accessi alle docce pubbliche di via Defendente, che l'anno scorso sono aumentati del 54% rispetto al 2012, toccando quota 7.281, rispetto ai 4.719 dell'anno precedente; nelle valutazioni di gestori del servizio, il dato è indicativo di quante persone, pur disponendo di una abitazione, siano costrette a vivere senza acqua calda, a causa di utenze gas o energia elettrica interrotte per morosità.

(31-07-2014)


Ultima Modifica: 25/05/2022