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Fondo di Comune e Regione contro il rischio sfratti

Un fondo di 315.000 euro per il sostegno agli inquilini, ma anche ai proprietari, per prevenire il rischio di sfratto.
A tanto ammonta lo stanziamento del progetto elaborato dal Comune di Lodi e approvato dalla Regione Lombardia, nell'ambito dell'iniziativa "Misure sperimentali per il mantenimento dell'abitazione in locazione".
Istituito con una delibera di giunta regionale dello scorso dicembre, il fondo mette complessivamente a disposizione risorse per 8.653.000 euro, di cui 225.000 euro destinati al Comune di Lodi, individuato tra quelli "ad alta tensione abitativa", anche alla luce dei dati delle procedure immobiliari (nel confronto tra 2012 e 2013 si registrano infatti un aumento del 20% delle esecuzioni immobiliari, del 14% dei pignoramenti a persone fisiche, di ben l'85% delle richieste di sfratto immediatamente esecutive e dell'81% delle vendite giudiziarie di immobili). 
Il piano regionale prevede che il Comune partecipi agli oneri del progetto con uno stanziamento pari al 40% di quello ottenuto, per un importo che nel caso di Lodi ammonta pertanto a 90.000 euro, portando la somma disponibile ad un totale di 315.000 euro. 
Dopo aver aderito all'iniziativa della Regione, il Comune ha elaborato un progetto, sottoposto all'esame della Direzione Casa Housing Sociale, e con apposita delibera di giunta, approvata due giorni fa, ha adottato lo schema di accordo di collaborazione per dare attuazione alle iniziative sperimentali previste.

"Il progetto - spiega l'assessore comunale alle politiche per la casa, Domenico Bonaldi - si pone in particolare tre obiettivi: favorire il mantenimento dell'abitazione in locazione; contenere le morosità; prevenire gli sfratti. La crisi economica ha avuto anche a livello locale forti ripercussioni sul mercato delle locazioni abitative, con un considerevole aumento di sfratti per morosità; Lodi risulta infatti una delle città lombarde con il più alto tasso di sfratti di case di locazione e pignoramenti. Un altro dato significativo è quello che nel 2013 ha visto iscriversi alla graduatoria per l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica per 80 famiglie sfrattate o sotto procedura di sfratto. Da un'analisi condotta dai nostri uffici, è inoltre emerso che in città esiste un rilevante numero di alloggi non occupati che non viene immesso sul mercato degli affitti, anche a causa del timore dei proprietari di non avere garanzie contro l'eventualità di morosità da parte degli inquilini. Tutti questi elementi ci hanno portato a ritenere che fosse necessario sperimentare misure di intervento innovative, a fianco di quelle già consolidate ma in questa congiuntura insufficienti, come i contributi dello "Sportello Affitto" ed il Fondo Anticrisi Comunale. La proposta della Regione va opportunamente in questa direzione, per cui abbiamo aderito con convinzione. Con le risorse stanziate dalla Regione e quelle messe a disposizione dal Comune, pensiamo sia possibile realizzare circa 60 interventi".

Di seguito le misure previste:

Congelamento della procedura di sfratto

Istituzione di un fondo di garanzia a favore dei proprietari e degli inquilini, con sottoscrizione di un nuovo accordo contrattuale o la conferma del quello in essere, rinegoziando una riduzione del canone, sulla base dell'accordo locale tra Comune, associazioni dei proprietari e degli inquilini relativamente ai canoni concordati.
Al proprietario verrà garantito, tramite erogazione diretta, un importo massimo pari al 50% della morosità accumulata dall'inquilino sino ad un massimo di € 3.000,00. Il proprietario si impegna a sospendere la procedura di sfratto. In caso di rinegoziazione del contratto in essere o di stipula di un nuovo contratto alle condizioni previste dall'accordo, al proprietario verrà garantito, tramite il fondo, la corresponsione di un anno di canone di locazione, che potrà essere replicata per un'altra annualità. L'importo massimo del canone annuo erogabile non potrà essere superiore ad € 7.200,00, oneri accessori e spese comprese. L'inquilino, a fronte del contributo erogato al proprietario dovrà impegnarsi a garantire la restituzione al Comune, attraverso un piano personalizzato, eccezione fatta per la quota erogata a titolo di sanatoria della morosità.

Recupero e locazione di appartamenti sfitti

Istituzione di un fondo di garanzia a favore dei proprietari e degli inquilini, finalizzato al recupero di alloggi sfitti da almeno 6 mesi da rimettere sul mercato a canone concordato. Il Comune garantisce alla proprietà la corresponsione del canone di locazione fino ad un massimo di € 7.200 annui comprensivi di oneri accessori e spese, che potrà essere replicata per un'altra annualità. In base alle capacità economiche del nucleo familiare verrà valutata la compartecipazione di quest'ultimo nel pagamento del canone di locazione.

Recupero e locazione di appartamenti sfitti che richiedono messa a norma

Istituzione di un fondo di garanzia a favore dei proprietari e degli inquilini finalizzato al recupero di alloggi sfitti da rimettere sul mercato delle locazioni a canone concordato, che richiedano interventi di messa a norma. Il Comune garantisce alla Proprietà la corresponsione di un contributo pari al 40% del preventivo di spesa per l'esecuzione dei lavori fino ad un massimo di € 7.000, oltre alla corresponsione del canone di locazione fino ad un massimo di € 7.200 annui comprensivi di oneri accessori e spese, che potrà essere replicata per un'altra annualità. In base alle capacità economiche del nucleo familiare verrà valutata la compartecipazione dell'Inquilino nel pagamento del canone di locazione.

Recupero e locazione di appartamenti sfitti che richiedono messa a norma

Istituzione di un fondo di garanzia a favore dei proprietari e degli inquilini finalizzato al recupero di alloggi sfitti da rimettere sul mercato delle locazioni a canone concordato, che richiedano interventi di messa a norma. Il Comune garantisce alla Proprietà la corresponsione di un contributo pari al 40% del preventivo di spesa per l'esecuzione dei lavori fino ad un massimo di € 7.000, oltre alla corresponsione del canone di locazione fino ad un massimo di € 7.200 annui comprensivi di oneri accessori e spese, che potrà essere replicata per un'altra annualità. In base alle capacità economiche del nucleo familiare verrà valutata la compartecipazione dell'Inquilino nel pagamento del canone di locazione.


Per tutte e tre le misure previste, le forme di restituzione dell'importo dei canoni corrisposti dal Comune saranno le seguenti: corresponsione di una quota mensile stimata sulla base della capacità economiche del nucleo familiare; corresponsione di una quota mensile stimata sulla base della capacità economica del nucleo familiare, unitamente alla valorizzazione di lavori socialmente utili eseguiti dai singoli componenti il nucleo familiare e sulla base delle esigenze del Comune (il pagamento delle prestazioni di lavoro avverrà attraverso Voucher Inps). I contributi recuperati a seguito dei rimborsi effettuati dagli Inquilini andranno a costituire un fondo comunale di rotazione; i contributi erogati ai proprietario in conto lavori di messa a norma si intendono a fondo perduto.


A queste misure potranno accedere i nuclei famigliari in possesso dei seguenti requisiti:

  • ISEE minimo di accesso € 4.100 fino ad massimo di € 13.000
  • Canone annuo d'affitto max € 7.200 spese comprese
  • Soggetti non sottoposti a procedure esecutiva di rilascio dell'abitazione
  • Soggetti in pendenza di intimazione di sfratto per morosità per effetto del quale non sia intervenuto provvedimento di convalida ovvero se già intervenuto, purché non ancora in esecuzione e sia dimostrabile l'intervenuto nuovo accordo contrattuale tra le parti
  • Soggetti con sfratto unilaterale per finita locazione revocato dal proprietario, (requisito valido ai soli fini dell'acquisizione di garanzie per la stipula di nuovo contratto o di conferma del precedente in presenza di riduzione del canone)
  • Perdita del lavoro per licenziamento (escluso quello per giusta causa)
  • Cassa integrazione ordinaria o straordinaria
  • Mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipico
  • Accordi aziendali o sindacali con riduzione dell'orario di lavoro
  • Malattia grave
  • Infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che comporti riduzione del reddito anche per effetto di rilevanti spese mediche e assistenziali
  • Morosità accertata di almeno 6 mesi, massima copertura 24 mesi


L'avvio del progetto sarà reso noto con avviso pubblico; le domande di accesso dovranno essere presentate presso le organizzazioni sindacali degli inquilini e presso le associazioni della proprietà edilizia operanti sul territorio comunale e saranno oggetto di successiva valutazione da parte di una commissione composta dai rappresentanti delle stesse organizzazioni, del settore politiche sociali e del servizio edilizia residenziale pubblica del Comune.

(18-07-2014)


Ultima Modifica: 25/05/2022