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Lodi aderisce alla campagna "Bring Back our girls"

Anche il Comune di Lodi aderisce alla campagna internazionale "Bring Back our girls", promossa a sostegno delle iniziative per consentire la liberazione delle oltre duecento studentesse nigeriane rapite lo scorso 14 aprile nello Stato del Borno da Boko Haram, organizzazione terroristica di ispirazione islamica fondamentalista. Le firme raccolte a supporto della campagna nel corso di una mostra tenutasi recentemente presso l'ex chiesa dell'Angelo di via Fanfulla sono state consegnate all'assessore comunale alle pari opportunità Erika Bressani.

"Non potevamo non fare nulla - afferma Luisa Cornalba, che insieme a Domenico Mangione, in rappresentanza degli attivisti locali della campagna, ha incontrato l'assessore - e abbiamo quindi pensato che anche un gesto simbolico come una raccolta di firme e la consegna ad una istituzione pubblica che è impegnata nell'affermazione del principio di parità può avere un significativo valore di protesta civile, soprattutto per me che ho conosciuto e vissuto in prima persona le battaglie per i diritti delle donne degli anni settanta".

Per raccogliere le sottoscrizioni, è stato appeso al portone di ingresso della mostra un apposito cartellone, mettendo a disposizione una penna per consentire a chiunque, visitatore o passante, di apporre la propria firma a sostegno della campagna internazionale. Il successo dell'iniziativa è andato oltre le aspettative e così non solo il cartello è rimasto appeso indenne per i dieci giorni della mostra (circostanza non del tutto scontata...), ma si è ben presto riempito di firme.

"Quella del rapimento di studentesse non è azione casuale - sottolinea l'assessore Bressani - l'istruzione rappresenta infatti la base fondamentale su cui poggiano le possibilità di una giovane donna di veder rispettati i propri diritti e di usufruirne pienamente da adulta; istruzione significa consapevolezza, autonomia di giudizio, partecipazione e riconoscimento dei valori della giustizia e della dignità umana. E' proprio per questo che pochi giorni fa è stato inaugurato a San Bernardo un parco intitolato ad una studentessa, una ragazza di origine straniera purtroppo prematuramente scomparsa in circostanze tragiche, il cui impegno per emanciparsi e realizzarsi anche tramite l'applicazione nello studio dall'istruzione rappresenta un esempio ed una dimostrazione di come l'affermazione della propria identità inizi proprio dall'istruzione".

(06-06-2014)
 


Ultima Modifica: 25/05/2022